Mercoledì 30 aprile 2014 una delegazione delle sedi SIGM di Palermo, Catania, e Messina è stata ricevuta presso la VICommissione – Servizi Sociali e Sanitari dell’ARS per un’audizione congiunta dell’Assessore Regionale alla Salute, dell’Assessore alla formazione e dell’Autorità di gestione dei Fondi sociali europei, nonché dei rappresentanti del Segretariato Italiano Giovani Medici(SIGM) in tema di utilizzo delle risorse comunitarie per la copertura degli oneri relativi ai contratti formativi nelle scuole di specializzazione delle Facoltà di Medicina e Chirurgia. In delegazione erano presenti anche un rappresentante del Comitato Aspiranti Specializzandi Sicilia e due rappresentanti del Coordinamento Siciliano degli specializzandi (non medici) di area sanitaria.
Tale audizione fa seguito a quella analoga del 16 aprile 2014, durante la quale i delegati hanno avanzato le seguenti richieste:
1) reperimento di risorse per garantire la regolarizzazione nella corresponsione degli stipendi da parte delle Università ai medici specializzandi titolari di contratto a finanziamento regionale e per estinguere il debito milionario contratto dalla Regione con le Università (pari a circa 17 milioni di euro)
2) regolarizzazione nella corresponsione degli emolumenti ai medici iscritti ai corsi di formazione specifica di medicina generale
3) reperimento di risorse per mettere a concorso contratti aggiuntivi regionali per gli aspiranti specializzandi (neolaureati e per gli studenti che conseguiranno la laurea da qui al 2020) nell’a.a.2013/2014 e successivi
4) reperimento di risorse per valorizzare gli specializzandi non medici di area sanitaria attraverso il finanziamento di borse di studio.
La seduta è stata aperta dall’intervento dell’Assessore per la Salute Lucia Borsellino. L’Assessore si è mostrata consapevole della problematica relativa al finanziamento dei contratti di specializzazione, vecchi e nuovi. La dotazione dei contratti ministeriali, finanziati dallo Stato, è sottostimata rispetto ai reali fabbisogni di professionalità. Le Regioni, pertanto, contribuiscono con loro risorse al finanziamento di contratti aggiuntivi regionali, ma le Regioni Obiettivo Convergenza soffrono di problemi economici che non consentono più i finanziamenti in oggetto, tramite fondi ordinari.Pertanto, nell’impossibilità di utilizzare somme del Fondo Sanitario Nazionale per finanziare la formazione di specializzandi medici e non medici, le Regioni Obiettivo Convergenza hanno pensato di ricorrere al Fondo Sociale Europeo per tali scopi. La proposta nasce in Sicilia dall’Assessorato Regionale alla Salute, già con il precedente Governo regionale, ma purtroppo in passato non ha trovato riscontro. L’Assessorato alla Salute confida in una finalizzazione della proposta futuro, ferme restando delle criticità rispetto alle quali non entra nel merito, vista la presenza dell’Assessore regionale alla Formazione, titolare della gestione dei predetti Fondi europei. L’Assessore allaSalute ha spiegato che in Conferenza Stato Regioni è stata presa in considerazione la possibilità di stabilire centralmente l’utilizzo delFSE per il finanziamento di nuovi contratti di formazione specialistica, ma tale ipotesi, a dire del Presidente Errani, Coordinatore della Conferenza, avrebbe lasciato spazio al MEF per una nuova decurtazione della spesa statale relativa ai pochi contratti ministeriali attualmente previsti. Quindi si è deciso di lasciareautonomia alle Regioni circa l’utilizzo del FSE per tali scopi.
Intervento dell’Assessore per l’Istruzione e la Formazione professionale Nelli Scilabra. L’Assessore spiega che il paradossale esito della proposta (nata in Sicilia, ma realizzata in Campania) di utilizzo del FSE per la formazione specialistica medica e non medica, sarebbe dovuto a differenze regionali circa la vecchia programmazione 2007/2013 del Fondo Sociale Europeo. La Sicilia,infatti, soffre di una situazione di “overbooking” di richieste di finanziamento rispetto alle coperture disponibili. Pertanto, il residuo della vecchia programmazione sarebbe impegnato a ripagare tali debiti contratti dalla Regione Sicilia e non sarebbe spendibile per le richieste poste dai delegati per il corrente anno 2014.
