Il Dipartimento SIMeG del SIGM (Segretariato Italiano Giovani Medici), pur ribadendo la propria soddisfazione per l’aumento delle borse di studio destinate al Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale per il triennio 2018-2021, esprime rammarico ed amarezza per il rinvio della data della presa di servizio.
Dopo il rinvio del concorso per l’accesso al Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale, inizialmente previsto per il 25 Settembre, non sono ancora pervenute notizie ufficiali né sulla nuova data, né sull’inizio dei corsi, sebbene il Coordinatore della Commissione Salute delle Regioni, Antonio Saitta, abbia dichiarato (http://www.quotidianosanita.it/lavoro-e-professioni/articolo.php?articolo_id=66000) che la nuova data del test verrà ufficializzata il prossimo 9 ottobre sulla Gazzetta Ufficiale, e che si terrà il 17 Dicembre p.v.
Dai bandi regionali pubblicati finora, inoltre, risulta che la presa di servizio per i medici che riusciranno ad accedere ai corsi sarà prevista per Marzo 2019, il che rischia di vanificare quanto ottenuto con l’aumento delle borse.
Quello che poteva essere soltanto lo scenario meno auspicabile, che peraltro poteva anche essere evitato, diventa l’unico scenario possibile.
L’inizio dei corsi a Marzo avrà, infatti, notevoli conseguenze:
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ammissione al concorso anche per i medici che sosterranno l’esame di abilitazione a Febbraio 2019: questo, di fatto, rende pressoché nullo l’effetto dell’aumento delle borse, perché aumenta il numero di candidati che hanno la possibilità di sostenere la prova, includendo anche una grossa quota di medici che avrebbero potuto partecipare solo al concorso dell’anno successivo se il test si fosse svolto nei tempi previsti;
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presa di servizio a pochi mesi dal concorso SSM successivo, con maggior rischio di abbandono e dunque perdita di borse di formazione;
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concorso di accesso alla FSMG per il triennio 2019-2022 a pochi mesi dalla presa di servizio dei medici ammessi al concorso precedente, con conseguenti problemi di sovrapposizione durante la frequenza della parte pratica del corso. Nello stesso periodo, infatti, si avrebbero due gruppi di medici al primo anno di corso, e di numero di molto superiore rispetto all’anno precedente;
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non meno importanti i disagi vissuti dai medici che, dopo aver programmato i propri impegni lavorativi in base alla data inizialmente prevista per il 25 settembre, si sono visti rinviare il concorso di diversi mesi.
Appare di difficile comprensione il motivo per il quale le Regioni abbiano scelto di inserire nei bandi la data di inizio dei corsi fissata per il mese di marzo invece del più generico “entro Marzo” che avrebbe lasciato molti spiragli aperti. Perdipiù considerato che la normativa vigente (D.Lgs 368/99 e DM 7 marzo 2006) non richiede che nei bandi venga inserita tale informazione, che risulta vincolante per tutte le procedure post-concorso.
Il SIGM ritiene che il rinvio della presa di servizio per i corsisti del triennio 2018-2021 potesse essere scongiurato con opportuni provvedimenti da parte del Ministero della Salute sul DM 7 marzo 2006 (come peraltro già precedentemente accaduto nel 2017) atti a snellire e velocizzare le procedure concorsuali successive allo svolgimento della prova di accesso, così da massimizzare l’effetto dell’aumento delle borse. Tuttavia allo stato attuale un’eventuale nuova modifica dei bandi determinerebbe un ulteriore slittamento della prova e quindi della presa di servizio, rendendo vano ogni possibile provvedimento. A fronte di tale scenario l’unica strada percorribile per cercare di limitare i danni sembra essere l’emanazione di un Decreto del Ministero della Salute che prolunghi gli scorrimenti per la riassegnazione delle borse, come già accaduto per il triennio 2014-2017 e il triennio 2017-2020.
Per le considerazioni sopra esposte il SIGM ritiene che quanto accaduto sia di estrema gravità e che ci sia una grave responsabilità da parte di chi ha optato per queste scelte. E’ stato scelto di vanificare e sperperare denaro pubblico destinato alla formazione dei futuri medici di famiglia, a fronte di migliaia di giovani medici che non riescono ad accedere ad alcun percorso di formazione post-lauream e degli slogan circa la carenza di MMG.
Riteniamo opportuno, pertanto, che venga fatta chiarezza e invitiamo inoltre i giovani medici delusi da tale accaduto a dubitare di chi su questa vicenda ha cercato di prendersi i meriti dell’aumento delle borse per la FSMG.
Alla luce di questi fatti è chiaro che non si può più attendere. Come proposto da anni, il SIGM ritiene che l’unica soluzione per risolvere definitivamente il problema dell’abbandono delle borse sia quello di ottenere un unico concorso nazionale con graduatoria unica (che comprenda sia la formazione specialistica che la formazione in Medicina Generale) e di iniziare un percorso che conduca all’evoluzione del Corso di Formazione in Medicina Generale in una vera e propria Scuola di Specializzazione.
S.I.G.M. Segretariato Italiano Giovani Medici
S.I.Me.G Dipartimento della Medicina Generale