Assistiamo in queste ore di concitazione e di legittima frenesia all’invasione di campo di entità terze al mondo dei giovani medici che ritengono di poter rappresentare presso le Istituzioni e la politica, anche a mezzo di comunicati stampa e lettere, le istanze ed i problemi che caratterizzano la condizione dei giovani medici, con particolare riferimento alla presente vicenda dell’ipotesi di imposizione della tassazione IRPEF sulle borse di studio e sui profili contrattuali assimilabili dal punto di vista del trattamento economico.
In un momento in cui la priorità è l’unità dei giovani medici, chiediamo a tali entità, che rappresentano una generazione che, per il fatto stesso di avere gestito le politiche professionali da un ventennio a questa parte non sfuggono dalle responsabilità morali degli effetti nefasti di cui sono vittime le giovani generazioni, di fare un passo indietro e di sostenere a distanza la battaglia di civiltà che i giovani medici stanno conducendo in questi giorni.
Ai colleghi delle altre associazioni chiediamo al pari di far prevalere l’interesse generale a quello di parte, non dimenticando che il confronto è sempre una risorsa e che la coesione si ottiene a cominciare dalla condivisione dei momenti organizzativi, e non di certo assecondando la logica del chi primo arriva meglio alloggia. A tal proposito, ricordiamo molto sommessamente che il nostro Segretariato si è reso promotore, nel superiore interesse della categoria, di una iniziativa di protesta congiunta in una data utile, ovvero quella del 16 e del 17 aprile, dopo che altre sigle avevano unilateralmente ed affrettatamente proclamato una mobilitazione in data 18 aprile (data in cui è molto probabile che entri in aula alla Camera un maxi emendamento governativo da sottoporre al voto di fiducia e quindi immodificabile).
Inoltre, il nostro Segretariato registra come in queste ultime ore si stiano levando le legittime e fondate lamentele dei colleghi iscritti al corso specifico di Medicina Generale: difatti, rispetto a quanto da tutti interpretato dalla prima lettura del testo, essendo già assoggettati alla tassazione IRPEF, a seguito delle determinazioni eventualmente introdotte dal testo dell’emendamento approvato al Senato verrebbero sgravati di circa 100 euro mensili rispetto a quanto adesso dovuto.
In altre parole, si starebbe per configurare un conflitto tra giovani borsisti e contrattisti universitari da un lato (che sarebbero colpiti dall’applicazione dell’emendamento) e corsisti di medicina generale (che invece ne trarrebbero vantaggio, vieppiù che tali colleghi percepiscono una misera borsa di circa 800 euro mensili).
Il SIGM ribadisce che in questo momento di estrema difficoltà per tutta la categoria dei giovani medici italiani, tutti senza distinzione, specializzandi, dottorandi, assegnisti di ricerca e medici iscritti al corso specifico di Medicina Generale, devono rimanere compatti al fine di difendere il futuro della formazione medica e delle prospettive lavorative nel nostro Paese. Questo assunto dovrebbe essere condiviso a prescindere dalle ricadute economiche, ancorchè avvertite come un attacco alla stabilità economica personale e familiare in un momento di crisi in cui anche pochi euro possono fare la differenza: nessuno di noi dovrebbe perdere di vista la visione di insieme delle criticità che investono la condizione dei giovani medici (di qualunque affiliazione), a partire da quelle che connotano il percorso formativo-professionalizzante (senza voler generalizzare, quanti di noi si sentono di potere paragonare le proprie abilità tecnico-pratiche a quelle dei colleghi pari età degli altri Paesi UE a noi più affini?), a quelle che interessano l’accesso al mondo del lavoro (quanti di noi intravedono possibilità di assunzione o di crescita ed affermazione professionale in tempi ragionevoli?), al modello assistenziale che da ospedalo-centrico si dovrà evolvere sempre più in un modello integrato ospedale-territorio-università (con sbocchi lavorativi sempre minori negli ospedali e possibilità di maggiore inserimento nelle varie articolazioni assistenziali che dovranno essere create nel territorio per rispondere al crescente bisogno di salute connesso all’invecchiamento della popolazione ed alle correlate cronicità).
