Approda oggi al Senato della Repubblica il testo della legge di conversione del DL Semplificazioni arricchito dagli emendamenti approvati dalle varie commissioni di Palazzo Madama.
Il Dipartimento di Medicina Generale (SIMeG), del Segretariato Italiano Giovani Medici (SIGM), esprime profonda preoccupazione in merito all’emendamento n. 9.2 al DDL n. 989 presentato dai senatori Patuanelli, Grassi, Santillo, Giuseppe Pisani, Sileri, Castellone, Di Marzio, Endrizzi, Mautone, Marinello, Puglia, in particolare sulla parte riguardante la Formazione Specifica in Medicina Generale.
L’emendamento in questione, come tale, è stato formulato al fine di sanare la posizione dei colleghi che per anni hanno lavorato nell’SSN, garantendone il servizio di “…funzioni convenzionali previste dall’Accordo Collettivo Nazionale…“, pur non avendo i titoli per farlo.
Riteniamo che tale emendamento rappresenti:
- il tentativo di eludere il diritto ad una formazione retribuita, rendendo strutturale una situazione di precarietà che invece andrebbe affrontata mediante la messa a bando di un congruo numero di borse, sulla base di una programmazione del fabbisogno di professionisti sanitari;
- il tentativo di utilizzare l’ormai drammatica e cronica condizione di definanziamento della formazione post-lauream per risparmiare sul capitolo di spesa della formazione dei futuri professionisti e per nascondere l’incapacità del governo di reperire fondi a tale scopo;
- il tentativo di utilizzare le graduatorie in modo non conforme alla posizione utile dei concorrenti adducendo, come validi ai fini dell’accesso, titoli il cui valore è sia dubbio sia in violazione di quanto previsto nei bandi di concorso.
Poniamo, inoltre, in evidenza come attraverso tale emendamento venga meno ancora una volta la valorizzazione del ruolo e dell’importanza della formazione in Medicina Generale, considerata mero percorso formale per l’accesso all’esercizio della professione di Medico di Medicina Generale, anziché momento fondamentale per formare professionisti capaci di dar vita ad una nuova medicina generale e di soppiantare l’attuale modello obsoleto di Cure Primarie al fine di costruire un nuovo modello di assistenza che sia funzionale al nuovo contesto.
Denunciamo, infine, il silenzio dei sindacati e delle categorie di rappresentanza della Medicina Generale, augurandoci che la mollezza da essi mostrata nel contrastare tale iniziativa non derivi dai vantaggi che la pletora medica garantisce alle vecchie generazioni in alcune regioni del nostro Paese.
La nostra Associazione si dichiara contraria ad iniziative che sminuiscono il valore della Formazione in Medicina Generale e non rimarrà a guardare di fronte a quanto sta succedendo ai danni dei giovani medici.