Cari colleghi aspiranti specializzandi,
importanti novità sul fronte del prossimo concorso nazionale di accesso alle scuole di specializzazione anche se, a poche settimane dall’annunciata uscita del bando di concorso, tanti sono punti ancora da chiarire.
DISPONIBILITÀ DI CONTRATTI
L’incognita più importante, senza dubbio, riguarda il numero di contratti che potranno essere finanziati per l’anno accademico 2014/2015. Sembra che il MIUR riponga molte aspettative sulle possibilità di “recupero” di risorse a mezzo del passaggio al nuovo ordinamento da parte degli specializzandi le cui scuole di specializzazione hanno subito una riduzione della durata a seguito del riordino.
- NOTA: peccato però che il MIUR e le Università non si siano coordinati bene per ottimizzare l’applicazione del riordino e del passaggio di ordinamento su base opzionale, tutto ciò in un clima di confusione e di disinformazione che talora è parso non casuale ma frutto delle resistenze al cambiamento opposte da quanti abbiano visto nella riorganizzazione degli ordinamenti didattici una diminutio del proprio ruolo e non un momento di rilancio del sistema formativo-professionalizzante post-lauream.
Ad ogni modo, secondo le nostre previsioni, al momento il contingente di contratti di formazione specialistica da mettere a concorso per il corrente anno accademico 2014/2015 è ben al di sotto dei 5.000 contratti recentemente annunciato dal Ministro.
TEMPISTICA e MODIFICHE REGOLAMENTO
Il MIUR ha annunciato a mezzo stampa il pronunciamento favorevole da parte del Consiglio di Stato in merito alla nuova versione del Regolamento concernente le nuove modalità di accesso alle scuole di specializzazione di medicina.
- Il MIUR conferma la scadenza del 30 aprile 2015 per la pubblicazione del bando di concorso con svolgimento delle prove entro il 31 luglio 2015 (ultime scadenze annunciate dal Ministro in audizione alla Camera). Il posticipo del termine dal 28 febbraio al 30 aprile sarà adottato a regime ogni anno. Non si fa invece riferimento alcuno alla presa di servizio, dato non trascurabile e da monitorare con grande attenzione (che tale data possa slittare in autunno?).
- Confermate anche le notizie diramate nel primo comunicato del MIUR del 28 febbraio 2015, relative all’innesto di modifiche finalizzate al “contenimento dei tempi di espletamento del concorso ed al miglioramento della procedura di selezione”. Secondo il Ministero tali obiettivi saranno raggiunti attraverso la riduzione del numero di tipologie di scuole di specializzazione che sarà possibile scegliere per cimentarsi nel concorso, che da n.6 passeranno a n.3, massimo 2 all’interno della stessa area (esempio: 2 scuole area medica e 1 chirurgica oppure 1 scuola area medica, 1 chirurgica ed 1 servizi), presumendo di avere uno scorrimento più agevole delle graduatorie (“consentendo la successiva immatricolazione dei candidati in tempo utile per l’inizio delle attività didattiche”);
- NOTA: le perplessità sugli effetti positivi di tale modifica rimangono, basti pensare ai tempi registrati per gli scorrimenti della graduatoria di accesso a medicina. Su questo punto, come già proposto dal Comitato Nazionale Aspiranti Specializzandi e dal SIGM, l’unica vera soluzione ritenuta utile per ottimizzare i tempi di scorrimento delle graduatorie potrebbe essere rappresentata dalla convocazione fisica di scaglioni di vincitori, secondo un calendario stringente, presso il Ministero per effettuare l’accettazione. È anche possibile ipotizzare che il MIUR potrebbe prendere a pretesto una mancata sensibile abbreviazione dei tempi dello scorrimento, per ritardare il più possibile la presa di servizio degli specializzandi all’autunno 2015 e quindi far gravare parte della copertura economica dei contratti nell’anno solare 2016.
- Modifica sul contenuto della prova: le domande della parte generale delle prove, secondo il nuovo regolamento, verterebbero maggiormente su materie del triennio clinico (si spera, visto che anche in occasione dello scorso concorso erano stati fatti annunci similari).
