IL DIPARTIMENTO MEDICINA GENERALE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA GIOVANI MEDICI SUL NUOVO ACN: INVIATA UNA LETTERA ALLA SISAC SULLE PROBLEMATICHE CHE RIGUARDANO I GIOVANI MEDICI.

LE PROPOSTE DEL SIMEG

 

La stagione estiva ha segnato una battuta di arresto alla discussione in merito alla bozza avanzata per il nuovo ACN. A oggi le polemiche più accese sul nuovo ACN si sono sostanzialmente concentrate su aspetti di carattere prettamente occupazionale e contrattuale. Dalle bozze provvisorie che sono circolate emerge un ACN non troppo diverso dal passato. Crediamo in questo modo si stia perdendo l’occasione per affrontare il tema di revisione concreta della medicina generale, capace di assicurare un’assistenza primaria universale, equa e sostenibile, al cui interno operi una medicina generale capace di lavorare in modo integrato con le altre figure professionali del Sistema Sanitario Nazionale, per garantire una reale presa in carico della salute del paziente e una concreta continuità delle cure.

Colpisce la scarsissima attenzione rivolta a proposte concrete finalizzate al miglioramento della condizione dei giovani medici di medicina generale che, seppur potenzialmente numerose, restano sostanzialmente ancora inespresse.

In merito a quest’ultimo aspetto, riteniamo doveroso rompere il silenzio facendo anche appello a tutte le rappresentanze giovanili della medicina generale, sindacali e non sindacali, al fine di sostenere tali richieste che, evidentemente, non sono ritenute prioritarie degli attuali vertici sindacali poiché, a nostro avviso, lontane dal sentire di chi si cura quasi esclusivamente delle istanze delle generazioni più anziane.

A tal fine il Dipartimento di Medicina Generale del SIGM ha inviato una lettera alla SISAC in cui si avanzano le seguenti proposte a favore dei giovani medici in possesso del diploma di formazione specifica in medicina generale e di quelli ancora in formazione al fine di operare in tutti quegli ambiti meritevoli di revisione e regolamentazione.

 

ISCRIZIONE ALLE GRADUATORIE REGIONALI DELLA MEDICINA GENERALE E ACCESSO AL LAVORO:

    • Diminuzione dei tempi necessari all’iscrizione nelle graduatorie regionali della medicina generale tramite iscrizione con riserva per i medici in formazione già al terzo anno dei corsi di formazione specifica in medicina generale, da sciogliere al momento del conseguimento del titolo, come più volte suggerito tanto dalla nostra Associazione quanto da varie sezioni giovanili di organizzazioni sindacali e non.

    • Tutela dei medici di medicina generale in formazione che hanno temporaneamente interrotto il periodo formativo per malattia o gravidanza, permettendo anche in questo caso l’iscrizione anticipata, con riserva da sciogliere al momento del conseguimento del titolo.

    • Informatizzazione della domanda per la formazione delle graduatorie regionali. Creazione di un portfolio informatico (possibilmente gestito centralmente da AgeNaS) in cui raccogliere i titoli validi per la formazione della graduatoria regionale e rendere così più facili e trasparenti le procedure di formazione delle graduatorie, la verifica dei titoli, diminuendo in tal modo i tempi di formazione delle graduatorie, che a oggi sono di almeno un anno.

    • Eliminare i ritardi nella pubblicazione e utilizzazione delle graduatorie regionali dell’anno in corso. In alcune Regioni esiste un ritardo nella pubblicazione e utilizzo delle graduatorie regionali. Si chiede che in caso di ritardi sia reso obbligatorio in ACN la compensazione del ritardo accumulato al fine di rendere utile le graduatorie regionali nell’anno di riferimento.

    • Valorizzare il titolo di formazione specifica in medicina generale nella formazione delle graduatorie regionali. Pur auspicando una reinterpretazione più stringente del diritto acquisito sul piano normativo, come più volte espresso dalla nostra associazione, riteniamo opportuno valorizzare concretamente la Formazione Specifica in Medicina Generale, aumentandone in modo considerevole il peso in termini di punti utili alla formazione delle graduatorie regionali.

