Riceviamo centinaia di segnalazioni da tutta Italia in merito all’imposizione da parte delle singole Università di un termine perentorio (addirittura entro la giornata odierna e comunque entro l’1 aprile 2015) ai fini della presentazione della domanda di opzione volontaria e definitiva (ovvero di rinuncia all’opzione) dal vecchio al nuovo Ordinamento, ma “a scatola chiusa”, ovvero senza aver avuto la possibilità di prendere in visione il nuovo piano di studi da riformulare ad opera dei Consigli di Scuola di specializzazione. Ciò a seguito della nota inviata dal MIUR a tutte le Università in data 25 marzo 2015, ricomprendente la richiesta di effettuare una rilevazione degli specializzandi “optandi” e di comunicarne l’esito entro il 2 aprile 2015 al MIUR.
Inoltre, riceviamo segnalazioni in merito ad una opera di dissuasione al passaggio al percorso ridotto, che si sostanzia nella formulazione di informazioni destituite di fondamento.
Abbiamo pertanto provveduto a segnalare tali disservizi per le vie brevi tanto al MIUR (Gabinetto del Ministro) che alla CRUI (delegato per la formazione medica), al fine di chiedere di porre degli immediati correttivi.
Nel particolare abbiamo chiesto che in questa fase le Università si debbano limitare a fare una ricognizione del numero di specializzandi che abbiano intenzione di optare al nuovo Ordinamento ed in particolare al percorso ridotto, attraverso la presentazione di una domanda di passaggio non vincolante. In tal modo, una volta che il Consiglio di Scuola avrà prospettato allo specializzando il nuovo piano di studi, chi vorrà optare potrà liberamente confermare l’opzione ovvero rinunciarvi.
Si precisa inoltre che, a nostro avviso, il diritto di opzione al nuovo Ordinamento debba interessare tutti gli specializzandi iscritti in atto ai primi tre anni di corso, a prescindere dalla riduzione della durata del corso. Infatti, il nuovo Ordinamento ha provveduto ad aggiornare le attività professionalizzanti di tutte le tipologie di scuole di specializzazione, molte delle quali nel vecchio Ordinamento risultano oggi obsolete.
Abbiamo quindi ricevuto notizia che la CRUI, che ringraziamo pubblicamente per l’intervento, ha formulato una similare richiesta al MIUR e riteniamo che questa possa trovare accoglimento.
Cogliamo quindi l’occasione per ribadire alcuni concetti e per informare correttamente i medici in formazione che intendano legittimamente esercitare il DIRITTO DI OPZIONE:
1) Le modifiche introdotte dal Riordino non introducono effetti restrittivi rispetto alla equipollenza o affinità del titolo conseguito con il percorso ridotto;
2) Tanto la durata del corso quanto la distribuzione dei CFU è in linea con quanto richiesto dalle vigenti Direttive Comunitarie ed il titolo conseguito con il percorso ridotto sarà spendibile su tutto il territorio dell’Unione Europea senza limitazione alcuna;
3) Il titolo conseguito col nuovo ordinamento non implica penalizzazione alcuna ai fini dei concorsi pubblici per l’accesso alla dirigenza medica del SSN (se anche qualche commissione concorsuale, come accaduto in alcuni singoli concorsi in passato, dovesse prevedere l’attribuzione di un punteggio aggiuntivo a ciascun anno di corso di specializzazione, chi dovesse conseguire il titolo con un anno di anticipo e dovesse trovare una collocazione lavorativa a tempo determinato, comunque avrebbe possibilità di ottenere un punteggio aggiuntivo connesso alla eventuale titolarità di un contratto di lavoro a tempo determinato).
In conclusione, il passaggio al percorso ridotto previsto dal nuovo ordinamento non comporta nessuna limitazione sostanziale o controindicazione tale da sconsigliare l’esercizio del diritto di opzione. Invitiamo, pertanto, gli specializzandi che dovessero ricevere informazioni non corrette o che dovessero “subire” delle pressioni a non optare al percorso ridotto previsto dal nuovo Ordinamento per molte tipologie di scuole di specializzazione a segnalarci tali criticità per E-mail all’indirizzo: presidente@giovanimedici.com.