Nel pomeriggio di ieri una delegazione di rappresentanti degli specializzandi ha incontrato il Magnifico Rettore, Prof.Lagalla, per affrontare l’annoso problema dei ritardi accumulatisi negli ultimi mesi nella corresponsione degli stipendi ai colleghi titolari di contratto regionale. L’incontro fa seguito alla recente audizione di una delegazione delle Sedi siciliane dell’Associazione Italiana Giovani Medici (SIGM), del Coordinamento Regionale Specializzandi non medici di area sanitaria e del Comitato Regionale aspiranti specializzandi inVI Commissione “Servizi Sociali e Sanitari” dell’ARS, in cui si èregistrata una generalizzata volontà politica di reperire i fondi necessari a coprire la spesa corrente, a sanare i debiti contratti dalla Regione con le Università per il pregresso ed amettere a concorso eventuali contratti aggiuntivi per gli aspiranti specializzandi. Tutto ciò ricorrendo all’utilizzo dei Fondi Comunitari, così come da ipotesi di lavoro annunciata dal Presidente Crocetta in occasione dell’incontro intercorso a margine della Manifestazione GiovaniMediciDay del 12 dicembre 2013. Peraltro, lo stesso Presidente aveva dichiarato l’intenzione di finanziare borse di studi per i colleghi specializzandi non medici iscritti alle scuole di specializzazione di medicina sempre a gravare sui medesimi fondi Europei, come richiesto dal SIGM. Purtroppo, con particolare riferimento all’estinzione del debito, il Parlamento regionale ha provato per ben 2 volte a sanare il tutto ma in entrambe le due ultime finanziarie regionali il Commissario dello Stato ha impugnato gli articoli della norma in quantoritenuti non supportati da coperture certe.
Sulla base di queste premesse, la delegazione ha chiesto delucidazioni al Rettore del perché gli Atenei di Catania e Messina, a differenza di quanto sta avvenendo a Palermo, stiano mantenendo una continuità del flusso stipendiale deglispecializzandi regionali, anticipando le somme necessarie ai pagamenti in attesa che si sblocchino i fondi regionali, in atto non disponibili a seguito di una variazione di Bilancio al capitolo di spesa che ha ridotto da circa 10 milioni di euro a circa 3 milioni di euro la disponibilità finanziaria relativa alla spesa corrente per l’anno 2014. È stato chiarito chel’Università di Messina è stata condannata dal Magistrato a corrispondere gli emolumenti in quanto, per quasi un anno, pur incassando i fondi regionali, non ha provveduto a versare alcuno stipendio ad una intera coorte di specializzandi regionali. Mentre per quanto riguarda Catania, sembra che a differenza di Palermo, che esce dal risanamento di un debito milionario lasciato dalla precedente Amministrazione, questa università abbia un fondo di riserva tale da poter consentire ancora un’anticipazione delle somme senza opposizione alcuna dei Revisori dei Conti. L’Università di Palermo, pertanto, a differenza del passato, in cui anticipava parimenti il pagamento degli stipendi su proprie risorse, adesso non èpiù in grado di farlo in ragione del diniego dei Revisori per le seguenti ragioni che si aggiungono allo stato di sofferenza delle casse dell’Università:
1) un precedente Assessore al Bilancio nel corso di un’audizione formale in Commissione all’ARS aveva paventato l’inesigibilità del credito milionario (circa 17 milioni di euro) vantato dalle Università con le Regioni per il mancato adeguamento delle ex borse di studio in contratti di formazione
2) l’Università in atto non ha ricevuto trasferimenti del Fondo di Finanziamento Ordinario da parte del MIUR ed ha dovuto anticipare ad oggi gli stipendi al personale strutturato (docente e tecnico amministrativo) coi fondi della ricerca.
Inoltre, come più volte discusso durante le numerose assemblee tenute negli ultimi mesi, il caso di Palermo male siè prestato, fino a questo momento, a far ricorso a strumenti legali in grado di imporre all’Ateneo il pagamento delle retribuzioni, in quanto i ritardi che in genere si accumulano tra una corresponsione e l’altra mai hanno in passato raggiunto i tempi tecnici necessari a trasformare una diffida in una ingiunzione di pagamento (almeno quattro mesi).
