Si è assistito negli ultimi anni, nel silenzio assordante delle rappresentanze della Professione,alla proliferazione incontrollata di unità operative complesse (a cui corrispondono altrettanti dirigenti ex primari) nelle Aziende Sanitarie del nostro Paese, frutto delle profonde ingerenze della politica nella sanità, con delle realtà diffusamente caratterizzate da un rapporto tra unità operative complesse ed unità operative semplici troppo spesso prossimo all’unità, con conseguente cattivo impiego delle risorse in dotazione alla Sanità; tale fenomeno, che ha contribuito in diverse occasioni allo sforamento dei bilanci delle Regioni, ha limitato e limita fortemente gli spazi di assunzione per i giovani.
L’effetto combinato della non ottimale gestione delle risorse umane, unitamente alla non adeguata programmazione del fabbisogno di professionalità mediche, ha incrementato nel tempo in maniera esponenziale il numero di giovani colleghi precari in attesa di legittima stabilizzazione: trattasi di diverse migliaia di colleghi, che da anni sono titolari di contratti atipici, privi di ogni tutela, o titolari di un rapporto di lavoro a tempo determinato, soggetto a rinnovi continui alternati a pause di non-occupazione per evitare che consegua il diritto agli scatti stipendiali. E la realizzazione delle prospettive di stabilizzazione per tali colleghi sono state ulteriormente dilatate nel tempo a causa dell’adozione del Patto della Salute e dei Piani di Rientro, cui sono sottoposte molte Regioni, e del blocco del turn over stabilito a livello centrale e ribadito dalle manovre degli ultimi Governi: tutti effetti delle cattive politiche professionali.
Per non parlare della continua sperequazione tra livelli apicali e livelli di base, tra dirigenti medici in carriera e neo assunti nel pubblico impiego, alimentata negli anni in sede di accordo collettivo nazionale di lavoro, siglato in sede di ARAN dalle organizzazioni sindacali. Si fa riferimento nel particolare alla voce “Retribuzione di posizione minima unificata dei dirigenti medici con rapporto di lavoro esclusivo”: l’incremento annuo per il “Dirigente <5”, ovvero neoassunto, è pari a ZERO euro, ed il differenziale tra neossunti e livelli apicali è crescente (link a Allegato 1).