L’Associazione Italiana Giovani Medici (SIGM) esprime delusione nel prendere visione dei contenuti degli emendamenti governativi alla Legge di Stabilità in tema di “disposizioni in materia sanitaria” ed “incarichi individuali con contratti di lavoro autonomo al personale medico”. Nonostante le interlocuzioni avute col Ministero della Salute e col MIUR, prendiamo atto del fatto che il Governo sembra orientato ad alimentare il fenomeno del precariato medico ed a lasciare irrisolte alcune delle criticità note che riguardano la categoria dei giovani medici.
<<Rimaniamo perplessi di fronte all’iniziativa di creare un doppio canale di accesso per i medici al SSN in assenza di un progetto organico di riforma dell’intero sistema.>> – dichiarano i Giovani Medici (SIGM) – <<Non si comprende il motivo per cui le Regioni, in completa autonomia, potranno “organizzare o riconoscere dei percorsi formativi dedicati all’acquisizione di competenze teorico-pratiche negli ambiti di potenziale impiego dei medici privi di diploma di specializzazione”. Sembra che si siano persi di vista obiettivi strategici quali una formazione medica post-lauream di qualità e lo stanziamento di maggiori investimenti per incentivare l’accesso alla professione delle giovani generazioni di medici. Se alcuni concorsi vanno deserti, non è soltanto a causa della carenza di alcuni profili di specialisti, ma anche poiché alcuni settori del SSN appaiono non più attrattivi. La soluzione, pertanto, non può essere quella di adottare provvedimenti a ribasso, che mirano a creare medici di serie A e di serie B e una Sanità di serie A e di serie B! I titoli rilasciati dalle Regioni, peraltro, non possono essere equiparati alla Specializzazione né come contenuti né come valore legale: che futuro per i giovani colleghi? Non solo: nell’emendamento si fa menzione della possibilità di interruzione precoce del contratto stipulato con i colleghi “tappabuchi” qualora ci fossero colleghi più titolati. Davvero l’intenzione è quella di usare i medici come manodopera a basso costo, senza consentirei un adeguato percorso formativo?>>
<<Nell’attesa che veda la luce il più volte annunciato ambizioso progetto di generale riordino del sistema formativo pre- e post-lauream dei medici, che richiederà in ogni caso tempi di implementazione a medio-lungo termine, rimangono irrisolte alcune criticità che la nostra Associazione, ormai da anni, ha portato all’attenzione della politica, la risoluzione delle quali non può più essere rinviata.>> – incalzano i Giovani Medici (SIGM) – <<Avevamo rappresentato l’esigenza di migliorare l’organizzazione del concorso nazionale per l’accesso alle scuole di specializzazione, per superare l’attuale disallineamento tra le selezioni per l’accesso alle scuole di specializzazione di medicina ed i concorsi regionali per l’accesso ai corsi di formazione specifica di medicina generale (peraltro ancora gestiti a livello locale ed oggetto di periodiche lamentele dei candidati per difetto di trasparenza), che è alla base del fenomeno cronico della perdita di contratti di formazione e borse di studio.
La mancata unificazione delle due selezioni, entro il corrente anno, comporterà inevitabilmente anche per l’anno successivo l’ennesimo spreco di risorse preziose, alimentando ancora l’imbuto formativo e penalizzando ulteriormente quanti non hanno ancora avuto la possibilità di accedere alla formazione post-lauream.>> continuano i Giovani Medici (SIGM) – <<In ultimo, ma non da ultimo, a seguito dell’inchiesta del Corriere della Sera e della Gabanelli, avevamo proposto, rimanendo ad oggi inascoltati, di procedere al potenziamento del sistema di accreditamento delle scuole di specializzazione, estendendolo anche ai corsi regionali di formazione specifica di medicina generale, e rendendo al contempo più stringenti le attività di monitoraggio degli Osservatori Regionali. Ma tutto sembra tacere anche su questo fronte!>>
I Giovani Medici (SIGM) rivolgono un appello al Governo ed al Parlamento affinchè vengano incontro alle istanze delle giovani generazioni di medici: <<Chi, in passato, ha varato le riforme, senza tuttavia dedicarvici gli investimenti che esse meritano, aveva l’alibi dell’avvio di un percorso. Oggi, atteso che le criticità sono note e parimenti lo sono le possibili soluzioni, non ci sono scuse che reggano. Pretendiamo una discontinuità con le vecchie legislature, in presenza di forze politiche che si affacciano per la prima volta ai temi di Sanità e Formazione. L’auspicio è quello di poter avviare un percorso ambizioso di riprogettazione di un nuovo Sistema Sanitario Nazionale che si concentri, più che sul tappare falle nell’immediato, nel soddisfare in maniera organica e a lungo termine le necessità di Salute del nostro Paese>>