    • Valorizzare il possesso di titoli di merito per la collocazione nelle graduatorie regionali di medicina generale: ad es. possesso di master, corsi di alta formazione, dottorati e altri titoli attinenti all’ambito delle cure primarie.

    • Ridurre la quota di posti riservati ai “medici equipollenti” (medici abilitati entro il 31/12/1994) non in possesso di un titolo di formazione specifica in medicina generale a non più del 10%.

    • Diminuzione dei punti attribuiti alla residenza nella formazione della graduatoria regionale e del tempo necessario al trasferimento. La flessibilità della moderna società rende molto più facile che in passato la necessità di trasferimenti per necessità familiari. Crediamo sia utile pertanto ridurre il periodo di limitazione del trasferimento, portando il limite a 2 anni sia per trasferimenti intra che inter-regionali (nell’ultima bozza di ACN erano previsti ben 4 anni per trasferimenti inter-regionali). Per le stesse motivazioni riteniamo necessario ridurre in termini di punti il valore della residenza.

    • Limitare la possibilità per i medici già convenzionati di superare il massimale. Oggi, grazie a meccanismi di deroga al massimale, è frequente che alcuni colleghi arrivino a un numero di assistiti di molto superiore al massimale. Proponiamo di predisporre meccanismi che rendano difficile il superamento del massimale.

 

REGOLAMENTAZIONE TRASPARENTE E CHIARA DELLE SOSTITUZIONI DEI MEDICI DI MEDICINA GENERALE

Le bozze e le proposte a oggi presentate, non presentano sostanziali differenze con l’attuale modello di gestione delle sostituzioni dei medici di medicina generale.

È evidente come l’attuale modalità di determinazione del compenso spettante al sostituto presenti molte criticità. Il medico sostituto deve essere in possesso di dati che generalmente non possiede per calcolare quale sia l’equo compenso, in primis il numero delle scelte del medico sostituito. Inoltre la ponderazione del compenso in base alla variazione della morbilità tra mesi invernali ed estivi (+/-20%) fa sì che il compenso per un giorno di sostituzione venga a diminuire proprio nel periodo in cui più alta è la richiesta di sostituti. Proponiamo pertanto:

    • Eliminazione delle variazioni +/- 20% stagionali.

    • Calcolo del compenso in base ai giorni di sostituzione effettivi e superamento del calcolo del compenso giornaliero basato su una settimana di 7 giorni lavorativi e determinazione di compensi dignitosi. È infrequente, infatti, che a un sostituto vengano pagati anche i giorni festivi e prefestivi, come contemplato in alcuni modelli proposti per il calcolo del compenso del sostituto, e ciò altro non fa che svalutare nei fatti il lavoro dei giovani colleghi. Proponiamo pertanto la determinazione di compensi chiari e dignitosi. Nella tabella successiva presentiamo una stima di ciò che dovrebbe spettare già oggi a un sostituto, calcolando il compenso giornaliero tenendo conto di una settimana di soli 5 giorni lavorativi anziché 7.

Pazienti

1500

1400

1300

1200

1100

1000

900

800

700

600

500

300

Compenso

161€

150,5€

139,7€

129€

118€

107,5€

96,5€

86€

75€

64,5€

53,5€

32€

 

    • Introduzione di un sistema di retribuzione mediante riepilogo delle sostituzioni direttamente alle Aziende Sanitarie, lasciando a quest’ultime il compito di saldare il corrispettivo dovuto in accordo a quanto previsto in ACN, fatta salva la premessa di fissare compensi dignitosi e chiari per i sostituti in ACN.

    • Conteggio di tutti i giorni effettuati in sostituzione quali titoli utili ai fini della formazione delle graduatorie regionali. Mediante l’introduzione del riepilogo delle sostituzioni esposto al punto precedente l’Azienda verrebbe messa a conoscenza di tutti i giorni di sostituzione che pertanto potrebbero essere certificati e conteggiati, analogamente a quanto ora avviene solo per i medici sostituti di medici assenti per ragioni sindacali.

