Il Segretariato Italiano Giovani Medici (S.I.G.M.) interviene nel merito della Proposta di Riforma del percorso di studi universitario di medicina, annunciata congiuntamente dal Ministro della Salute e dal Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca nel corso della Conferenza Stampa, tenutasi in data odierna presso la Sala stampa di Palazzo Chigi.
I Giovani Medici (S.I.G.M.), presenti con una delegazione alla Conferenza Stampa odierna, esprimono interesse per l’intenzione dei titolari dei due Dicasteri di provvedere ad un generale riordino del sistema formativo professionalizzante del medico. Da anni, infatti, il S.I.G.M. chiede la rivisitazione dell’attuale sistema formativo pre e post lauream di medicina e chirurgia, nell’ottica sia di valorizzare il ruolo dei giovani medici Italiani all’interno del SSN, sia di rendere più tempestivo l’accesso di questi ultimi al pieno esercizio della professione, in linea con quanto già avviene nelle altre Nazioni EU.
<<Esprimiamo parere favorevole nei confronti della laurea abilitante in medicina, con l’anticipazione del tirocinio professionalizzante nel contesto dei sei anni di università ed il conseguente abbattimento dei tempi morti, ascrivibili all’attuale articolazione tra pre e post lauream, che ha fatto registrare negli ultimi anni patologici ritardi e disservizi ai fini dell’avvio delle procedure concorsuali per l’accesso alle scuole di specializzazione >> – afferma il Dr Andrea Silenzi, Coordinatore Nazionale del Dipartimento Specializzandi del S.I.G.M.. Convergenza anche sulla riduzione della durata del corso di specializzazione, con l’evoluzione del contratto di formazione specialistica per gli iscritti agli ultimi due anni di corso in un più strutturato rapporto di lavoro, <<purchè quest’ultimo provvedimento non rappresenti un espediente appannaggio delle Regioni per ricorrere agli “strutturandi” a discapito della stabilizzazione dei precari e dell’espletamento dei concorsi per l’accesso dei giovani alla dirigenza medica>> – precisa il Dr Marco Mafrici, Vice Presidente Nazionale S.I.G.M.. A tal proposito è stato presentato alla Camera un emendamento, proposto dal S.I.G.M., al Ddl sul Governo Clinico, che, oltre a prevedere la stipula di un contratto di formazione-lavoro per gli specializzandi senior, al pari di quanto previsto dalle Direttive EU, stabilirebbe che “Nell’ambito delle piante organiche aziendali, in ciascuna delle UU.OO, afferenti alla rete formativa delle scuole di specializzazione di area sanitaria, il rapporto tra assistenti in formazione e personale strutturato dirigente medico non può eccedere la proporzione di uno a cinque”. Inoltre, la proposta verrebbe incontro alla richiesta dei Giovani Medici di rendere operativo l’accesso all’intramoenia per gli specializzandi, come già previsto dal D.Lgs 368/1999 e s.m.i..
<<Diamo atto ai Ministri di aver tenuto nella debita considerazione le proposte avanzate dal nostro Segretariato, ma chiediamo chiarimenti su tempi e modalità di applicazione della riforma. – dichiara Walter Mazzucco, Presidente Nazionale dei Giovani Medici – S.I.G.M. – Chiediamo l’immediata istituzione di un tavolo tecnico interministeriale di esperti, al quale siano convocati i rappresentanti dei Giovani Medici, che sia incaricato di definire in maniera partecipativa tutti gli adempimenti necessari a porre in essere le innovazioni annunciate>>.
Nessuna accettazione a scatola chiusa, quindi, ma i Giovani Medici – S.I.G.M. si impegnano a vigilare <<affinchè il filo conduttore della riforma non sia razionalizzare le risorse destinate alla formazione universitaria di medicina, ma punti a valorizzare il ruolo dei giovani medici all’interno del SSN., nell’ottica di una reale implementazione della rete formativa delle Facoltà di Medicina e delle Scuole di specializzazione di area sanitaria, che dovrebbe essere allargata ad ospedale e territorio, oltre che alle eccellenze della Sanità Privata accreditata. La qualità della formazione del medico, infatti, è funzione del numero e della tipologia delle prestazioni effettuate>> – dichiara il Dr Antonio Carnì, delegato del SIGM in seno all’Osservatorio Nazionale della Formazione Medico Specialistica. <<Bene anche la possibilità per i medici di svolgere in contemporanea il dottorato alla specializzazione, iniziativa questa che abbrevierà i tempi di accesso dei giovani medici alla ricerca>> – conclude il Dr Carlo Manzi, rappresentante dei Giovani Medici specializzandi al CNSU e CUN.