Ciò ci ha spinti a chiedere ancora una volta e con risolutezza al Rettore un ulteriore sforzo di comprensione nei confronti della nostra difficile condizione (abbiamo spiegato di essere pronti al muro contro muro, motivato dalla totale impossibilità di far fronte ad ulteriori mesi di lavoro non retribuito, lesivo della nostra dignità umana, prima ancora che professionale ed economica), finalizzato all’anticipo delle somme necessarie alla corresponsione delle borse da qui alla effettiva ricezione dei fondi che la Regione Sicilia sembrerebbe si appresti a riposizionare nel capitolo di spesa.
Ci è stato spiegato e ribadito che l’Università di Palermo èdisponibile a venire incontro alle legittime e sacrosante istanze degli specializzandi regionali, ma necessita di un impegno certo, concreto ed ufficiale da parte della Regione a riconoscere il proprio debito nei confronti dell’Università di Palermo, con la pianificazione di un piano di rientro pluriennale (a tal proposito il SIGM è impegnato nel sensibilizzare l’ARS a prevedere coperture certe in sede della prossima manovra finanziaria aggiuntiva di prossima approvazione, anche se la situazione finanziaria della Regione non lascia essere molto ottimisti; né è stata prevista un’apposita voce in sede di approvazione della Legge regionale “salvaimprese” cha ha recentemente stipulato un mutuo di quasi 1 miliardo di euro per pagare i debiti contratti a vario livello dalla Regione). Ovvero, necessiterebbe nell’immediato di un mandato di pagamento da parte della Regione relativamente alle risorse ordinarie, impegnandosi il Rettore a contattare personalmente la Tesoreria Generale della Regione per chiedere una tempestiva liquidazione delle somme impegnate attraverso il mandato di pagamento. Un’altra strada sarebbe quella di ottenere la disponibilità dei Fondi Europei da parte dell’Assessorato della Formazione, come richiesto dal SIGM e come già fatto dalla Regione Campania, ma al momento sembra che l’Assessorato alla Formazione (contrariamente a quanto dichiarato dal Presidente Crocetta lo scorso 12 dicembre) non possa utilizzare a tal fine le risorse relative alla Programmazione 2007/2013, nella immediata disponibilità della Regione, ma che sia invece orientato ad impegnare su tale capitolo la Programmazione relativa al periodo 2014/2020 (tale determinazione rappresenterebbe un grande problema in primis sia per gli aspiranti specializzandi che per gli specializzandi non medici, in quanto tali fondi potrebbero non essere disponibili prima del 2015).
In attesa che una delle predette condizioni maturi, ed in tal senso l’audizione dei rappresentanti del SIGM di giorno 30 aprile 2014 potrà essere illuminante, quello che abbiamo ottenuto nell’immediato dall’incontro con il Rettore, al di làdell’ovvia disponibilità a pagare immediatamente tutti gli arretrati non appena verrà ricevuto il suddetto mandato, èstato:
Ciò detto, la delegazione ha con trasparenza convenuto col Rettore che, in assenza di riscontro alcuno in tempi brevi, laddove si dovesse in futuro configurare il presupposto tecnico per adire alle vie legali, allora ciascuno specializzando potràpresentare atto di ingiunzione al pagamento degli stipendi a propria tutela.
Le prossime mosse, per quanto ci riguarda, verranno concordate in funzione di quanto scaturirà dalla predetta audizione. Invitiamo a tal proposito tutti i colleghi regionali, i colleghi specializzandi non medici e gli aspiranti specializzandi, ad aderire al twitter mob che ha avuto inizio in data odierna e si protrarrà sino a domani a all’ora di pranzo per far sentire ai politici della nostra Regione il peso mediatico che merita tale scandalosa vicenda che ci vede, ahinoi, protagonisti.
La sede SIGM di Palermo