- Desta sempre particolare preoccupazione il passaggio riguardante l’organizzazione delle prove, rispetto alla quale il MIUR sembra abbia intenzione di conferire maggiori oneri e responsabilità ai singoli Atenei (e scuole dell’obbligo ospitanti?), fermo restando il coordinamento e la supervisione da parte del Ministero.
- NOTA: ricordiamo come in occasione del primo concorso nazionale l’assegnazione delle sedi di svolgimento della prova sia stata caratterizzata, e condizionata, da enormi ritardi e scelte opinabili da parte degli attuali vertici politici del MIUR, il che ha portato a non garantire standard uniformi di organizzazione.
- Altre indiscrezioni trapelano in merito alla previsione di un punteggio minimo per il superamento delle prove, che dovrebbe essere stabilito dal Ministero nel Bando non solo per la parte generale (70 quesiti) ma anche per la parte specialistica (30 quesiti). Tra le novità introdotte dalle modifiche al Regolamento sembra che sarà precluso lo scambio di sede tra i vincitori.
- Titoli e Cutticulum: sempre a mezzo stampa si apprende che, a differenza dello scorso concorso, ai fini dell’attribuzione dei punteggi derivanti dai titoli verrebbe considerata non più la semplice media aritmetica degli esami sostenuti durante il corso di laurea, bensì la media ponderata sulla base dei CFU corrispondenti a ciascuna materia.
- NOTA: Anche su tale aspetto ci si riserva di valutare le implicazioni pratiche, in considerazione dell’enorme variabilità nell’attribuzione dei CFU agli esami nei vari Atenei.
Infine, sottolineiamo come le scadenze preventivate (uscita del bando entro fine Aprile ed espletamento delle prove entro Luglio 2015) sembrano non potersi conciliare con la necessità di assegnare ad enti esterni, a mezzo di un avviso pubblico, l’incarico della preparazione dei test, procedura che lo scorso anno ha impegnato il MIUR per diversi mesi. Anche su questo è lecito attendersi l’ennesimo coupe de teatre?
In conclusione, il MIUR ancora una volta ha apportato delle modifiche al Regolamento senza recepire i pareri e le proposte delle Associazioni di categoria e, soprattutto, degli aspiranti specializzandi, limitandosi a predisporre modifiche che non affrontano in maniera risolutiva tutte le criticità che hanno caratterizzato il primo concorso nazionale. Né si rileva elemento alcuno che possa lasciar presumere per il futuro l’adozione della graduatoria unica nazionale, al pari di quanto avviene da anni in Francia e Spagna. Certamente, molto si può e si deve fare in sede di pubblicazione del bando di concorso, al fine di non ripetere i gravissimi errori del passato e di garantire un concorso a prova di disservizi e di speculazioni. A tal proposito, il Comitato Nazionale Aspiranti Specializzandi ed il SIGM hanno avanzato numerose richieste e proposte di buon senso che si auspica questa volta il MIUR vorrà recepire senza tentennamento alcuno.
L’Associazione Italiana Giovani Medici (SIGM) ritiene che sia venuto il momento di levare la voce dei giovani medici aspiranti specializzandi sia per richiedere l’organizzazione di un concorso dignitoso sia per ottenere il varo di un piano di rientro finanziario che nel giro di un triennio riesca a riequilibrare il gap attuale tra il numero di laureati ed i posti nella formazione post laurea (scuole di specializzazione e corsi regionali di formazione specifica di medicina generale), a partire dal corrente anno accademico, e che sia fondato su una adeguata programmazione del fabbisogno di professionalità mediche, garantendo quindi il diritto allo studio e, al contempo, il diritto all’esercizio della Professione all’interno ed all’esterno del SSN.
Il SIGM sarà a fianco del Comitato Aspiranti Specializzandi e di tutti i colleghi al fine di mettere in campo ogni iniziativa necessaria a sensibilizzare le Istituzioni competenti sui temi del finanziamento della formazione medica post-lauream, della adeguata programmazione dei fabbisogni e delle selezioni per l’accesso alla formazione post-laurea, in maniera da adottare soluzioni STRUTTURALI e DEFINITIVE.