L’Associazione Italia Giovani Medici (S.I.G.M.), augurando buon lavoro al neonato Esecutivo, chiede immediatamente l’attenzione del nuovo Governo e del rinnovato Parlamento sulle gravi problematiche che affliggono la condizione dei giovani camici bianchi italiani.
Da anni oramai, i Giovani Medici pongono sotto i riflettori della politica la preoccupante situazione della Sanità italiana che, soprattutto a causa dei propri storici e immutati assetti, penalizza i giovani professionisti della salute e, in tal modo, reca danno al futuro della tutela della salute dei cittadini.
Diverse le campagne nazionali lanciate sul tema, quali #WeLoveSSN, #SvoltiAMOlaSANITÀ e gli appuntamenti annuali del #GiovaniMediciDay.
Negli ultimi anni, infatti, un Sistema Sanitario Nazionale in continua evoluzione ha imposto una malleabilità di adeguamento immediato alla nuova figura di medico chiamato ad essere curante, manager, interlocutore fra le parti. Mai quanto ora è di primaria importanza parlare di corretta programmazione dei fabbisogni e di reperimento di risorse all’interno del sistema, così da tracciare quelle direttive per un fruttuoso cambio di rotta in tema di valorizzazione del capitale umano della sanità, che cominci proprio da noi giovani generazioni di professionisti.
“Sottoponiamo al Nuovo Governo il documento #GiovaniMediciPerLaSanità, (link documento), già inviato ai referenti sanità delle principali forze politiche nazionali, in sede pre-elettorale lo scorso dicembre. Speriamo fortemente che la nuova compagine politica che guiderà il nostro Paese possa adoperarsi fin da subito per risolvere le problematiche da tempo denunciate e per larga parte ancora irrisolte per la sostenibilità e rilancio del nostro SSN”
I Giovani Medici SIGM chiedono un impegno su:
- corretta programmazione (quantitativa e qualitativa) del fabbisogno di professionalità mediche da formare ed adozione di politiche di sostegno all’accesso dei giovani medici al mondo del lavoro in modi (superamento del precariato) e tempi che siano in linea con l’Europa (riconoscimenti per ridurre il divario tra neoassunti e fasce apicali).
- rilancio della formazione medica post- lauream attraverso l’adeguamento del capitolo di spesa della formazione medica specialistica e l’adozione di un contratto di formazione specifica in medicina generale.
- riforma immediata del concorso di accesso alle scuole di specializzazione a graduatoria nazionale, nel segno del merito e della trasparenza.
- riconfigurazione del trattamento previdenziale dei medici (con particolare riferimento ai giovani professionisti ed al duplice iniquo inquadramento INPS/ENPAM dei medici in formazione specialistica) ed individuazione dei vertici previdenziali a suffragio universale.
- sostegno dell’accesso alla ricerca, vero volano di sviluppo per la sanità e per il paese, per i giovani medici al pari di quanto avviene nell’UE.
Partendo da tali aspetti, che saremmo lieti poter approfondire anche personalmente nelle prossime settimane, auspichiamo pertanto di poter avviare da subito un dialogo produttivo con i nuovi dicasteri, in continuità con quanto avvenuto in passato, al fine di poter rilanciare il nostro Sistema Sanitario Nazionale.