FORUM NAZIONALE DEI GIOVANI DELLA SANITà: AL VIA LA RIUNIONE ORGANIZZATIVA

Cari Colleghi,

come è noto, il Patto per la Salute ha previsto l’attivazione di un Tavolo politico tra Governo e Regioni, incaricato di individuare, in modo partecipativo ed entro una scadenza definita (31 ottobre 2014), guardando anche all’esperienza di altri Paesi UE, i contenuti di un disegno legge delega che faciliti l’accesso delle giovani professionalità sanitarie all’interno del SSN, valorizzandone il ruolo anche in chiave di integrazione multidisciplinare, e che ri-disciplini la formazione di base e specialistica. Inoltre, il Patto per la Salute sembra contenere le premesse per avviare il ricambio generazionale all’interno del SSN, avendo rimosso alcuni dei vincoli nell’assunzione del personale sanitario anche per le Regioni in Piano di Rientro, nonché riportando espressamente l’applicazione del DPCM “salvaprecari” per assicurare l’erogazione dei LEA e la sicurezza nelle cure. Oltre che sui contenuti prima richiamati, rileviamo come, nel metodo, sembra che per la prima volta tutte le amministrazioni competenti saranno chiamate a sedere allo stesso tavolo per profondere uno sforzo comune, finalizzato ad esitare una proposta condivisa su temi che da anni sono oggetto di contrapposizione e di immobilismo.  Ed anche questa notizia a noi pare un fatto positivo.

Inoltre, la Camera dei Deputati ha appena approvato il Disegno di Legge “Conversione in legge del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90, apportando qualche innovazione, seppur timida, anche nell’ambito sanitario: tutti i dirigenti medici andranno in pensione a 65 anni, con possibilità di proroga di due anni in carico all’Amministrazione, ad eccezione per i dirigenti delle Unità Operative Complesse (ex primari) e dei docenti Universitari, che dovranno andare in pensione a 68 anni, anche loro con possibilità di proroga di due anni in carico all’Amministrazione. Certamente tale provvedimento non ci soddisfa del tutto, ma, almeno, afferma il principio che l’Amministrazione potrà decidere se concedere o meno una proroga della permanenza in servizio, si spera, in base alla produttività del singolo medico. Ma molto ancora rimane da fare, soprattutto per quanto concerne il comparto del territorio e del convenzionamento, laddove concetti quali la misurazione e valutazione delle performance assistenziali stentano ancora ad attecchire.

Ad ogni modo, il combinato disposto delle iniziative prima richiamate potrebbe a breve dare il via ad un primo ricambio generazionale nelle risorse umane nel nostro SSN e tale processo va accompagnato.

Su tali basi, la nostra Associazione ha lanciato la proposta di costituire il Forum Nazionale dei Giovani della Sanità, ovvero una piattaforma di confronto programmatico che cerchi di creare convergenze, a partire dai contenuti, tra tutti quei giovani professionisti del sistema salute che abbiano realmente a cuore le sorti del nostro SSN in un’ottica di sistema e non di parte. Con tali premesse, il Forum potrà assumersi l’onere di perfezionare delle proposte, basate su dati ed evidenze, in tema di accesso alla formazione, di sistema formativo-professionalizzante pre e post lauream, di ingresso al mondo del lavoro, di progressione di carriera e di ogni altro argomento relativo alla condizione dei giovani medici, che potranno essere offerte al Tavolo politico incaricato di riformare il sistema di riferimento per le giovani generazioni. Il Forum si propone di essere una realtà aperta e versatile e l’unico criterio richiesto per aderire sarà la volontà manifesta di scongiurare a qualsiasi livello la strumentalizzazione della formazione post laurea e di affermare il merito ai fini dell’accesso alla formazione ed al SSN e della progressione di carriera in sanità. Abbiamo, pertanto, il piacere di annunciarvi che il 2 agosto 2014, avrà luogo la riunione organizzativa del Forum.

