L’Associazione Italiana Giovani Medici (S.I.G.M.) prende le distanze dalla posizione espressa di rispondere alle carenze di Medici Specialisti attraverso l’impiego/assunzione di Medici in Formazione Specialistica in percorsi di Formazione-Lavoro.
Pur premettendo che siamo in linea con l’assunto che il medico laureato e abilitato sia un professionista, è bene non confondere le competenze del neoabilitato con quelle dello specialista: l’approccio al paziente e alle problematiche specifiche che si possono acquisire con la specializzazione non possono e non devono essere paragonate a quelle di un medico privo di specializzazione.
Lo stesso ingresso dei colleghi in formazione specialistica è, come già ripetuto anche in sede istituzionale, foriero di problematiche da non sottovalutare.
In particolare si precisa che:
– L’impiego del Medico in Formazione Specialistica per rispondere a pure esigenze di organico è dequalificante per quanto concerne sia l’assistenza che la formazione specialistica;
– Da un mero punto di vista numerico, il nostro paese non ha carenza assoluta di medici specialisti, ma solo di alcune figure professionali in alcuni territori del Paese: a tal fine, sarebbe opportuno la pubblicazione da parte del Ministero della Salute dei dati ottenuti dalle Regioni nella ricognizione del fabbisogno figure specialistiche e delle previsioni di pensionamento;
– Sarebbe inoltre fondamentale ed opportuna anche una ricognizione di quei medici che, non operanti nel pubblico o al termine della loro carriera lavorativa, continuano ad operare in strutture convenzionate;
– In particolare se si configura la fattispecie di una carenza di medici specialisti gli strumenti per rispondere sono legate a stabilizzazioni di chi è già in possesso dei titolo e nuove assunzioni di medici specialisti. Attualmente, invece, spesso Giovani Medici Specialisti si riscoprono precari con forme contrattuali non stabili a fronte di ampia responsabilità richiesta. Inoltre per rispondere adeguatamente, con una prospettiva a medio-lungo termine, urge eseguire una reale e seria programmazione quali-quantitativa: aumentare i contratti di formazione specialistica a fronte delle evidenti carenze è l’unico modo per avere più specialisti.
– Inoltre le opportunità formative per i Colleghi in formazione specialistica nella rete ospedaliera extrauniversitaria sono note e già esistenti attraverso l’istituzione della rete formativa nel contesto delle scuole di specializzazione e del relativo accreditamento (Decreto Interministeriale n. 402 del 13.6.2017). La rete formativa della scuola di specializzazione è tenuta a rispondere a obiettivi e requisiti identificati dalle normative e deve sottostare ai controlli dell’Osservatorio Nazionale per la Formazione Medica Specialistica e degli Osservatori Regionali. In questa ottica, qualora si evidenziassero strutture capaci di offrire una formazione di qualità siamo a favore di una introduzione nell’ambito della rete formativa delle scuole e della valorizzazione di esperienze in contesti extrauniversitari, purché siano rispettate le garanzie di qualità che la normativa prevede a tutela della formazione dei Colleghi.
– Richiamiamo inoltre le direttive europee in tema di durata minima del periodo di specializzazione, che per essere considerata valida in territorio comunitario deve rispondere anch’essa a dei requisiti minimi.
Ci teniamo a precisare che siamo disponibili a partecipare a tavoli di lavoro per definire e rendere operative proposte relative alla programmazione quali-quantitativa della formazione post-laurea, in sinergia con il lavoro dell’Osservatorio Nazionale per la Formazione Medico Specialistica.
L’Associazione Italiana Giovani Medici (S.I.G.M.)