Risposta positiva delle Regioni alla nota Ministeriale del 10.08.2018 in cui il Ministro della Salute chiedeva al Coordinamento Salute della Conferenza Stato Regioni di operare la riapertura dei bandi regionali regolanti il Concorso d’accesso ai corsi di formazione in medicina generale, al fine di garantire la messa a bando di ulteriori 860 contratti. Questa sera verrà resa pubblica in Gazzetta Ufficiale la nota ministeriale che ufficializzerà la riapertura dei bandi regionali.
Cosa aspettarci ora?
-Il nuovo concorso dovrebbe svolgersi orientativamente nel mese di novembre, tenendo in considerazioni gli opportuni tempi tecnici (30 giorni per la presentazione delle domande e comunicazione della data concorsuale almeno 30 giorni prima della prova stessa).
È plausibile che l’inizio dei corsi sarà a dicembre se non a gennaio 2019, in funzione dell’esito degli scorrimenti delle graduatorie. Tale previsione, tuttavia, non dovrebbe penalizzare i corsisti che conseguiranno il diploma “in ritardo” circa l’iscrizione alle graduatorie regionali, dal momento che nell’Accordo Collettivo Nazionale della Medicina Generale, recentemente stipulato, sarebbe prevista l’iscrizione in graduatoria con riserva anche per i diplomandi.
Qualora l’inizio dei corsi dovesse slittare, si dovrebbe tenere in considerazione un’altra importante tematica: la possibilità che i laureati della sessione estiva abbiano ottenuto i requisiti per iniziare i corsi e quindi decidano di partecipare alla prova.
– Visto l’annullamento dei bandi precedenti e l’annunciata riapertura di nuovi bandi con numero di posti aggiornato e aumentato, resta da chiarire se sarà permesso concorrere in una regione differente rispetto a quella precedentemente scelta qualora un candidato lo ritenga più vantaggioso. Pertanto sarebbe importante che venissero fornite informazioni ufficiali sulla possibilità di cambiare la propria precedente scelta. Infine rimangono ignote anche le conseguenze che questa modifica avrà su chi aveva deciso di concorrere per la regione Sicilia, unico caso in Italia a prevedere il pagamento di una tassa di iscrizione al concorso stesso. Non si sa se verrà rimborsata a tutti, ad alcuni (verosimilmente chi cambierà regione o non concorrerà più), o a nessuno.
Il S.I.G.M. chiede al Ministero di informare in maniera tempestiva i prossimi partecipanti al concorso al fine di dissolvere i dubbi che persistono intorno ad esso.
Necessaria resta inoltre la considerazione che stante il permanere del disallineamento tra il concorso nazionale per l’accesso alle scuole di specializzazione e le selezioni per l’accesso ai corsi regionali di formazione specifica di medicina generale, anche quest’anno si verificherà il fenomeno dell’abbandono dei contratti di formazione specialistica da parte di quanti, partecipando al concorso di medicina generale e trovandosi in posizione utile, dovessero decidere di optare per la borsa di medicina generale. Anzi, è lecito attendersi che tale fenomeno, a seguito del sensibile incremento delle borse di studio destinate ai corsi regionali di medicina generale, avrà maggiore consistenza. Tale fenomeno, peraltro, in passato si è verificato a parti invertite (ad ordine di selezioni invertito) anche ai danni dei corsi di formazione specifica di medicina generale. Ne consegue che, l’unica soluzione utile a contenere il fenomeno degli abbandoni è rappresentata dall’unificazione delle procedure concorsuali, così come da anni proposto dall’Associazione Italiana Giovani Medici (S.I.G.M.). Tale proposta è stata recentemente sottoposta all’attenzione del Ministro della Salute e confidiamo che possa essere oggetto di adeguata attenzione ed analisi da parte del Ministero della Salute, di concerto col MIUR e le Regioni.
Il Segretariato Italiano Giovani Medici S.I.G.M.