Cari Colleghi,
l’articolo 15 del Decreto Legge sulla Pubblica Amministrazione (Disposizioni urgenti relative a borse di studio per le scuole di specializzazione medica), in atto in fase di conversione alla Camera dei Deputati,come è noto, individua al comma 2 le risorse per garantire la copertura di 5.000 unità contrattuali per le scuole di specializzazione di medicina.
Apprendiamo della presentazione di un emendamento al Decreto Legge sulla Pubblica Amministrazione, che recepisce la proposta del sindacato ANAAO finalizzata a modificare il testo del comma 2 dell’Art. 15 come di seguito: “Per le finalità di cui al titolo VI del decreto legislativo 17agosto 1999, n. 368, e successive modificazioni, ivi compresa l’attuazione di quanto disposto dall’art.8 della legge 29 dicembre 2000, n.401 e’ autorizzata l’ulteriore spesa di 6 milioni di euro per l’anno 2014, di 40 milioni di euro per l’anno 2015, e di 1,8 milioni di euro per l’anno 2016. Al relativo onere si provvede, per l’anno 2014, con una quota delle entrate di cui all’articolo 7, comma 39 del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, per un importo pari a 6 milioni di euro che resta acquisita all’erario, per l’anno 2015 mediante corrispondente riduzione del Fondo per interventi strutturali di politica economica, di cui all’art.10, comma 5, del decreto-legge 29 novembre 2004, n.282, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307 e per l’anno 2016 mediante riduzione per euro 1,8 milioni del fondo di cui all’articolo 5, comma 1, lettera a) della legge 24 dicembre 1993, n. 537.”
Ora, l’emendamento in questione, così come riformulato per dare seguito alla sentenza n.6037/13 del Consiglio di Stato, emanata nei confronti di un ricorso intentato dall’ANAAO, che dispone il riconoscimento dei giusti diritti ai colleghi specializzandi non medici, attingerebbe nei fatti alle somme aggiuntive stanziate nel comma 2 dell’art. 15 per il finanziamento dei 5000 contratti di specializzazione, non avendo infatti previsto un opportuno stanziamento aggiuntivo di risorse.
Questa iniziativa sembra fare il palio con le notizie circolanti nelle ultime ore circa l’ipotesi di utilizzare i finanziamenti introdotti dall’art 15 del DL PA anche per ottemperare alla predetta sentenza del Consiglio di Stato, che riconosce (giustamente) ai futuri specializzandi non medici il diritto ad essere destinatari di borse di specializzazione. La sentenza peraltro dispone che sia il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri a rendere esecutivo il giudizio in qualità di Commissario ad Acta.
L’ipotesi in studio da parte del Governo, quindi, sarebbe quella di utilizzare il corrispondente economico di 500 contratti di formazione specialistica destinati ai medici, ai quali quindi verrebbero riservati 4500 contratti ministeriali, per finanziare delle borse di studio per i colleghi specializzandi non medici che faranno accesso alle scuole di specializzazione nell’a.a. 2013/2014. La sentenza, infatti, farebbe espresso riferimento al ricorso alle risorse esistenti, rimandando al D.Lgs 368/1999, legge di riferimento per i medici specializzandi.
Sembra, inoltre, che tale situazione stia generando una sorta di stallo nella definizione ad opera del MIUR della procedura di attribuzione dei contratti ministeriali (ne dovranno distribuire 4500 o 5000?), per valutare se sia possibile accedere al capitolo di spesa dei contratti di formazione specialistica dei medici per rendere operativa la sentenza del Consiglio di Stato. Tale impasse non avrebbe consentito al MIUR, ad oggi, la possibilità di assecondare i desiderata della Conferenza Stato Regioni che, con una missiva del 10 luglio 2014, aveva chiesto che le Regioni potessero provvedere all’eventuale finanziamento di contratti aggiuntivi regionali solo dopo aver preso visione del numero e tipologia di contratti ministeriali attribuiti dal MIUR alle Università su base regionale, in modo da poter rispettare il fabbisogno espresso. Le Regioni dovrebbero comunicare la loro proposta di contratti aggiuntivi, unitamente all’impegno sulla relativa copertura finanziaria, prima della pubblicazione del bando di concorso, come stabilito dal DM sul nuovo Regolamento concernente le modalità per l’accesso alle scuole di specializzazione, ovvero entro la data del 24 luglio 2014 stabilita dal MIUR. Questo stato inerziale potrebbe mettere a rischio il finanziamento da parte di alcune Regioni di contratti aggiuntivi regionali. Per tali ragioni, il S.I.G.M. ha chiesto al MIUR di valutare se vi siano i presupposti per recepire eventuali contratti aggiuntivi regionali per i tramite di un bando integrativo, al fine di non lasciare nulla di intentato.
Ciò richiamato, teniamo a precisare che la nostra Associazione da sempre sostiene la causa dei colleghi specializzandi non medici, prova ne sia il fatto che siamo prossimi ad ottenere il finanziamento di borse di studio per non medici a gravare sul FSE in Campania e – si spera – in Sicilia, ritenendo la loro attuale condizione un’emergenza al pari di quella della previsione futura di un crescente differenziale tra numero di laureati in medicina e contratti e borse di studio per la formazione post laurea. Nel confermare il pieno e convinto sostegno alla causa degli specializzandi non medici ed al C.I.S.A.S. (COORDINAMENTO ITALIANO SPECIALIZZANDI DI AREA SANITARIA), il S.I.G.M. chiede che il Governo ed il Parlamento si assumano le responsabilità politiche della vicenda e non creino i presupposti per l’ennesima “lotta tra poveri”, ovvero per scaricare sulle giovani generazioni della sanità le cattive politiche assunte in passato ad ogni livello!
Per tali ragioni l’Associazione Italiana Giovani Medici (S.I.G.M.) supporta gli emendamenti con primi firmatari rispettivamente l’On. Vargiu e l’On Crimì che sono mirati, con modalità diverse, l’uno a stanziare, l’altro a recuperare, risorse per implementare il capitolo di spesa delle scuole di specializzazione. Se i due emendamenti trovassero una finalizzazione, allora sarebbe possibile conciliare le giuste e legittime aspettative degli aspiranti specializzandi medici e non medici.
Inoltre, il S.I.G.M. è convinto che sia possibile reperire risorse all’interno del sistema salute, a partire dal superamento di sprechi, inappropriatezza e clientele che caratterizzano la gestione della sanità da parte delle Regioni. Tale denuncia dello stato delle cose ha peraltro trovato piena rispondenza negli esiti dell’Indagine conoscitiva su “LA SFIDA DELLA TUTELA DELLA SALUTE TRA NUOVE ESIGENZE DEL SISTEMA SANITARIO E OBIETTIVI DI FINANZA PUBBLICA”, condotta congiuntamente dalle Commissioni Affari Sociali e Bilancio della Camera dei Deputati, cui ha contribuito anche la nostra Associazione.
Invitiamo, pertanto, tutti i colleghi aspiranti specializzandi, medici e non medici, a sostenere gli emendamenti Vargiu e Crimì, presentati su input del S.I.G.M., ed ad unirsi alla nostra Associazione nella battaglia per il disinvestimento delle risorse dalle realtà improduttive della sanità per reinvestirle nei settori strategici del SSN, a partire dalla formazione e dall’accesso al SSN delle risorse umane giovani del sistema salute. #svoltiAMOlaSanità.
L’Ufficio Nazionale SIGM