Il contributo della nostra Associazione alla piattaforma sarà rappresentato dai contenuti della Campagna #svoltiAMOlaSanità. Nel particolare, nell’ottica di una coscienza diffusa, che guarda alla sostenibilità del SSN, il S.I.G.M. è convinto che le giovani generazioni di medici e di professionisti della sanità debbano saper cogliere la sfida della crescente “competitività” tra sistemi e modelli assistenziali e tra le professionalità mediche operanti nei differenti contesti UE, rispetto alla quale saremo chiamati tutti a confrontarci per effetto della Direttiva UE 24/2011 sulla cosiddetta cross-border Healthcare (che consentirà ai cittadini italiani di andare negli altri Paesi Membri per farsi curare alle stesse condizioni ed agevolazioni previste nel nostro Paese) e della Direttiva 2013/55/EU sulle qualifiche professionali (che riconfigura il sistema del reciproco riconoscimento delle qualifiche professionali in modo da rendere più agevole e sicura la  mobilità dei professionisti all’interno dell’UE). Solo avendo riguardo per la sostenibilità del SSN, attraverso la rimozione di sprechi, inappropriatezza, inefficienza, clientele e malaffare, nonchè aumentando al contempo la “produttività” interna del sistema salute, sarà possibile creare la necessaria ricchezza (non solo materiale ma anche ideale) per garantire un futuro alle giovani professionalità all’interno di un SSN pubblico, equo, universale e solidale.

Siamo certi che, parimenti, anche il contributo di altre associazioni di categoria, sezioni giovanili di società scientifiche e di sindacati, associazioni e rappresentanze studentesche di medicina sarà altrettanto qualificato ed utile per esitare proposte innovative.

Di contro, però, rileviamo alcune iniziative che destano perplessità in quanto mosse da chi rappresenta i vecchi schemi ed assetti. Infatti, si è tenuta in data 28 luglio 2014 un’occupazione virtuale ad opera di alcuni colleghi delle Commissioni Giovani di tre Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri Provinciali (OMCeO), con capofila Napoli, finalizzata ad affrontare alcune tematiche di estrema attualità ed importanza: mancata programmazione degli accessi a medicina ed alla formazione post laurea, richiesta di riduzione dei tempi morti nel passaggio tra il conseguimento del diploma di laurea e l’accesso al mondo del lavoro, il blocco del turn over degli specialisti, la mancata applicazione del comma 5 della Legge Balduzzi, relativa alla retribuzione delle attività professionalizzanti dei corsisti di medicina generale. Tutte tematiche che, negli ultimi anni e sino all’altro ieri, le Associazioni rappresentative della categoria dei giovani medici hanno portato all’attenzione di Istituzioni, della Professione e dell’opinione pubblica.

Premesso che qualsiasi iniziativa di sensibilizzazione sulle criticità che investono la condizione dei giovani medici è per definizione degna di attenzione e che le tematiche in questione sono e devono essere patrimonio di tutti e non di alcuni, riteniamo però di condividere con voi alcune brevi riflessioni, a cominciare dal fatto che i colleghi promotori dell’occupazione, oltre a ricoprire dei ruoli Ordinistici, per lo più rivestono dei ruoli all’interno dei sindacati maggioritari della categoria, tanto nell’ospedalità che nel territorio. Nel particolare:

1) tutte le tematiche prima richiamate sono state oggetto, negli ultimi anni e soprattutto negli ultimi mesi, di mobilitazioni e di iniziative di sensibilizzazione delle Istituzioni ed in particolare negli ultimi mesi, ma in altre occasioni abbiamo dovuto constatare la pressoché totale assenza degli OMCeO in piazza Montecitorio a sostegno dei giovani medici, con particolare riferimento alla richiesta di stanziamento di investimenti da destinare alla formazione post lauream di specialisti e corsisti di medicina generale; pertanto, appare quantomeno intempestivo che, oggi, alla vigilia dell’avvio delle procedure concorsuali per l’accesso alle scuole di specializzazione e dopo l’avvio delle procedure centralizzate per le selezioni per l’accesso ai corsi regionali di medicina generale, ovvero a giochi fatti, ci si spenda su tale fronte;

2) in merito all’annoso problema della programmazione dei fabbisogni di professionalità mediche, prendiamo atto con soddisfazione che, finalmente, dentro qualche Ordine si cominci ad avere contezza dell’importanza delle ricadute di un’inadeguata programmazione quali-quantitativa delle risorse umane in sanità. Ciò dopo che, nel 2010, la Federazione Nazionale degli OMCeO tenne una Conferenza Nazionale sulla Professione Medica, espressamente dedicata a lanciare l’allarme sulla futura carenza di medici in ragione delle previsioni del pensionamento di migliaia di medici (senza, però, poter prevedere il blocco del turn over e dei pensionamenti, intervenuto nei mesi e negli anni a seguire, ma mancando di prendere in considerazione altre variabili fondamentali, che avrebbero portato a concludere che i fabbisogni futuri di medici sarebbero stati inferiori rispetto al dato storico; ciò in relazione alla riorganizzazione dell’assistenza ed ai nuovi bisogni di salute, all’innovazione tecnologica ed al fenomeno del task shifting, ovvero della fisiologica condivisione di competenze con gli altri profili non medici). A seguito della richiamata Conferenza le Istituzioni competenti “corsero ai ripari”, incrementando negli anni a venire gli accessi a medicina sino alle più di 10mila unità annue attuali, a netto degli effetti nefasti dei ricorsi ai TAR;

