In data 21 Aprile 2015, dopo il Flash mob organizzato dal Comitato Aspiranti Specializzandi con l’adesione ed il supporto dell’Associazione Italiana Giovani Medici (SIGM) davanti la sede del MIUR di viale Trastevere a Roma, svoltosi in contemporanea ad altre sedi universitarie (LINK a VIDEO e contenuti multimediali), una delegazione del comitato organizzatore è stato ricevuto dai vertici del MIUR (Capo Dipartimento e Vice Capo di Gabinetto) per rappresentare le istanze delle migliaia di aspiranti specializzandi, neolaureti e studenti in medicina, che si apprestano a cimentarsi nel prossimo e nei futuri concorsi nazionali.
In sintesi, il Miur ha confermato l’intenzione di emanare il bando di concorso entro il 30 Aprile 2015 e di effettuare le selezioni entro il 31 Luglio 2015.
Come lo scorso anno, potranno accedere al test tutti gli abilitati entro la data di presa servizio (quest’ultima non dichiarata, ma probabilmente fissata non prima di ottobre 2015), pertanto sembra che gli abilitati di luglio (laureati a Marzo 2015) potrebbero partecipare alle selezioni.
Come anticipato, le tipologie di Scuole di Specializzazione per le quali si potrà concorrere saranno massimo 3 in totale (sino ad un massimo di 2 all’interno di una stessa area) e ciascun candidato dovrà esprimere in sede di iscrizione al concorso un ordine di preferenza per la tipologia di scuola (es: 1. chirurgia 2. oculistica 3. radiologia) e , per ogni scuola, l’ordine di sedi prescelte. Tale ordine di scelta, evidentemente, condizionerà la definizione delle graduatorie di merito e quindi gli scorrimenti, rendendoli più agevoli e veloci, a dire del MIUR.
In merito alla distribuzione dei candidati, il MIUR sembra orientato a confermare una suddivisione sulla base della residenza, ma non sono stati forniti dettagli ulteriori rispetto ad eventuali accorgimenti organizzativi tali da scongiurare quanto accaduto lo scorso anno, laddove candidati laureatisi nella stessa Università di svolgimento delle prove e colleghi di corso si sono trovati a svolgere le prove nella stessa aula, potendosi sedere in ordine sparso; né sono state date rassicurazioni in merito alla presenza di commissari vigilanti esterni all’amministrazione della sede ospitante, tutte richieste e proposte del Comitato e del SIGM, che sono state reiterate ai vertici del MIUR. Il MIUR manterrà il coordinamento generale del concorso, responsabilizzando gli atenei al fine di curare tali aspetti organizzativi, il che potrebbe suonare come una sorta di spostamento delle competenze e delle responsabilità. Il MIUR non escluderebbe di coinvolgere forze dell’ordine per aumentare livello sicurezza e sorveglianza, ipotesi già paventata lo scorso anno, ma disattesa nonostante le rassicurazioni dei giorni antecedenti alle prove.
Per quanto concerne l’incarico di generare i quiz, i vertici del MIUR si sono limitati a riferire alla delegazione che si starebbe lavorando alla creazione di una bibliografia di riferimento (confermando che i 70 quiz della parte generale verteranno su contenuti relativi al triennio clinico), ma non è stato chiarito a quali soggetti e con quali modalità sarà attributo tale incarico. Resta il timore che il MIUR per inefficienza si possa trovare nelle condizioni di adottare delle soluzioni alternative poco chiare e trasparenti.
I vertici del MIUR, inoltre, hanno ostentato sicurezza in merito all’esito dei contenziosi relativi al precedente concorso nazionale, generati dal gravissimo ed imperdonabile errore dell’inversione delle domande commesso dal CINECA (ente che continuerà a gestire la piattaforma informatica del concorso, come denunciato dal SIGM negli scorsi mesi). È stata prospettata la ferma opposizione in sede giudiziaria del MIUR alle ordinanze cautelari (non sentenze) emanate dal Consiglio di Stato e, pertanto, la dilazione dei tempi del contenzioso dovrebbe consentire il pronunciamento differito delle sentenze di merito a dopo lo svolgimento del prossimo concorso, non ingenerando dunque la possibilità di intaccare l’attuale dotazione del capitolo di spesa per coprire gli eventuali contratti assegnati ai ricorsisti vincitori. Ci permettiamo, quindi, di consigliare ai colleghi ricorrenti, cui va la nostra solidarietà per il disagio umano e professionale in cui versano a causa della imperdonabile gestione del primo concorso nazionale, di cimentarsi in ogni caso nel prossimo concorso in attesa dei futuri pronunciamenti nel merito da parte della Giustizia Amministrativa, fermo restando il nostro rispetto del loro diritto a ricorrere per la difesa dei diritti ritenuti lesi.
