In data 7 novembre 2011 si è svolto l’incontro tra i Rappresentanti dell’Associazione Medici di origine Straniera in Italia (AMSI) e del Segretariato ItalianoGiovani Medici (SIGM) nelle persone del Prof. FOAD AODI (Presidente AMSI), del Dr WALTER MAZZUCCO (Presidente Nazionale SIGM) e del Dott.MARCO MAFRICI (Vicepresidente SIGM), per intensificare la già proficua collaborazione che intercorre da anni tra le due associazioni.
Il prof. Foad Aodi, anche nella qualità di Consigliere dell’Ordine dei Medici di Roma, ha illustrato ai Giovani Medici i dati relativi ai 15 mila camici bianchi di origine straniera che operano in Italia, evidenziando come 3.225 di questi siano di età inferiore ai 40 anni. Di questi, il 45% ha conseguito il diploma di laurea in medicina e chirurgia in Italia ed il 55% all’estero (Albania, Russia, Moldavia, Ucraina, Egitto, Siria, Libia, Spagna, Colombia, Perù, Germania, Brasile, Argentina, Tunisia), ricorrendo alla procedura di riconoscimento del titolo di laurea. Le specializzazioni scelte con più frequenza tra i giovani medici stranieri sono: radiologia, fisiatria, medicina d’urgenza, ginecologia.
Su tali presupposti sono stati definiti i seguenti punti programmatici sui quali AMSI e SIGM intendono incentrare le future collaborazioni:
1. avviare iniziative nel campo della cooperazione internazionale, in particolare progetti di mobilità per giovani medici italiani e loro pari di origine straniera, sia per incentivare l’inter-scambio formativo e professionale (anche attraverso stages) sia per promuovere il dialogo e la reciproca conoscenza inter- culturale ed inter- religiosa tra i popoli (in piena “primavera della gioventù araba”, ad esempio, chi meglio dei giovani possono superare le barriere culturali e religiose?);
2. Organizzare Convegni e corsi di aggiornamento in tema di immigrazione e medicina internazionale per approfondire e diffondere le conoscenze sulle patologie emergenti e riemergenti;
4. Sensibilizzare le Istituzioni a rendere più agevole il reingresso dei giovani (e dei cervelli) in Italia, eliminando gli attuali ostacoli burocratici riferibili alle complesse procedure del RICONOSCIMENTO DEI TITOLI acquisiti all’estero. A tal proposito le due associazioni si impegneranno a
5. promuovere indagini sui flussi incoming ed outgoing dei medici Italiani e stranieri e su fabbisogno di professionalità mediche espresso dal territorio, criticità di accesso all’esercizio della professionale medica e dell’entrata in quiescenza.