Concorso nazionale per l’accesso alle scuole di specializzazione di medicina: nota esplicativa sul decreto presidenziale emanato dal TAR Lazio in data 17/12/2014

Cari Colleghi neospecializzandi ed aspiranti specializzandi,

interveniamo per cercare di fare chiarezza in merito alla notizia diffusa a mezzo stampa relativa agli effetti del decreto presidenziale emanato dal TAR Lazio – Sezione Terza bis, in data 17/12/2014, che impugna il sistema di scorrimento della graduatoria del concorso nazionale per l’accesso alle scuole di specializzazione di medicina nel corrente a.a. 2013/2014.

Innanzitutto la notizia in questione, a nostro avviso, viene presentata con un taglio che potrebbe risultare fuorviante. Infatti, il titolo “Tar Lazio sospende le graduatorie del MIUR” appare inappropriato nella misura in cui è stato emesso un decreto presidenziale del TAR Lazio che ha valore ed effetto nei soli confronti di un singolo medico ricorrente. Il decreto presidenziale ha valore temporaneo ed eccezionale ed è emanato “inaudita altera parte”, motivo per il quale perderà tutto il suo valore se non sarà confermato in sede di udienza collegiale, in programma il 29/01/2014. Allo stato attuale, pertanto, appare scorretto affermare che è stato accolto un ricorso, come non appare fondata la notizia relativa alla generale sospensione delle graduatorie di merito redatte dal MIUR. Il TAR Lazio, al momento, ha disposto il “congelamento” limitatamente alla posizione della singola ricorrente, consentendo solo a quest’ultima la possibilità di preservare la propria scelta. Né può essere scontato affermare che “le graduatorie sono bloccate per il futuro”.

Appare del tutto evidente, peraltro, che il decreto presidenziale in questione, di per sé, non apre la strada all’accesso in sovrannumero alle scuole di specializzazione per gli idonei non vincitori, ma consente semplicemente al medico ricorrente di potersi iscrivere oggi alla scuola assegnata, mantenendo al momento congelata la possibilità di iscrizione alle altre scuole in cui la ricorrente potrebbe utilmente inserirsi in relazione al punteggio riportato. Ne discende, pertanto, che le graduatorie dovrebbero continuare a scorrere normalmente come da calendario diffuso dal MIUR a mezzo di specifico provvedimento.

Né è messo in alcun modo in discussione il diritto acquisito dai vincitori di concorso di essere titolari di un contratto di formazione specialistica. Resta invece da capire se, fermo restando il richiamato diritto, gli effetti del decreto presidenziale, laddove confermati in sede di dibattimento, potranno comportare una rivisitazione delle graduatorie per gli eventuali richiedenti che si avvarrebbero eventualmente degli effetti futuribili del dispositivo.

Inoltre, nel merito dei contenuti del provvedimento in questione, emanato dal TAR Lazio, esprimiamo non poche perplessità sulla fondatezza dello stesso nella misura in cui, laddove andasse a buon fine in sede dibattimentale, si affermerebbe il principio della paralisi dello scorrimento delle graduatorie a fronte dell’avvenuta iscrizione del vincitore di concorso ad una scuola di specializzazione e quindi verrebbe minato l’intero impianto del concorso nazionale. Se così fosse, ci troveremmo di fronte al prevalere della volontà della Giustizia Amministrativa su quella del Legislatore, configurandosi uno scenario non consono ad un Paese civile.

Ciò precisato, nel manifestare massimo rispetto per il diritto di autotutela e per chi si propone di tutelare in sede giudiziaria i legittimi interessi dei ricorrenti, auspichiamo tanto nell’interesse dei vincitori che degli idonei non vincitori, i quali aspirerebbero ad accedere in sovrannumero nelle scuole di specializzazione, che siano adottate sobrietà ed accortezza nella veicolazione delle informazioni a mezzo stampa. In uno Stato di Diritto è un giudice terzo che è chiamato a riconoscere un eventuale vulnus e la nostra Associazione non potrà che rispettare eventuali sentenze che aprissero l’accesso alla specializzazione a giovani medici a cui venisse riconosciuto il diritto alla formazione.

Non entriamo nel merito dei tecnicismi giuridici, ma ci permettiamo di non condividere il messaggio che sembra si voglia far passare sul piano politico ovverosia quello dell’apertura delle maglie del sistema di accesso a numero programmato, al pari di quanto recentemente avvenuto con particolare riferimento all’accesso ai corsi di laurea in medicina. La nostra Associazione, come è noto, si pone da sempre a difesa del diritto alla formazione post laurea dei medici, non genericamente inteso come tale, ma quale diritto ad una formazione adeguata che, in ambito di sanità, deve trovare un indispensabile controbilanciamento col diritto alla tutela della salute dei cittadini, il cui presupposto fondamentale è garantire standard qualitativi di formazione ottimali, che sono strettamente associati ad una adeguata programmazione dei fabbisogni. Giustissimo, pertanto, integrare la rete formativa universitaria alle strutture del SSN, ma non in maniera indiscriminata, bensì selezionando le strutture che documentino standard formativi adeguati ovvero che rappresentino un valore aggiunto rispetto alla formazione convenzionale. Nè riteniamo che abbia parvenza alcuna di tutela della meritocrazia una qualsiasi iniziativa tendente ad impugnare il sistema di graduatoria nazionale.

Vi terremo aggiornati sugli eventuali sviluppi.

L’Ufficio Nazionale SIGM

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