Prescrizione numero 3
SI alla semplificazione del sistema della rappresentanza professionale ed al suffragio universale per l’elezione degli organi di governo degli Enti di riferimento per la Professione medica.
SI al riconoscimento formale della rappresentanza non sindacale nei tavoli decisionali ineranti la professione medica. NO alle politiche professionali gerontocratiche e SI al coinvolgimento delle giovani generazioni all’interno dell’Istituzioni ordinistiche locali e nazionali, oltre che negli organi di governo della Fondazione ENPAM. Si al suffragio universale per l’elezione degli organi di governo dell’ENPAM. L’Ente di Previdenza dei Medici valuti di destinare parte del plusvalore dei ricavi derivanti dagli investimenti finanziari per sostenere l’accesso alla formazione specialistica, in segno di riequilibrio e solidarietà tra generazioni.
Il futuro previdenziale delle giovani generazioni è plumbeo, a maggior ragione per i medici, penalizzati sin dai primi passi da un duplice ed iniquo inquadramento previdenziale in ENPAM ed INPS durante la formazione specialistica. Oggi i giovani versano i contributi previdenziali per garantire le pensioni a quanti sono in uscita dal sistema, ben sapendo di non poter attendersi di ricevere una pensione sufficiente a garantire il sostentamento proprio e dei propri familiari alla fine del loro percorso lavorativo, il cui accesso, peraltro, viene ritardato dal persistente blocco del turn over. Si pone, dunque, la questione della rappresentatività a livello istituzionale delle giovani generazioni negli organi di governo della professione: se, da un lato, è lapalissiano affermare che una rappresentanza “attempata” non possa fisiologicamente incarnare le esigenze delle generazioni più giovani, dall’altro, è strategico permettere a quanti sono direttamente interessati di prendere parte attiva nelle decisioni i cui effetti li riguarderanno nel futuro. Ciò a partire dalla rappresentanza in seno agli Ordini (OMCeO) provinciali ed agli organi di governo della Fondazione ENPAM, quest’ultima impegnata in un processo di revisione statutaria. Ma la rappresentanza non può limitarsi ad un sistema di “Osservatori dei Giovani”, organi meramente consultivi già attivati dentro la Federazione Nazionale (FNOMCeO) ed istituendi in seno all’ENPAM, i cui componenti per di più sono spesso assoggettati a meccanismi di nomina sulla base di appartenenze sindacali e non sono individuati sulla base di democratiche elezioni.
Pur riconoscendo un ruolo centrale alle sigle ed alle associazioni sindacali, è opinione dei Giovani Medici (SIGM) che la rappresentanza della professione debba aprirsi il più possibile anche alla componente non sindacalizzata, nonchè alla componente giovane della professione; ed il presupposto per favorire, almeno in linea teorica, un approccio partecipativo di tal fatta, è rappresentato dal ricorso al suffragio universale ai fini della elezione delle rappresentanze professionali dei medici ad ogni livello, richiesta da tempo avanzata dal SIGM con riferimento alla Cassa Previdenziale dei Medici. Purtroppo, si rileva come nella bozza delle modifiche dello Statuto dell’ENPAM tale previsione non sia stata contemplata. In tal contesto, l’emblema della visione gerontocratica della Professione è rappresentato dalla proposta di istituzione di un Osservatorio Giovani, composto da 5 membri di nomina (in verità due solo eletti dal CdA, a sua volta eletto dal Consiglio Nazionale, che rimarrebbe per la maggioranza eletto dai Presidenti degli Ordini, la cui età media si aggira al di sopra dei 60 anni), che potranno partecipare al Consiglio Nazionale, l’organo assembleare della Fondazione, per di più senza diritto di voto. Nessuno spazio concreto per contribuire alla definizione delle politiche previdenziali e della governance della Fondazione verrebbe, quindi, “concesso” ai giovani.
L’Associazione Italiana Giovani Medici (SIGM) ritiene, invece, che dovendo i giovani costruirsi per certo con molta più fatica dei loro predecessori una posizione previdenziale, sarebbe opportuno che le giovani generazioni siano messe nelle condizioni di incidere sulle scelte strategiche e sulle politiche previdenziali, a partire dall’accesso agli organi di governo. Inoltre, i Giovani Medici (SIGM), per converso, esprimono perplessità sulla ipotesi di istituire un Osservatorio Pensionati, in quanto i medici in quiescenza, già assistiti e titolari del diritto alla pensione, non partecipano più alla contribuzione nè tantomeno alla costruzione del futuro previdenziale.
Infine, in ragione delle note ristrettezze economiche che, in atto, non consentono di prevedere il finanziamento di un contingente sufficiente di contratti di formazione specialistica, i Giovani Medici (SIGM) si chiedono se esistano i presupposti affinchè l’Ente di Previdenza dei Medici possa destinare parte del plusvalore in termini di ricavi derivanti dagli investimenti finanziari utili ad alimentare il proprio bilancio miliardario, eccedenti la media quinquennale della variazione del PIL, al fine di sostenere l’accesso alla formazione specialistica, quale atto concreto di riequilibrio e solidarietà tra generazioni.
I Giovani Medici (SIGM), pertanto, chiedono al Governo che il versamento previsto al comma 417 dell’art. 1 della legge 147/2013, pari al 15% dei consumi intermedi sostenuti nell’anno 2010 dall’ENPAM, venga destinato al finanziamento di contratti di formazione specialistica al fine di sopperire alle attuali gravi carenze di unità contrattuali.
Campagna #svoltiAMOlaSanità
3 giugno 2014: mobilitazione nazionale dei Giovani della Sanità. Programmazione, Formazione e Lavoro. Merito e Trasparenza.