In data 9 Maggio 2018 è stato emanato il nuovo decreto concernente le modalità di esecuzione dell’esame di Stato di abilitazione all’esercizio della professione di medico-chirurgo (la cui entrata in vigore è prevista dal 2019) (TESTO DECRETO). Con tale documento viene regolamentata la strutturazione del tirocinio necessario per accedere all’esame, che finalmente verrà espletato interamente all’interno del corso di laurea. Questa novità rappresenta sicuramente un punto positivo rispetto al passato, essendo sinora previsto lo svolgimento di tre mesi di tirocinio formativo esclusivamente nel post-lauream (da cui un ampliamento ingiustificato dei tempi tecnici richiesti al laureato in medicina per poter usufruire in modo pragmatico del proprio titolo). Allo stesso modo è da accogliere positivamente l’incremento del numero di sedute di abilitazione, passate da due a tre.
Tuttavia, ciò che al momento resta irrealizzato è purtroppo proprio il punto nodale della questione: il nuovo decreto ha perso di vista in maniera eclatante l’obiettivo principale ovvero la creazione di una laurea abilitante nel senso concreto del termine. Il nuovo decreto prevede, infatti, comunque la presenza di un esame scritto a scelta multipla (di cui rispetto alla precedente versione dell’esame non esiste un pool nè una bibliografia nota). Ciò determina un effetto controproducente nei termini in cui i neolaureati si trovano a ridosso di un imbuto ulteriore, un nuovo possibile sbarramento, dopo il test di medicina e dopo il lungo percorso che li ha condotti alla laurea e prima dei test di accesso alle SSM o al CFSMG.
Più volte il CNSU si è espresso (vedasi parere del 22/12/2017 – Testo– e mozione del 13/12/2016 – testo– ) affinchè il Miur creasse un tavolo di compartecipazione, aperto quindi alle rappresentanze studentesche (eventualità purtroppo mai verificatosi), affinchè una riforma dalla portata storica potesse essere discussa attivamente, soprattutto dalle parti direttamente conivolte la cui finalità era quella di creare una laurea totalmente abilitante (dalla mozione CNSU del 22.12.17 “ È in primo luogo importante ribadire quanto sia imprescindibile coinvolgere la componente studentesca, finora mai interpellata in merito, nei percorsi di strutturazione di una riforma così importante. Infatti, se come sembra evidente, questo DM dovesse rappresentare un primo passo per rendere professionalizzante il corso di studi di Medicina e Chirurgia, aspetto su cui lo stesso CNSU si era espresso favorevolmente, si ritiene che l’iter scelto sia sbagliato in quanto manchevole di una discussione e di una visione complessiva e inclusiva di tutte le componenti coinvolte ed interessate. Inoltre, è necessario sottolineare che il percorso per rendere il corso di laurea magistrale in Medicina e Chirurgia finalmente abilitante non può risolversi esclusivamente con un mero anticipo delle attività abilitanti: questo rende lo schema in oggetto incompleto e inadatto ad avviare un percorso che preveda una serie di passaggi necessari per giungere in maniera efficace alla laurea abilitante. In primo luogo la revisione dell’offerta formativa, in particolare delle attività formative professionalizzanti, delle modalità e metodi dell’Esame di Stato e la valutazione della sua effettiva utilità”).
Alla luce degli avvenimenti attuali, l’Associazione Italiana dei Giovani Medici S.I.G.M. attraverso la propria componente eletta presso il CNSU, la dott.ssa Federica Azzolini, desidera esprimersi ancora una volta ed appellarsi agli organi ministeriali competenti, affinché venga data udienza e voce attiva alla parte studentesca all’interno di un percorso finalizzato alla conquista della laurea abilitante, nella fattispecie quindi dell’iter volto a determinare l’eliminazione dell’esame di Stato.
Nel frattempo, pur non ritenendola una soluzione edificante nel lungo termine ma solo una soluzione ponte nell’attesa della laurea abilitante in senso stretto, richiede la creazione di un pool di domande-risposte note affinché l’esame di abilitazione non costituisca un ulteriore potenziale sbarramento per il prosieguo della formazione e carriera dei neolaureati in medicina, in considerazione del percorso didattico e professionalizzante già affrontato durante il corso di laurea, che al momento risulta ancora tra i più lunghi ed onerosi sostenuti a livello europeo e per tale motivo merita a pieni titoli di conferire, in contemporanea all’acquisizione del titolo di dottore in Medicina, anche quello di Medico- Chirurgo.
Verrà per tale scopo, presentata in seno al CNSU una mozione in merito, proprio in occasione della prossima seduta del 26.06.18.