Ed è proprio grazie a queste iniziative di sensibilizzazione, in ultimo la manifestazione nazionale non sindacale del II GiovaniMediciDay, che è stato approvato nel DDL di Stabilità il finanziamento pari a 30 milioni di euro nel 2014 e di 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2015 e 2016, da destinare al capitolo della formazione specialistica di area sanitaria. Si stima che tali fondi possano garantire la copertura di ulteriori 1200 unità per il corrente anno accademico 2013/2014, e di 2000 unità per ciascuno dei due successivi anni accademici. Di conseguenza la previsione attuale, per il prossimo anno accademico, è di circa 3.500 contratti di formazione specialistica a fronte di almeno 8500 concorrenti (dato variabile in funzione dei tempi di pubblicazione del bando di concorso, che potrebbero ammettere anche gli abilitandi della sessione di luglio 2014).
Tale finanziamento, pur rappresentando un primo importante passo, rimane però ancora insufficiente per soddisfare il fabbisogno di specialisti e per garantire il diritto allo studio dei giovani medici abilitati. Ed a questo proposito i Giovani Medici (SIGM) hanno avanzato e sono impegnati a sostenere le seguenti proposte e richieste:
Si chiede di utilizzare i finanziamenti del Fondo Sociale Europeo, al fine di provvedere tempestivamente alla copertura di contratti di formazione medico-specialistica aggiuntivi e degli oneri relativi all’assegnazione di borse di studio aggiuntive, sia per i medici iscritti al corso di formazione specifica di medicina generale, sia per gli specializzandi non medici iscritti alle scuole di specializzazione di area sanitaria. Su tale fronte si è registrato il primo importante riscontro da parte della Regione Campania, che ha stanziato sino a 10 milioni di euro da destinare alla formazione post laurea di area sanitaria per il corrente a.a. 2013/2014 a gravare sul FSE.
Le attuali giovani generazioni di medici non percepiranno delle pensioni tali da garantirne il sostentamento. In atto, i giovani versano i contributi al fine prevalente di garantire la corresponsione delle pensioni a chi si appresta ad entrare in quiescenza. Inoltre, negli ultimi tempi, stanno prendendo forma delle ipotesi di anticipare la contribuzione dell’aliquota ENPAM (seppur in via non obbligatoria e con possibilità di anticipazione delle somme da parte dell’Enpam) anche agli studenti degli ultimi due anni del corso di laurea in medicina. In parallelo, si registrano forti campagne promozionali nei confronti di forme di pensione integrativa (vedasi l’offerta della Fondazione ENPAM di aprire una posizione presso il FondoSanità senza pagare i costi di iscrizione a tale Fondo privato). Premesso che le predette iniziative, per quanto da valutare attentamente in tutte le loro implicazioni, rappresentano un ulteriore “aggravio” per le giovani generazioni, che in ogni caso sarebbero chiamate ad uscire out of pocket delle risorse proprie, il SIGM sostiene la proposta di far ricorso al “contributo di solidarietà” (prelievo una tantum dai pensionati e pensionandi titolari di pensioni superiori ai 4800 euro mensili lordi) per utilizzarne i ricavi derivanti a sostegno delle giovani generazioni (implementazione del capitolo di spesa relativo ai contratti di formazione delle scuole di specializzazione, adeguamento delle “misere” borse di studio dei corsisti di medicina generale ai contratti di formazione specialistica, sostegno all’accesso dei giovani alla ricerca bio-medica, riapertura di concorsi a tempo determinato per la stabilizzazione dei medici precari e il finanziamento dei contratti per gli specializzandi non medici).
Si chiede di riproporre i contenuti della proposta di legge SIGM per l’inquadramento previdenziale unico degli specializzandi in ENPAM con alcune variazioni. In sintesi, si richiede di dar luogo ad una cessazione immediata per tutti i medici in formazione specialistica dell’attuale inquadramento previdenziale nella Gestione Separata INPS con un re-inquadramento della contribuzione presso la Fondazione ENPAM, all’interno di un Fondo Speciale “Quota Giovani” di nuova istituzione, ovvero in altro Fondo esistente, qualora vi siano condizioni di rendita previdenziale più vantaggiose per i contribuenti. Ciò consentirebbe di recuperare risorse da un minimo di 23.760.000 euro ad un massimo di 55.260.000 euro, corrispondenti in termini di unità contrattuali ad un minimo di 990 ed un massimo di 2302 contratti di formazione specialistica da mettere a concorso. Ma per orientarsi in via definitiva su una delle tre ipotesi di lavoro avanzate dal SIGM, occorre che l’ENPAM fornisca i relativi calcoli attuariali, in assenza dei quali non sarà possibile effettuare una comparazione.
