Il Dipartimento di Medicina Generale del SIGM esprime profondo rammarico per l’esclusione, nella bozza di intesa per il ddl ex Art. 22 avanzata dal Ministero della Salute, della proposta di istituzione di un percorso specialistico per la formazione specifica in medicina generale (FSMG).
Nella versione proposta dal Ministero, la bozza recepisce, invece, la richiesta di alcuni sindacati, finalizzata a mantenere lo status quo nei corsi regionali di FSMG, stralciando la proposta innovativa della Commissione Salute delle Regioni, che prevedeva l’istituzione di un percorso specialistico per la FSMG partendo dall’esperienza della Scuola di Specializzazione in Medicina di Comunità e Cure Primarie, includendo e valorizzando il bagaglio di esperienze maturato dai migliori esempi dei Corsi di Formazione Specifica in Medicina Generale.
La proposta dell’Intersindacale, peraltro, non aggiunge alcun miglioramento per i medici in formazione specifica in medicina generale rispetto alla proposta delle Regioni, rappresentando di fatto una proposta al ribasso.
Ancor più preoccupante la precisazione, presente nella proposta dall’intersindacale e recepita nella bozza avanzata dal Ministero della Salute, che le attività professionalizzanti dei medici di medicina generale dovranno essere definite in ACN: in tal modo le Istituzioni non solo riconoscono la palese anomalia per cui i corsi, formalmente affidati alle Regioni, sono di fatto (con rarissime eccezioni) sotto il controllo sindacale, ma addirittura si arrendono a riconoscere e legittimare tale anomalia.
L’Associazione Italiana Giovani Medici (SIGM) fa appello alla Conferenza delle Regioni affinché non retroceda sulla proposta di riforma, non più procrastinabile, della FSMG. A tal proposito il SIGM sostiene le dichiarazioni del Coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni, Antonino Saitta, che, dopo la presentazione della bozza avanzata dal Ministero, ha sottolineato che l’attuale organizzazione dei corsi non è più adeguata e che su tale tema l’Italia si trova già molto indietro.
Chiediamo parimenti al Ministro della Salute, negli ultimi anni sempre più spesso garante delle istanze dei giovani camici bianchi e che, nel recente passato, aveva dichiarato la necessità di istituire una specializzazione per la FSMG, di non cedere al compromesso e di intraprendere con coraggio le riforme necessarie per la formazione dei futuri medici di medicina generale. Riforme quanto mai necessarie a meno che non si intenda di fatto delegare la formazione specifica in medicina generale ai sindacati.
Solo se ci sarà il coraggio politico di dare avvio a un cambiamento non più procrastinabile in tema di FSMG, si potrà allora affermare che è in atto un vero tentativo di rilancio dell’assistenza sanitaria primaria quale base fondamentale di tutto l’architrave del SSN.
Il Dipartimento di Medicina Generale (SIMeG) del SIGM