COMUNICATO CONGIUNTO SIMEG – GIOTTO SU SPECIALIZZAZIONE IN MEDICINA GENERALE E PROGETTO SSD
L’emergenza Covid-19 ha fatto (ri)emergere, nel nostro Paese, criticità e problematiche in parte o del tutto già note, ma troppo spesso volutamente ignorate. Malgrado l’eroico sforzo dei medici e delle mediche italiani/e, infatti, il territorio si è trovato impreparato ed abbandonato nella gestione dell’emergenza.
Pertanto, se volessimo trarre qualche insegnamento dagli ultimi terribili mesi che il nostro Paese ha affrontato, non potremmo ignorare la necessità di cambiamento di un modello di Sanità che si è rivelato non più compatibile con i nuovi bisogni di salute della popolazione. Un modello che attualmente non è in grado di garantire una presa in carico globale dell’assistito anche laddove una popolazione sempre più anziana richiederebbe invece un approccio olistico e soprattutto territoriale.
Necessaria un’evoluzione della formazione in medicina generale
Il Dipartimento di Medicina Generale (SIMeG) del Segretariato Italiano Giovani Medici (SIGM) sottolinea l’importanza determinante che la medicina generale esercita nella risposta ai bisogni di salute della popolazione ed il ruolo fondamentale del medico di famiglia, vero fulcro attorno al quale ruota l’assistenza sanitaria ed unico reale filtro per la sostenibilità dell’assistenza ospedaliera.
Alla luce di ciò ribadiamo, come storicamente sostenuto dalla nostra Associazione, la necessità di una valorizzazione della formazione specifica in medicina generale e ne proponiamo un’evoluzione a disciplina accademica con l’istituzione della “Scuola di Specializzazione in Medicina Generale, di Comunità e Cure Primarie” e la creazione di un Settore Scientifico Disciplinare.
Questo consentirebbe l’avvio, anche in Italia, di dottorati di ricerca nell’ambito della medicina generale e l’introduzione dell’insegnamento della medicina generale, di comunità e delle cure primarie anche nel corso di laurea, nonché la creazione di un core curriculum che si basi sulla definizione di Medicina Generale elaborata dal WONCA e sulla letteratura internazionale in tema di cure primarie, come quello elaborato dal Movimento Giotto.
La dignità di una disciplina scientifica. Perché ne abbiamo bisogno?
Riteniamo che lo sviluppo di competenze specifiche in metodologia della ricerca scientifica, riconosciute e certificate, rappresenti il primo nonché necessario passo per sviluppare concretamente la ricerca in medicina generale anche nel nostro paese e, con essa, la possibilità di rispondere ai numerosi e specifici quesiti clinici ai quali raramente oggi viene data una risposta. Inoltre, la Medicina Generale è la branca alla quale appartiene la maggior parte dei medici, oltre ad essere la porta di ingresso al Servizio Sanitario Nazionale, e rappresenta pertanto una delle discipline con il maggiore impatto sulla salute delle persone. L’assenza di una riflessione condotta con metodi rigorosi e validi appare in tal senso ancora più grave.
Qual è la situazione attuale in Italia?
Ai medici e alle mediche di famiglia italiani è ancora oggi preclusa la possibilità di accedere all’ottavo livello di formazione del processo di Bologna (dottorato di ricerca) in un percorso dedicato specificamente alla disciplina della Medicina Generale. Questo cosa comporta? Non esistendo un percorso formativo specifico, né un dipartimento universitario o un Settore Scientifico Disciplinare (SSD) di Medicina Generale, questa disciplina non è di fatto riconosciuta alla pari delle altre discipline mediche. Ciò limita fortemente la capacità di attrarre risorse umane di alta qualità verso la professione, che viene tuttora spesso vista come una scelta di ripiego.
Verso una scuola di specializzazione in Medicina Generale e Cure Primarie…
L’istituzione di dottorati di ricerca in Medicina Generale e Cure Primarie e dell’SSD in Medicina Generale rappresentano passi necessari per formalizzare e rendere riconoscibile da un punto di vista accademico il corpus di conoscenze da trasmettere all’interno della scuola di specializzazione universitaria in Medicina Generale e Cure Primarie, che rappresenta un obiettivo concreto e necessario per l’evoluzione della disciplina.
Pertanto il Dipartimento SIMeG e il Movimento Giotto lanceranno a breve una call congiunta, per la quale invitano alla collaborazione gli attori di settore interessati, per partecipare all’elaborazione di una proposta condivisa da indirizzare al Ministero della Salute e a quello dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, per l’istituzione di percorsi di dottorato specifici e, quindi, dell’SSD di Medicina Generale e Cure Primarie, tappa fondamentale nel percorso di evoluzione verso la Scuola di Specializzazione in Medicina Generale, di Comunità e Cure Primarie.