Per quanto concerne, invece, il contingente di contratti ministeriali da mettere a concorso, i vertici del MIUR, incalzati dalla delegazione, non si sono sbilanciati. Tale atteggiamento, a nostro avviso, conferma i dubbi emersi circa l’annuncio fatto dal Ministro Giannini, in ben due precedenti occasioni in sede di audizione Parlamentare, relativo al finanziamento di un numero di contratti ministeriali pari a 5000. I vertici del MIUR si sono limitati ad “assicurare” che si è adoperato per riutilizzare i fondi derivanti dalle rinunce dei contratti relative all’anno precedente ed al corrente (come è noto i fondi in questione rimangono nel capitolo di spesa relativo ai contratti di formazione), mentre sembra che il MEF opponga delle resistenze in merito alla possibilità di anticipare le somme derivanti dal risparmio derivante dal passaggio opzionale al percorso ridotto previsto dal nuovo Ordinamento didattico, esercitato dagli iscritti alle scuole di specializzazione; anche su tale dato il MIUR non ha fornito elementi di analisi e questo lascia sospettare che la cattiva gestione delle procedure di implementazione del riordino, unitamente alla disinformazione fatta circolare da parte di alcuni esponenti dell’accademica, tutte criticità denunciate dal SIGM, possano avere limitato i risultati dell’esercizio del diritto di opzione. Secondo le nostre stime, al momento, al di là delle opzioni, il MIUR sarebbe in grado di mettere a concorso soltanto circa 4000-4500 contratti ministeriali.
Resta, infine, da capire se le Regioni procederanno al finanziamento di contratti aggiuntivi e con quli modalità questi verranno eventualmente assegnati (graduatorie condizionato al criterio della residenza o della occupazione? Graduatorie separate?). Immaginiamo che in ogni caso le Regioni, come accaduto lo scorso anno, vogliano essere poste nelle condizioni di conoscere la distribuzione dei contratti a finanziamento ministeriale, prima di procedere con la loro proposta di finanziamento di contratti aggiuntivi.
La delegazione ha ribadito l’importanza di effettuare una adeguata programmazione del fabbisogno di medici da formare, riducendo al contempo da subito gli accessi a medicina, nonché di predisporre un piano di rientro finanziario in modo da assorbire negli anni il gap crescente tra numero di laureati e posti nelle scuole di specializzazione e nei corsi di medicina generale, garantendo quindi a tutti i laureati in medicina il diritto allo studio ed in particolare ad una formazione di qualità, che è presupposto per garantire adeguati standard delle cure rivolte ai cittadini.
In ultimo, la delegazione ha proposto che si lavori da subito ad una ulteriore evoluzione dell’attuale concorso nazionale, adottando a partire dal concorso 2015/2016 la graduatoria unica nazionale, sulla scorta del modello spagnolo o francese. I rappresentanti dei giovani medici hanno altresì auspicato che il MIUR incarichi le Università, fornendo loro adeguati strumenti, al fine di organizzare i corsi preparatori sia per l’accesso a medicina sia per l’accesso alle scuole di specializzazione.
Nella serata di ieri, quanto contenuto nel presente resoconto, è stato sostanzialmente ribadito dal Ministro Giannini in sede di Audizione presso al Commissione Igiene e Sanità del Senato della Repubblica. Purtroppo, le parole del Ministro non hanno sciolto l’alone di incertezza su alcuni punti nodali relativi all’organizzazione del concorso ed al finanziamento dei contratti di formazione specialistica. A differenza delle precedenti e recenti audizioni, questa volta nessun numero è stato dato in merito ai contratti da mettere a concorso, ma il Ministro ha rivolto un appello al MEF al fine di implementare il capitolo di spesa. Unica nota positiva, le dichiarazioni del Ministro per la prima volta recepiscono gli auspici e le proposte avanzate dal Comitato e dal SIGM in merito alle necessità di effettuare adeguata programmazione del fabbisogno di professionalità mediche, al fine di ridurre ed eliminare l’imbuto formativo.
In giornata dovrebbe tenersi un ulteriore incontro presso il MIUR. Vi terremo aggiornati sugli sviluppi.
Il SIGM ringrazia tutti i colleghi a spiranti specializzandi per la partecipazione numerosa e costruttiva al Flash Mob, iniziativa che ha dimostrato come sia possibile richiamare l’attenzione delle Istituzioni e dell’opinione pubblica attraverso forme di protesta civile e rispettosa delle differenti opinioni. Ci complimentiamo col Comitato Nazionale Aspiranti Specializzandi per la ottimale organizzazione dell’evento, che è stato riportato dalla stampa e dalle televisioni nazionali.