 

FORMAZIONE E DOCENZA IN MEDICINA GENERALE

La nostra Associazione è impegnata da anni nella promozione della formazione specifica in medicina generale, ragione per la quale riteniamo necessaria una sua evoluzione accademica che, pur mantenendo il baricentro della formazione sul territorio, permetta l’accesso alle agevolazioni e ai canali di sviluppo che il mondo accademico può fornire alla disciplina. A tal fine sono opportuni quanto necessari adeguamenti dell’ACN in tal senso.

    • Prevedere agevolazioni per i medici di medicina generale impegnati in attività di docenza della formazione specifica in medicina generale. Tale necessità, peraltro, era già stata evidenziata dall’Osservatorio Ministeriale sulla Formazione in Medicina Generale.

    • Prevedere modelli di medicina generale in cui vi siano spazi e luoghi per la formazione dei corsisti nonché la possibilità di svolgere attività professionalizzanti retribuite. Dal momento che le AFT molto probabilmente rimarranno delle rete virtuali e non reali, si pone il problema della collocazione dei giovani medici in formazione all’interno del nuovo assetto della medicina generale, motivo per cui crediamo sia necessario prevedere e identificare degli spazi dedicati alla formazione e alle attività professionalizzanti dei medici di medicina generale in formazione.

Occorre inoltre ricordare come in sede di Patto per la Salute siano ancora da definire le attività professionalizzanti previsti dalla Legge 8 nov 2012 n.189, auspicando che queste abbiano come scopo lo svolgimento in autonomia di attività retribuite con chiare finalità di formazione, senza per questo rappresentare un’alternativa a basso costo e a rapido turn over a scapito dell’occupazione dei giovani medici diplomati.

 

CONTINUITÀ ASSISTENZIALE

L’attività di continuità assistenziale rappresenta in molti casi la prima attività svolta dai medici neodiplomati. Appare pertanto doverosa un’attenzione particolare per tale attività da parte della nostra Associazione. Come già anticipato in premessa e in comunicati precedenti (leggi qui link) la nostra Associazione sperava nella creazione di un ruolo unico che fosse realmente tale e che non conservasse nei fatti una distinzioni tra i medici dei turni diurni e i medici dei turni “difficili”. Tuttavia non sembra ci sia la volontà all’orizzonte di portare avanti un reale superamento di tale dualismo, mediante, per esempio, una riduzione dei massimali, con la conseguente ridistribuzione dei carichi assistenziali, e un’analoga ridistribuzione dei turni notturni e festivi tra tutti i medici del ruolo unico, eventualmente permettendo un auspicabile grado di flessibilità su base volontaria.

Fermo restando la nostra idea della necessità di un ruolo unico che non veda sostanziali distinzioni tra due profili di medici al suo interno, crediamo che anche nel caso in cui si decidesse di mantenere l’assetto proposto dall’atto di indirizzo, basato su medici a contratto orario e a ciclo di scelte, si possano suggerire importanti modifiche all’attuale servizio notturno di assistenza. Proponiamo pertanto:

    • Mantenimento della copertura h24 mediante un servizio effettivamente integrato con i medici di medicina generale al fine di svolgere non solo un’attività di guardia medica, ma anche di continuità assistenziale.

    • Ottimizzazione, efficientamento e messa in sicurezza del servizio. Il servizio di CA attuale vede spesso l’alternarsi di sedi con una quantità di personale inferiore al necessario e altre in cui il personale è sottoutilizzato. Riteniamo necessario procedere a un’ottimizzazione delle sedi, tenendo conto delle caratteristiche geografiche e infrastrutturali, accorpando, se necessario, le sedi dove è presente una scarsa pressione assistenziale, ma in ogni caso preservando un’assistenza notturna ad appannaggio della medicina generale. Riteniamo necessario, accanto a questa rimodulazione delle sedi di CA, anche un’evoluzione del servizio. Innanzitutto facendo si che ogni singola sede (rimodulata per estensione in base al carico assistenziale) non preveda mai un solo operatore, eventualmente affiancando al medico un infermiere, e sia presente una reale integrazione con tutti gli attori dell’assistenza primaria, in primis medicina generale,  e servizi territoriali e con il servizio di emergenza territoriale, mediante lo sviluppo di percorsi chiari e condivisi. L’eventuale introduzione della figura dell’infermiere, oltre a implementare le capacità di intervento e di gestione del servizio di CA (vedi la gestione dei pazienti cronici allettati o della terminalità al domicilio), permetterebbe poi di ridurre il problema della sicurezza del servizio, che troppo spesso vede colleghi soli in situazione di vulnerabilità e pericolo personale non più accettabili. La razionalizzazione delle sede di CA non può prescindere, infine, da iniziative volte a minimizzare l’utilizzo improprio del servizio.

