La denuncia dell’Associazione Italiana Giovani Medici (SIGM:; si faccia luce sui motivi che vedono la Regione Lazio, unica in Italia, inadempiente da oltre 10 anni all’applicazione di una norma che tutela la formazione medica e, pertanto, la salute dei cittadini
Soddisfazione dell’Associazione Italiana Giovani Medici (SIGM) per l’interrogazione presentata dal Consigliere Antonello Aurigemma al Presidente della Giunta Regionale del Lazio, Nicola Zingaretti, in merito alla mancata attivazione dell’Osservatorio Regionale sulla formazione medica specialistica. Dopo avere cercato in passato il dialogo con l’Istituzione e promosso la sottoscrizione di un documento di richiesta d’immediata attivazione dell’Osservatorio regionale da parte di centinaia di specializzandi iscritti alle Scuole delle sei Facoltà di Medicina e Chirurgia presenti sul territorio laziale, le Sedi Laziali del SIGM plaudono alla presentazione dell’interrogazione che riaccende finalmente i riflettori su una problematiche da troppo tempo lasciata nel dimenticatoio.
La Regione Lazio, ricordano i Giovani Medici (SIGM), rimane l’unica regione italiana inadempiente a quanto previsto dal D.Lgs 368/99, che stabilisce l’istituzione ed attivazione, in tutte le regioni sedi di scuole di specializzazioni di area sanitaria, di un Osservatorio Regionale per il monitoraggio della qualità dei corsi di specializzazione medica, a garanzia della formazione dei giovani camici bianchi e, quindi, a tutela della salute dei cittadini. La Giunta della Regione Lazio, difatti, in attuazione a quanto previsto dal suddetto articolo, pur avendo istituito l’Osservatorio regionale della formazione medica specialistica tramite la Legge finanziaria regionale per l’esercizio 2003 (legge regionale 20 novembre 2001, n. 25, articolo 11, pubblicata nel B.U. Lazio 10 febbraio 2003, n. 4, S.O. n. 6), dopo ben dieci anni, non ha ancora provveduto all’attivazione dell’Osservatorio stesso. Ricordiamo che, ai sensi della 368/99 e smi, questo deve essere formato da “docenti universitari e dirigenti sanitari delle strutture presso le quali si svolge la formazione nonché dai rappresentanti dei medici in formazione specialistica”.
L’Associazione Italiana Giovani Medici (SIGM), associazione di riferimento per la categoria dei giovani medici in Italia ed in assoluto la più rappresentativa della categoria dei medici in formazione specialistica, denuncia lo scarso peso attribuito finora dalla Regione Lazio alle esigenze formative dei giovani medici su tematiche fondamentali quali la qualità dell’attività assistenziale da essi prestata.
Il ritardo finora accumulato risulta estremamente grave, inspiegabile e non più prolungabile. Le Sedi SIGM laziali auspicano che, anche a seguito di questa interrogazione, le istituzioni Regionali si sentano richiamate ad una piena assunzione di responsabilità nei confronti della formazione dei futuri specialisti del SSR Laziale.
“Abbiamo inviato a più riprese richieste formali alla Regione, nelle persone dell’On. Polverini prima e del Presidente Zingaretti poi” – ricordano Maria Grazia Tarsitano (Sapienza), Pietro Locantore (Cattolica), Giuseppe Muscogiuri (Sant’andrea), Valeria Marino (Tor Vergata) a nome dalle Sedi Laziali dell’Associazione Italiana Giovani Medici (SIGM) – “ma non abbiamo mai avuto risposta alcuna e resta il paradosso di come sia possibile che la regione con il maggior numero di Facoltà di Medicina ed il maggior numero di scuole di specializzazione di area sanitaria di Italia sia in ritardo di ben 10 anni nell’adempimento di una normativa nazionale emanata per tutelare la qualità della formazione medica e, quindi, la salute dei cittadini”.
Il SIGM ringrazia il Consigliere Aurigemma e la collega Veronica Lepidini (Giovani Medici Roma) per il sostegno dimostrati a supporto della causa degli specializzandi laziali.