Non si può ricondurre il tutto ad una guerra tra “poveri” (borsisti e contrattisti universitari) e “poverissimi” (corsisti di medicina generale).
Peraltro, ci corre l’obbligo morale di anticiparvi che, da studi più approfonditi della complessa materia tributaria e fiscale, l’impatto della ipotesi di tassazione potrebbe essere meno significativo di quanto sinora prospettato, alla luce di una serie di meccanismi di detrazione fiscale, connessi all’ipotesi di assimilazione ai lavoratori dipendenti. In ogni caso, al di là di quali potrebbero essere gli effetti economici reali dei predetti provvedimenti iniqui, resta in piedi il principio che il Legislatore ed il Governo, per la prima volta nella storia, mirerebbero a sottoporre a tassazione il percorso formativo-professionalizzante e la qualificazione nel settore della ricerca dei giovani medici Italiani! E questo non è accettabile, a maggior ragione in un momento in cui è sulle giovani generazioni che si dovrebbe investire!
Per tali ragioni, il SIGM, a fronte degli 11 emendamenti presentati in Commissione Finanze della Camera (5 dei quali a nostro avviso sarebbero da prendere in considerazione, in quanto supportati dalla necessaria copertura economica alternativa atta a compensare il mancato introito del gettito IRPEF), si riserva di sostenere in prima ipotesi eventuali emendamenti, tra quelli presentati e recepibili, che apportino modifiche al testo del Senato tali da salvaguardare entrambe le posizioni (ovvero sia dei borsisti e contrattisti universitari e dei corsisti di medicina generale). Laddove nessuno degli emendamenti modificativi potesse tutelare tutti i giovani medici, allora saranno supportati in subordine gli emendamenti abrogativi (che tutelano solo i borsisti e contrattisti universitari: specializzandi e borsisti ed assegnisti di ricerca).
In ogni caso il SIGM chiede un pubblico impegno a tutti i giovani medici ed alle associazioni in atto impegnati in questa sacrosanta mobilitazione, affinchè all’indomani della mobilitazione del 16 e del 17 aprile, qualunque sia l’esito della stessa, si spendano eguali energie a sostegno dei colleghi iscritti al corso di medicina generale, al fine di sostenere una comune battaglia di civiltà finalizzata ad evolvere le borse di studio in contratti di formazione, al pari di quanto già è avvenuto per gli specializzandi.
Il nostro Segretariato chiede inoltre eguale impegno di tutto il movimento di opinione che si è creato per istituire un tavolo di lavoro al quale prendano parte in maniera collegiale tutte le associazioni nazionali ed i comitati locali, con lo scopo di esitare una proposta di reale valorizzazione dei giovani medici nel SSN, guardando ai modelli formativi, professionali ed assistenziali più virtuosi degli altri Paesi.
Chiediamo a tutti di fare uno sforzo per autodeterminare il nostro futuro, nella forte convinzione che in questo momento la categoria dei giovani medici italiani debba dimostrarsi coesa e debba rifiutare con fermezza cappelli e distintivi di organizzazioni sindacali e partiti politici che in questi anni, a causa di una gestione non lungimirante e gerontocratica, hanno creato la forte sperequazione esistente tra le attuali e le precedenti generazioni. Bisogna cominciare a mettere in discussione i diritti acquisiti da chi ci ha preceduto e per fare ciò bisogna essere liberi da condizionamenti! Nessuna posizione preconcetta o ideologica, ma un sano richiamo delle Istituzioni politiche e dei sindacati ad ascoltare la voce dei giovani emdici ed a tradurla in atti concreti, in una visione di sistema e non più in una logica di parte.
Su tutti questi punti il SIGM prende impegno pubblico di continuare a spendersi in futuro, a partire dalla II Conferenza Nazionale dei Giovani Medici, che si terrà a Roma in data 20 e 21 aprile 2012, appuntamento al quale interverranno i decisori che sovrintendono i processi decisionali che riguardano la categoria dei giovani medici. A tale iniziativa auspichiamo di registrare un’ampia partecipazione di colleghi da tutta Italia.
I giovani medici sono il presente e non il futuro!
Il Consiglio Esecutivo SIGM