RICHIESTA CONGELAMENTO EMENDAMENTO A.C. 4274 SULLA MODIFICA DELLO STATUS DEGLI SPECIALIZZANDI

I Giovani Medici (S.I.G.M.) chiedono congelamento iter emendamento A.C. 4274 alla Legge Delega Governativa “per il riassetto della normativa sulla sperimentazione clinica e per la riforma degli ordini delle professioni sanitarie, nonchè disposizioni in materia sanitaria”, che introdurrebbe la modifica dello status dei medici specializzandi.

“I Giovani Medici (SIGM) chiedono il congelamento della proposta di conferire incarichi a tempo determinato ai medici in formazione “senior” in assenza di garanzie tali da scongiurare la limitazione delle assunzioni da parte delle Regioni dei giovani specialisti. Tale provvedimento sarebbe incardinato all’interno di una proposta di Riforma di generale riordino del sistema formativo pre e post lauream in medicina. Il rischio è che le Regioni decidano di avvalersi dei medici in formazione specialistica degli ultimi anni di corso, ribattezzati “strutturandi”, quali professionalità in formazione, e quindi a basso costo e ad alto tasso di ricambio, evitando di mettere a concorso i posti di dirigente medico che andranno progressivamente liberandosi.”

Il Segretariato Italiano Giovani Medici (S.I.G.M.) esprime preoccupazione nell’apprendere, alla vigilia di un incontro in programma col Ministro della Salute il 21 settembre p.v., del tentativo da parte del Governo di affrontare in modo unilaterale un punto estremamente delicato della Proposta di Riforma del sistema formativo pre e post lauream in medicina, ovvero attraverso una proposta emendativa alla “Legge Delega per il riassetto della normativa sulla sperimentazione clinica e per la riforma degli ordini delle professioni sanitarie, nonché disposizioni in materia sanitaria”, recentemente approvata in Commissione Affari Sociali ed in atto in discussione alla Camera dei Deputati.

Il S.I.G.M. chiede l’immediato congelamento dell’emendamento in questione (scarica), finalizzato a conferire incarichi a tempo determinato ai medici in formazione “senior”, in assenza di garanzie tali da scongiurare la limitazione delle assunzioni da parte delle Regioni dei giovani specialisti. Il rischio è che le Regioni decidano di avvalersi dei medici in formazione specialistica degli ultimi anni di corso, ribattezzati “strutturandi”, quali professionalità in formazione, e quindi a basso costo e ad alto tasso di ricambio, evitando di mettere a concorso i posti di dirigente medico che andranno progressivamente liberandosi. Per di più, se da una parte è noto che il turnover della dirigenza medica ospedaliera prevede di per sé una contrazione (ogni 5 pensionamenti saranno soltanto due i posti liberatisi messi a concorso), dall’altra è anche vero che in molte Regioni l’implementazione delle varie articolazioni assistenziali del territorio, nelle quali vi saranno invece significativi sbocchi lavorativi, non si è ancora compiuta.

Al fine di favorire l’allineamento al contesto UE dei tempi medi di crescita professionale, il S.I.G.M. ha sempre guardato con interesse alla proposta di evoluzione del contratto di formazione medico specialistica in contratto di formazione-lavoro in corrispondenza degli ultimi anni del corso di specializzazione. Ciò comporterebbe una crescente autonomia di esecuzione dei compiti assistenziali all’interno delle ASL e delle Aziende Ospedaliere, nonché l’introduzione di migliori tutele previdenziali e medico legali, oltre che di una maggiore tutela dei diritti fondamentali (quali ferie, malattia, gravidanza, riposo compensativo e radiologico, ecc.). Si avrebbe, altresì, una più incisiva compartecipazione alla spesa da parte delle Regioni e una più cogente esigenza di regolamentare l’impiego dei medici in formazione specialistica all’interno delle strutture afferenti alla rete formativa integrata delle scuole di specializzazione di area sanitaria.

Premesso che il S.I.G.M. non avallerà mai uno scenario potenzialmente svantaggioso per le giovani generazioni di medici (leggi testo modificato da emendamento), soprattutto per quanto attiene alle prospettive occupazionali, si ritiene che l’impegno degli specializzandi nel SSN potrebbe essere condiviso a condizione che 1) l’attività degli medici specializzandi rimanga integrativa e non sostitutiva di quella degli strutturati (non dovranno quindi figurare nella dotazione delle piante organiche) e che 2) il numero degli specializzandi sia vincolato a quello degli strutturati in carico presso le Unità Operative sede di formazione, secondo un rapporto non superiore ad 1 a 5. Tali richieste erano state, peraltro, già oggetto di una proposta emendativa presentata dal S.I.G.M. al Ddl sul Governo Clinico, all’interno del quale la proposta del Ministero della Salute era stata inizialmente incardinata.

IL CONSIGLIO ESECUTIVO S.I.G.M.

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