3) di recente abbiamo sollevato le criticità relative alla nuova versione dello Statuto della Fondazione ENPAM, l’Ente Previdenziale di riferimento dei Medici e degli Odontoiatri, prendendo posizione nei confronti dell’impronta gerontocratica e del permanere dei vecchi assetti: come mai i colleghi delle Commissioni Giovani organizzatrici dell’occupazione virtuale non hanno espresso il loro pensiero su tale questione di interesse strategico per il futuro previdenziale delle giovani generazioni, né hanno annoverato tale argomento tra i punti in discussione nel corso della citata occupazione? Forse ritengono che anche il tema di un futuro senza una pensione degna di tale nome sia “virtuale”?

E potremmo continuare con ulteriori riflessioni. Per il momento, ci limitiamo ad osservare che, nell’approssimarsi della scadenza delle elezioni per il rinnovo dei consigli OMCeO – che si dovranno tenere in tutta Italia tra il settembre ed il dicembre 2014 – si registra una certa vivacità mediatica da parte dei giovani colleghi di alcuni OMCeO, dopo un protratto periodo di assenza dalle scene. Speriamo che tale iniziativa, per quanto limitata sia nel numero di OMCeO coinvolti, sia nelle adesioni registrate (poche unità), non riproponga l’esperienza della primavera/estate del 2012, allorchè venne lanciata un’occupazione simbolica di alcune sedi ordinistiche da parte di alcuni giovani colleghi dei sindacati per richiamare l’attenzione nei confronti della condizione dei corsisti in formazione specifica di medicina generale; tale iniziativa si spense, però, subito dopo senza dare esito alcuno. Immaginiamo che, questa volta, nonostante siamo alla vigilia della pausa estiva, a differenza del 2012, al ritorno delle vacanze si registrerà una continuità di azione da parte dei giovani colleghi dei sindacati, in ciò magari stimolati dalle richiamate scadenze elettorali. Speriamo che, quantomeno, iniziative come queste possano essere foriere di un vero ricambio generazionale all’interno dei Consigli degli OMCeO (e non solo all’interno di commissioni consultive che non hanno alcuna valenza decisionale), la cui età media ci risulta attestarsi al di sopra dei 60 anni.

Infine, senza voler generalizzare e fatti i dovuti distinguo tra le varie sedi ordinistiche, atteso che in quasi tutti gli OMCeO, come a livello del Consiglio Centrale della FNOMCeO, è risaputo come la componente più rappresentata sia costituita dai sindacati maggioritari di categoria, ci chiediamo quale sia il senso di un’occupazione simbolica delle sedi OMCeO, ovvero della propria casa! Per di più, se, da un lato, si è annunciato che tale iniziativa era unitaria e non patrocinata da sigle, dall’altra, nel leggere gli articoli pubblicati a mezzo stampa appare manifesta la matrice sindacale (ad eccezione, invero, dei giovani colleghi dell’OMCeO di Roma, che hanno messo avanti la Commissione Giovani, nonostante alcuni di questi ricoprano ruoli sindacali) appare manifesta la corsa a cercare di mettere un cappello all’iniziativa da parte di chi giovane non è. Sorge, pertanto, il dubbio che alle spalle di tali iniziative ci possano essere i soliti noti che, sfruttando la buona fede dei più giovani, vogliano strumentalizzare il malessere diffuso tra le giovani generazioni per mere ragioni elettorali.

Volendo, comunque, cogliere un aspetto positivo nelle vicende richiamate, fermo restando il rispetto per quanti tra i giovani colleghi abbiano deciso di prendere parte alle occupazioni virtuali dei 3 Ordini, rinnoviamo l’invito a tutti i giovani medici, singoli o organizzati in sigle o presenti nelle Commissioni Ordinistiche, ad aderire all’iniziativa del Forum Nazionale dei Giovani della Sanità, piattaforma che si propone di portare a sintesi le istanze di quanti vogliano rilanciare ed innovare il sistema sanitario nazionale, in discontinuità rispetto alle politiche professionali adottate in passato, a cominciare da quelle riservate alle giovani generazioni, guardando alla sostenibilità del SSN ed alla sfida della competitività tra sistema e professionisti con cui saremo chiamati a confrontarci nella dimensione dell’Unione Europea. E l’elevato numero di adesioni a partecipare alla riunione organizzativa del Forum ci sono di conforto e ci lasciano ben sperare di essere sulla buona strada.

La Presidenza Nazionale SIGM

 

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