Per la nuova programmazione FSE 2014/2020, d’altro canto, la Sicilia è a rischio di decurtazione di parte dei fondi assegnategli (sino al 40%), che sarebbero trattenuti dallo Stato a causa della non ottimalegestione in passato della vecchia programmazione su base regionale.La previsione di disponibilità di FSE per la Sicilia sarebbe di 832 milioni a fronte dei circa 2 miliardi del precedente settennio. Gli Assessori Scilabra, Borsellino e Vancheri, la settimana scorsa, in sede di Conferenza Stato-Regioni, si sono opposte a tale “commissariamento” ed hanno fatto rinviare il tavolo delle trattative.Tale taglio metterebbe in seria difficoltà la Regione per la distribuzione delle risorse alle diverse parti del mondo della formazione esigenti finanziamento. L’Assessore Scilabra, comunque,ha annunciato di aver inserito la voce del finanziamento della formazione specialistica medica e non medica di area sanitaria nellatabella di previsione di utilizzo del FSE, come richiesto dai delegati, ma ha spiegato che in assenza del ripristino di parte della dotazioneiniziale dei Fondi Europei ci saranno serie difficoltà per coprire tutte le voci di finanziamento.
Seguono gli interventi dei parlamentari della VI Commissione.
On. Laccoto. Puntualizza circa la necessità di finanziamenti per nuovi contratti di specializzazione per assicurare un corretto ricambio ed una adeguata programmazione di figure professionali in ambito sanitario,soffrendo in atto il SSR di una carenza soprattutto in alcune aree con evidenti ripercussioni sulla salute dei cittadini.
On. Fontana, vicepresidente vicario della VI commissione. Depreca la decurtazione statale della programmazione FSE 2014/2020 e chiede impegno dei presenti per gli opportuni interventi in sede politica nazionale. Ribadisce la necessità di effettuare una adeguata programmazione di specialisti con particolare riferimento ad alcune aree critiche e sottolinea la necessità di reperimento difinanziamenti per nuovi contratti di formazione specialistica per evitare la migrazione di molti giovani laureati in medicina siciliani.Esprime meraviglia nell’apprendere che in Sicilia, a fronte della cronica incapacità di spendere i Fondi Europei, ci sia un overbooking di richieste di finanziamento a gravare sul FSE, evidentemente ereditata dall’attuale Assessore. Inoltre, considerando il numero diaccessi alla formazione specialistica rinnovati in media ogni anno in Sicilia (circa 100 per i medici e 200 per tutte le categorie non mediche di area sanitaria) chiede se l’Assessorato alla Formazione abbia valutato che servirebbero ben 170 milioni circa sulla previsione attuale della dotazione di 832 milioni della nuova programmazione FSE. Sottolinea inoltre che non sarebbe sufficiente aspettare le somme della nuova programmazione FSE, perché queste potrebbero essere spese soltanto dal gennaio 2015, ma i corsi nelle scuole di specializzazione cominciano a novembre 2014. Pertanto, per appena due mesi non si potrebbero stipulare i contratti aggiuntivi regionali nel corrente anno accademico. L’on. Fontana in tal senso chiedel’intervento del Governo Regionale per trovare una soluzione.
On. Grasso. Chiede che sia sanato il debito di 17 milioni di euro che la Regione ha contratto con le Università al fine di consentire il pagamento degli stipendi pregressi agli specializzandi. A tal proposito cita l’Ordine del Giorno presentato dalla medesima e da altri due Deputati con il quale si impegna il Governo a reperire tali somme in sede della prossima Legge finanziaria regionale integrativa, atteso che nella Legge “salvaimprese” il Presidente Crocetta ha espressamente chiesto di differire l’inserimento di tale articolo in sede di legge finanziaria.
On. Gianni. Ribadisce la necessità di investire su corsi di formazione validi come quello di formazione specialistica per i medici e i non medici e di fare una corretta programmazione di medici. Chiede uno sforzo all’Assessore alla Formazione affinchè nell’utilizzo del FSE si stabiliscano delle priorità di intervento anche per quanto concerne la vecchia programmazione, in modo da poter superare l’impasse.