Vi invitiamo, intanto, a sottoscrivere la petizione CLICCANDO QUI.
Infine, in merito all’ipotesi per ciascun giovane medico di aprire una posizione presso il Fondo Sanità, in ciò incentivato dalla Fondazione ENPAM, anticiperebbe i costi di iscrizione a tale Fondo privato, si ritiene opportuno condividere alcune brevi riflessioni:
1) il ricorso alla pensione integrativa da parte di un giovane è un’ipotesi da prendere in considerazione, ma da valutare attentamente, facendo anche delle comparazioni;
2) a differenza del passato, anche per le pensioni integrative la rendita si basa sul sistema contributivo e non più sul più conveniente sistema retributivo e quindi la pensione integrativa non è più remunerativa come una volta;
3) in passato erano previsti importanti agevolazioni in termini di sgravi fiscali a chi stipulava un contratto di pensione integrativa, ma questo strumento nel tempo ha subito delle limitazioni ed è possibile che in futuro possa addirittura essere disattivata qualsiasi forma di agevolazione fiscale;
4) trattasi sempre e comunque di fondi privati che hanno degli azionisti che devono fare degli investimenti per alimentare il montante e questi, se non oculati, posso portare anche al fallimento dei fondi.
I Giovani Medici (SIGM) sono consapevoli delle gravi difficoltà economico-finanziarie in cui versano le casse dello Stato, ma la formazione delle giovani professionalità che opereranno nel SSN è un tema strategico per il sistema Paese. In sanità insistono ampi margini di recupero di risorse e per questo il messaggio che si è voluto lanciare con tutte le iniziative, ed in particolare col II #GiovaniMediciDay, è quello di eradicare sprechi, inappropriatezze, inefficienze ed assetti poco virtuosi, che insistono tanto nelle diramazioni regionali del Servizio Sanitario Nazionale quanto nella Professione, al fine di recuperare risorse per reinvestirle in tutti gli ambiti virtuosi del sistema, riservando particolare attenzione ai settori della conoscenza, della formazione e della ricerca. Ciò è indispensabile per sostenere una Sanità di valore, pubblica, equa, solidale, sostenibile e produttiva, all’insegna del merito, della qualità e della valorizzazione del capitale umano.
In tal senso, strategica importanza riveste il capitolo della definizione e programmazione delle professionalità mediche, generalistiche e specialistiche: è necessario approcciare tale tematica nella sua globalità, dall’accesso programmato ai corsi di laurea a medicina, che è un valore da preservare, alla fuori uscita dal sistema dei medici (pensionamenti), ricomprendendo tutte le possibili variabili (ristrutturazione dell’offerta e della rete assistenziale con particolare riferimento alla medicina del territorio ed alle cure primarie, mobilità incoming ed outgoing di professionalità mediche, sovrapposizione di competenze con altri profili sanitari non medici). Ed il presupposto per realizzare una corretta programmazione del fabbisogno è quello di dotare Stato e Regioni di metodologie e strumenti adeguati, oltre che superare la dicotomia tra il SSN (Ministero Salute, Regioni e FNOMCeO) che esitano il fabbisogno, ed il MIUR, che attribuisce i contratti di formazione in base all’articolazione delle reti formative (e quindi della distribuzione sul territorio di Università sede di medicina e di scuole di specializzazione).
Su questi presupposti, fondati su dati, evidenze e, soprattutto, proposte, l’Associazione Italiana Giovani Medici (SIGM) è impegnata e continuerà a mettere in atto tutte le iniziative necessarie ad ottenere lo stanziamento dei fondi da destinare al capitolo di spesa relativo alla formazione medico specialistica, ivi incluse eventuali future mobilitazioni.