    • Introduzione di meccanismi di deterrenza contro atti di prepotenza dell’utenza. Il medico di CA, proprio per la sua solitudine e isolamento, è spesso oggetto di atti di prepotenza da parte dell’utenza che pretende interventi non appropriati, non di rado ricorrendo addirittura, come spesso segnalato dai colleghi alla nostra Associazione, a minacce e intimidazione. Proponiamo pertanto che vengano svolte campagne informative e formative della cittadinanza al fine di comprendere le finalità del servizio di CA ed, eventualmente, si studi la possibilità di abilitare il medico a certificare l’utilizzo improprio del servizio in modo da far corrispondere a questo utilizzo improprio un ticket al paziente. Si propone inoltre di predisporre e diffondere i sistemi di registrazioni della chiamate e strumenti per permettere al medico di CA di far intervenire le forze dell’ordine di fronte ad atti di forza esercitati o anche semplicemente intimati.

    • Meccanismi di riscossione a carico dell’azienda delle prestazioni libero professionali per pazienti fuori sede o in caso utilizzo improprio del servizio. Predisporre, come già avviene in alcune Aziende, che le somme da riscuotere vengano versate dal paziente all’Azienda (che le versa, se dovute, nello stipendio del medico), al fine di minimizzare eventuali conflittualità col paziente.

    • Definire chiari meccanismi per garantire periodi di ristoro psico-fisico anche per i medici di CA. Chiarire la possibilità di modificare il monte ore settimanale nell’arco del mese per prevedere periodi di ristoro, attualmente demandate alla contrattazione locale, ma non sempre e ovunque attuate. Nei turni diurni definire le modalità per usufruire del pasto.

    • Precisare che l’assegnazione dei turni debba basarsi su criteri di equità, collaborazione tra colleghi e funzionalità del servizio. Accade spesso che i medici neoassunti debbano sottostare a regole di assegnazione turni spesso inique e arbitrarie. Pur lasciando la flessibilità necessaria a un’ottimale funzionamento del servizio, crediamo sia importante precisare in ACN tale aspetto, per ricordare che deve esistere una parità di condizioni tra colleghi, evitando il sorgere di regole improvvisate frutto della consuetudine che giocano solitamente a scapito dei giovani colleghi.

    • Assicurare che la formazione aziendale retribuita venga offerta ed effettivamente erogata ai medici di CA in servizio sia a tempo determinato che indeterminato.

 

In conclusione, il Dipartimento di Medicina Generale dell’Associazione Italiana Giovani Medici (SIGM) ribadisce il proprio appello alla SISAC chiamata a tenere in debita considerazione anche gli interessi dei giovani medici di medicina generale che, a oggi, non trovano una vera rappresentanza negli attuali vertici sindacali, impegnati a tutelare per fisiologica e diretta rappresentanza, le fasce più mature della categoria.

Rinnoviamo la disponibilità e l’apertura del nostro Dipartimento a collaborare con tutte le realtà giovanili rappresentative della medicina generale per favorire il superamento delle divisioni a oggi funzionali a preservare vecchie dinamiche utili alle generazioni più anziane della categoria, a scapito degli interessi dei giovani medici di medicina generale continuano a non trovare adeguata rappresentanza presso i tavoli dove colleghi, spesso pensionandi, tracciano il futuro di una medicina generale in cui non lavoreranno.

 

Il Dipartimento di Medicina Generale (SIMeG)

Associazione Italiana Giovani Medici (SIGM)

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