On. Picciolo. Sottolinea con forza la necessità di riqualificare il percorso formativo specialistico medico, in quanto fortemente carente di attività pratica e contatto con il reale mondo professionale, con particolare riferimento all’ambito chirurgico. Gli specializzandi oggi sono ridotti a manovalanza a basso costo, che impara poco realmente. Per tali ragioni molti giovani laureati siciliani preferiscono specializzarsi negli atenei settentrionali e costituiscono poi un’eccellenza professionale in quella sede. Pertanto, per valorizzare l’investimento economico sui nuovi contratti di formazione specialistica bisogna valorizzare la formazione in sé. Chiede impegno in tal senso all’Assessore Borsellino.
On. Cascio. Riprende l’intervento del precedente collega e chiede se non sia il caso di utilizzare i finanziamenti per sostenere la formazione dei medici siciliani fuori dalla Sicilia. Esprime preoccupazione circa il finanziamento di nuovi contratti aggiuntivi regionali in un contesto di accesso alle scuole di specializzazione che adesso prevede una graduatoria nazionale e chiede se eventuali fondi stanziati dalla Regione potranno andare a medici non siciliani.
Segue Intervento del delegato in rappresentanza di SIGM,Comitato Aspiranti specializzandi e CISAS. In risposta all’intervento precedente viene spiegato che con l’introduzione di unconcorso nazionale sarebbe improbabile l’iscrizione di neolaureati del Nord agli atenei Siciliani, in quanto al momento poco attrattivi (come dimostrano i risultati delle prove di accesso a graduatoria nazionale a medicina). Sarebbe piuttosto più probabile la fuga dei neolaureati siciliani al Nord o addirittura all’estero. In ogni caso sarebbe auspicabile il riscontro di interesse di neolaureati al Nord verso le Scuole di specializzazione siciliane, perché ciò rappresenterebbe una dimostrazione dell’attrattività di tali strutture.
Si specifica che la necessità di effettuare una buona programmazione di figure professionali in ambito medico-sanitario, non soltanto in relazione ai futuri pensionamenti dei medici in ruolo attualmente (come mera sostituzione dei pensionati con nuovi specialisti), ma anche in relazione ai nuovi bisogni di salute: questi sono mutatirispetto al passato, quando era prevalente l’impatto delle acuzie, mentre adesso, a causa dell’invecchiamento della popolazione, c’è più necessità di rispondere nel territorio alle multi cronicità con altri profili specialistici (ad es. geriatri, cardiologi, neurologi, fisiatri, ecc) e, soprattutto, con l’incremento dei profili generalisti. A tal proposito sarebbe necessario investire nella formazione di medici di medicina generale, il cui fabbisogno è attualmente di gran lunga sottostimato. Si cita in tal senso il caso della Francia in cui ogni anno quasi la metà dei nuovi contratti per la formazione specialistica è destinato alle scuole di specializzazione di medicina generale e cure primarie.
Si chiedono precisi chiarimenti circa l’utilizzo del FSE previsto dal Governo Regionale con particolare riferimento alla programmazione 2007/2013, e, viste, oltre le necessità di programmazione, anche le promesse fatte dallo stesso Governo a margine della manifestazione del 12 dicembre 2013, si chiede che si stili una scala di priorità di investimento nell’utilizzo del FSE, compatibilmente alle esigenze imposte dalle attuali contingenze economiche. Chiede a tal proposito all’Assessore Scilabra se non ci siano richieste di finanziamento a rischio di decertificazione: sarebbe auspicabile dirottarle da subito per coprire voci altamente qualificanti quali quella della formazione specialistica, piuttosto che incorrere nel rischio di non essere ritenuteinammissibile dall’Europa e quindi di essere decurtate anche nellaprogrammazione 2014/2020, con duplice danno per la Sicilia. Viste le necessità impellenti relative allo stanziamento di nuovi contratti regionali per gli aspiranti specializzandi ed al pagamento delle spettanze dovute agli specializzandi in ruolo, nonchè al finanziamentodi borse di studio per gli specializzandi non medici, si chiede pertanto di fare uno sforzo per reperire delle somme già nella programmazione 2007/2013, a maggior ragione che le previsioni sul settennio successivo sono meno felici di quello che si prospettava sino a qualche giorno fa. Non a caso i giovani medici e non medici e gli aspiranti specializzandi, avendo percepito tale pericolo a mezzo stampa, nelle ultime 24 ore hanno fatto un twitter mob per sensibilizzare in tal senso il Governo. Si propone, inoltre, di recuperare fondi derivanti dalla razionalizzazione degli sprechi in sanità. Si esprime a tal proposito apprezzamento per l’opera meritoria di risanamento concretizzato dall’Assessorato alla Salute, ma si evidenzia che se poi le risorse recuperate continuano ad essere investite in capitoli diversi da quello della sanità (a cominciare dalla formazione delle giovani professionalità), allora non si avranno possibilità di sviluppo per il settore.
