Nel sistema di previdenza obbligatoria generale, a normativa vigente, è previsto che i periodi coperti da contribuzione obbligatoria presso diverse gestioni pensionistiche (spezzoni contributivi), al fine della maturazione del diritto alla pensione, potranno essere riuniti mediante il ricorso agli istituti della ricongiunzione e della totalizzazione contributiva.
La ricongiunzione permette il trasferimento materiale dei contributi da una cassa e/o gestione ad altra, quindi tutti i contributi vengono utilizzati secondo le regole della cassa presso la quale sono stati ricongiunti; è onerosa, ma può essere vantaggiosa.
Nella totalizzazione, invece, i contributi restano accreditati presso le originarie casse e/o gestioni e pertanto l’ammontare finale del trattamento pensionistico è dato dalla sommatoria delle singole quote di pensione, calcolate secondo le differenti regole di ciascuna cassa e/o gestione; non è onerosa, ma necessita di un periodo contributivo minimo nella singola cassa di almeno 3 anni (al di sotto del quale è possibile effettuare il riconoscimento degli anno a titolo oneroso), e non è sempre conveniente. All’atto della presentazione della domanda di entrata in quiescenza, l’ultima cassa previdenziale di riferimento trasmette la pratica all’INPS, che provvede a collezionare tutti i contributi versati a vario livello nelle varie casse e poi provvede alla corresponsione della pensione.
ai fini del calcolo della pensione, nel passato si faceva riferimento al Sistema Retributivo, applicabile sulla base di una netta preponderanza di soggetti lavoratori attivi contribuenti rispetto ai pensionati: era molto vantaggioso in quanto il calcolo si basava sulle retribuzioni percepite dal lavoratore negli ultimi cinque anni.
A seguito delle variazioni demografiche (aumento dell’aspettativa di vita alla nascita e calo delle nascite), il rapporto tra contingente di lavoratori e di pensionati si è progressivamente assottigliato, rendendo tale sistema di fatto non più sostenibile.
Si è dovuto pertanto ricorrere, a seguito di una complessiva riforma del sistema pensionistico, all’adozione del Sistema Contributivo, che si basa sui contributi versati nel corso del periodo lavorativo e su coefficienti di trasformazione predefiniti. Tale mutamento nel metodo di calcolo dovrà investire progressivamente tutte le forme di previdenza, per garantire la sostenibilità delle gestioni e l’erogazione delle prestazioni future.