PROFESSIONE MEDICA: TRIBUNALE DI ANCONA RICONOSCE OLTRE 2 MLN DI ADEGUAMENTO AGLI SPECIALIZZANDI 1994 -2006

Un altro punto messo a segno dai giovani medici che hanno frequentato le scuole di specializzazione in epoca antecedente all’applicazione dei contratti di formazione. Infatti, il Tribunale di Ancona ha accertato il diritto degli allora medici specializzandi all’attribuzione delle differenze retributive, altresì con il riconoscimento del meccanismo di adeguamento, per la specializzazione effettuata nel periodo tra il 1994 e il 2006, per il mancato adempimento dell’Italia alla direttiva Ue che obbliga gli Stati membri a corrispondere una “adeguata remunerazione” per i medici in formazione specialistica.

L’azione fa parte delle cause collettive portate avanti per più di 6 mila medici dal network nazionale coordinato dagli Avvocati Francesco Caronia e Giuseppe Pinelli, che hanno patrocinato l’azione di Ancona per circa 60 medici specializzandi unitamente all’Avvocato Antonio Somellini – afferenti ad un network nazionale di studi legali creatosi nel 2007 su input dell’Associazione Italiana Giovani Medici (S.I.G.M.).

La Sentenza del Tribunale di Ancona n. 1150 del 13 agosto 2013 ha accolto la domanda e condannato la Presidenza del Consiglio dei Ministri, solidalmente agli altri enti convenuti, a corrispondere ai medici, in applicazione retroattiva degli artt. 39 e 41 D.lgs. 368/99 e con disapplicazione del previsto limite di decorrenza dall’a.a. 2006/2007, le differenze retributive, oltre interessi fino al saldo, con applicazione del previsto meccanismo di indicizzazione sugli emolumenti anche percepiti e trattamento fiscale dei borsisti.

Le remunerazioni degli specializzandi dovevano quindi essere comunque adeguate al costo della vita. Ai medici che si sono specializzati nel periodo tra il 1994 e il 2006 non è stata garantita l’”adeguata remunerazione” sancita dalla Direttiva 93/16/CE. E la sentenza anconetana garantisce tale “adeguata remunerazione” a questi medici specializzandi, che hanno ricevuto la borsa di studio di cui al D.lgs. 257/91 – “bloccata” al valore del 1992 e senza applicazione del previsto meccanismo di aggiornamento. Il principio comunitario dell’”adeguata remunerazione” doveva essere garantito in Italia mediante un meccanismo di adeguamento delle borse di studio, e nella specie è stata riportata giustizia con la attribuzione delle differenze retributive e indicizzazione annuale per adeguamento  al costo della vita.

Anche in questa occasione, altri 60 medici sono riusciti a ottenere un rimborso di oltre 2 milioni di euro in maniera immediatamente esecutiva, già in primo grado.

In una nota del coordinamento nazionale del network legale, i responsabili avvocati Francesco Caronia e Giuseppe Pinelli esprimono “viva soddisfazione per la nuova vittoria che è un nuovo tassello nella lunga battaglia contro lo Stato italiano per il riconoscimento del diritto all’adeguata remunerazione, sancito in ambito U.E. al fine di garantire ambiti omogenei di tutela tra gli Stati membri, in favore dei medici specializzandi nel periodo tra il 1994 e 2006 e fa seguito alle sentenze positive già ricevute dallo stesso patrocinio, tra l’altro con la recentissima  Sentenza della Corte d’appello di Milano, nonchè avanti a tanti Tribunali nazionali” e annunciano la prossima azione collettiva per gli specializzandi dal 1994 al 2006 a cui aderire entro il 30 ottobre 2013, esprimendo “viva fiducia nel riconoscimento per tutti gli altri medici specializzandi del diritto all’adeguata remunerazione”.

Soddisfazione viene espressa anche dall’Associazione Italiana Giovani Medici (S.I.G.M.) che per prima ha sollevato in sede giudiziaria il problema del mancato recepimento da parte dell’Italia delle Direttive Comunitarie per gli specializzandi del periodo compreso tra il 1994 e il 2006, che per bocca del Presidente, dr. Walter Mazzucco, dichiara che <<Vista la consistente giurisprudenza favorevole alle istanze dei ricorrenti, atteso che l’impatto sulle Casse dello Stato di tali controversie non sarà indifferente, anche in ragione della crisi economico-finanziaria che attraversa il Paese, rivolgiamo un appello alle Istituzioni competenti al fine di esplorare la via del concordato, anche attraverso forme diverse di riconoscimento dei diritti. Rimaniamo a tal fine disponibili al confronto per individuare eventuali soluzioni in sede legislativa, consci che le sempre più limitate risorse disponibili del capitolo della formazione medico-specialistica vadano prioritariamente indirizzate ai più giovani colleghi che aspirano ad entrare alle scuole di specializzazione>>.


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