Il combinato disposto tra fondi ordinari e FSE potrebbe risolvere le problematiche in oggetto, ma si chiedono delle scadenze certe per avere delle risposte concrete, sottolineando il fatto che si tratta non di rivendicazioni di categoria, ma di scelte strategiche che hanno ricadute sulla salute della popolazione. Inoltre, si sottolinea che i medici necessitano di serenità per poter espletare il loro operato e la discontinuità nei pagamenti destabilizza la loro esistenza con ripercussioni sul rendimento lavorativo.
Segue intervento dell’on. Di Giacomo, presidente della VICommissione. Dibatte circa tutte le perplessità e proposte espresseed emerse. Vista la non adeguata qualità dei corsi di formazione specialistica in Sicilia, vista l’assenza (contrariamente a quanto sostenuto dai delegati) di sprechi in sanità ed in ragione della necessità di investire i fondi anche in altri capitoli di spesa diversi da quello della sanità, come ad esempio quello socio-sanitario, vista le difficoltà di utilizzare i FSE a causa delle ristrettezze imposte dal governo nazionale, visto lo stato di precarietà in cui versa la Regioneche è sub iudice alle valutazioni del Commissario dello Stato, e che quindi potrebbe essere soggetta al commissariamento nel giro di pochi mesi, vista l’ambiguità di posizioni tenuta dai delegati, che in audizione evidenziano le criticità dei corsi di formazione universitari eche, in altre sedi, non si affiancano alle opportune iniziative delle Istituzioni, come ad esempio quella assunta dal medesimo Presidente contro l’Ateneo di Messina, invita i delegati ad andare a lamentarsi a Roma col Governo Renzi, responsabile della decurtazione dei Fondi Europei alla Sicilia.
Inoltre, il presidente Di Giacomo invita gli uffici a prevedere una opportuna modifica del verbale dell’audizione rispetto a quanto rappresentato dai delegati onde evitare nel loro interesse delle possibili ripercussioni.
La delegazione chiede diritto di replica a tali affermazioniincomprensibili ed immotivate del Presidente Di Giacomo, ma questo nega tale diritto, affermando che se in passato la VI Commissione ha aperto le porte ai delegati, non è detto che lo farà in futuro.
Il Presidente di Giacomo pone termine formalmente all’audizione ed i delegati lasciano la sala.
La delegazione esprime sconcerto per la posizione incomprensibileassunta dal Presidente della Commissione, che probabilmente ha inteso attribuire ai delegati posizioni e concetti espressi negli interventi di altri Parlamentari. Ritiene gravissimo che il Presidente di una Commissione Parlamentare possa soltanto paventare l’ipotesi di far modificare unilateralmente i contenuti dell’intervento di una delegazione in audizione. A tal proposito ci si riserva di richiederecopia delle registrazioni (se effettuate) in caso di “censura”. Ritiene gravissimo che non sia stato dato diritto di replica ad una reprimenda del tutto infondata (basata su citazioni di fatti, quale il richiamato caso dell’Università di Messina, del tutto sconosciuto a tutti i presenti, né riscontrato dai delegati messinesi anche dopo successivi approfondimenti), che è apparsa più un artifizio per deviare dalla discussione piuttosto che fondata su argomentazioni valide. Rileva come il Presidente Di Giacomo abbia voluto sottolineare, legittimamente, l’importanza di utilizzare le risorse in settori diversi da quello della Sanità, come quello del socio-sanitario, rispetto al quale la delegazione non ha avuto né ha nulla da obiettare. Semmai la delegazione punta il dito nei confronti del finanziamento di corsi di formazione finalizzati a creare altre figure professionali che si sono dimostrate non utili e spendibili nel contesto siciliano.
La delegazione invita, pertanto, tutti i portatori di interesse a continuare ad incalzare Governo e Parlamento regionale al fine di tutelare i propri diritti, a maggior ragione che sembrano persistere dei retaggi culturali e politici che rallentano lo sviluppo della nostra Regione.