Inoltre, verrebbe confermato l’emendamento finalizzato a valorizzare il ruolo dei giovani medici di medicina generale, rimandando in sede di stipula del Patto della Salute la definizione dell’attività remunerata che potranno svolgere i corsisti di medicina generale all’interno dei servizi delle aziende sanitarie e della medicina convenzionata. Tale emendamento non introdurrebbe maggior oneri a carico della finanza pubblica: dovranno pertanto essere le Regioni ad individuare dei capitoli di spesa improduttivi da estinguere ed investire parte delle risorse accantonate nella formazione dei corsisti di medicina generale, a fronte dell’espletamento da parte degli stessi di attività assistenziale formativa-professionalizzante, sulla scorta di quanto già avviene per le scuole di specializzazione di area sanitaria. Pur non essendo stata recepita in questa sede l’agognata adozione di un contratto di formazione (probabilmente, se i sindacati avessero sposato la causa del contratto di formazione al pari di come hanno sostenuto l’innalzamento dell’età di pensionamento, si sarebbe riusciti ad ottenere molto di più), l’emendamento (a firma Pedoto ed altri) rappresenta comunque un passo avanti e soprattutto un importante appiglio normativo sulla base del quale il Tavolo Tecnico attivato dal Ministero della Salute potrà espletare un’azione molto più incisiva.
Da parte nostra continuerà comunque l’impegno per elevare lo status dei medici in formazione specifica di medicina generale da borsisti a contrattisti in formazione.
Il Consiglio esecutivo SIGM