Aggiornamento iter pre-concorso SSM2017 e Regolamento di Accreditamento delle Scuole di Specializzazione (7 Maggio 2017)

Care Colleghe e cari Colleghi,

il termine del 30 aprile è trascorso e il DM per il nuovo concorso di accesso alle scuole di specializzazioni di area medica non è ancora stato emanato. Come vi abbiamo puntualmente riportato qualche giorno fa (link al post dello scorso 24 aprile 2017) gli scenari possibili sono due e l’iter pre-concorsuale, inevitabilmente, si lega all’applicazione del nuovo regolamento di accreditamento delle unità operative (che supera finalmente la distinzione di appartenenza universitaria od ospedaliera) che in tal modo saranno trasparentemente ritenute idonee a erogare formazione all’interno delle reti formative delle scuole di specializzazione come previsto sin dal DI 68/2015.

Orbene, da tempo abbiamo lanciato l’allarme sui rallentamenti e sul silenzio che è calato sul articolato di decreto recante le nuove regole in questione, ultimato dopo due anni di intenso e proficuo lavoro che ha visto l’Osservatorio Nazionale sulla Formazione Specialistica condurre un efficace processo comune, allargato al contributo anche di Age.Na.S. e ANVUR tra gli altri, al fine di produrre un documento che finalmente superasse criteri fin troppo a maglie larghe (es. scuole aperte in virtù della mera autocertificazione di spazi e strutture fisiche, personale, etc.) per approdare a una valutazione di performance attraverso un set di specifici indicatori di qualità assistenziale che potessero fungere da proxy di qualità formativa (come avviene nei principali sistemi sanitari evoluti).

Difatti, partendo dai presupposti di accreditamento delle organizzazioni sanitarie emanato dal Ministero della Salute con la legge 70/2015 e grazie a un set di indicatori messo a punto da Age.Na.S. e ANVUR – al fine di valutare più approfonditamente la performance sanitaria e quella della produzione scientifica legata all’attività di ricerca – il nuovo articolato di decreto, pronto ma fermo ai box, permetterebbe da subito di risolvere problematiche croniche che vedono ad oggi, nei casi più patologici, la presenza in Italia di scuole di chirurgia generale senza casistica operatoria ovvero di scuole di ginecologia e ostetricia senza un punto nascita ovvero di scuole di medicina di emergenza e urgenza senza DEA di II livello (e la lista potrebbe essere molto più lunga).

Insomma, dopo anni di lavoro – che tra le altre cose ha portato all’ottenimento del riordino delle scuole di specializzazione con il DI 68/2015 prima menzionato e dello stesso concorso di specializzazione su base nazionale (conquista storica, rispetto al modello poco trasparente e totalmente discrezionale prima in vigore) – e alla vigilia della fine di un ciclo di programmazione (ultimo anno della programmazione triennale dei contratti delle scuole di specializzazione – che garantisce anche quest’anno almeno 6100 contratti statali più i regionali che saranno sommati – e scadenza del mandato dell’attuale governo) gli aspiranti specializzandi dell’a.a. potrebbero essere i primi a beneficiare di reali reti formative con centri di formazione realmente organizzati, per capacità e competenze, di erogare una formazione appropriata.

Poiché i ritardi accumulati, e puntualmente denunciati dal SIGM, sia a mezzo stampa sia durante l’attività quotidiana d’informazione dei colleghi nelle sedi locali, stanno affettando i tempi di realizzazione del concorso, lo scorso 2 maggio il MIUR ha inviato una nota alle Istituzioni che sovraintendono la formazione medica post-lauream richiedendo l’impegno a concludere entro tempi certi l’iter di applicazione del nuovo regolamento di accreditamento nel mentre dell’emanazione del bando di concorso per le prove di accesso al concorso nazionale 2017 (Scarica e leggi Nota del MIUR).

Informiamo i colleghi che la prossima settimana MIUR e Salute si incontreranno sul tema assieme ai destinatari della missiva prima citata. Auspichiamo e chiediamo a tutti i colleghi di prestare attenzione al processo in atto poiché questo non può attenere oltre pena la vanificazione di sforzi che hanno portato a strumenti importanti per risolvere le criticità del sistema formativo.

Riporteremo pubblicamente in modo trasparente, non appena in nostro possesso, gli esiti dell’incontro in modo che i diretti interessati, in primis gli aspiranti specializzandi, sappiano chi, nei fatti, sta rallentando il processo.

Il tempo necessario alla piena applicazione del regolamento servirà per risolvere alcune tra le principali criticità dell’impianto del concorso nazionale per le quali, da tempo, proponiamo le soluzioni che, assieme al Comitato Nazionale Aspiranti Specializzandi (CNAS), abbiamo raccolto dalla base tramite una survey online realizzata al termine delle prove concorsuali.

Tra queste, in primis, l’aggregazione delle sedi di concorso (passare dalle oltre 450 a 3 sedi macro-regionali che garantiscano maggior omogeneità organizzativa e, in ultima istanza, sicurezza ai candidati) così come la semplificazione delle modifiche di scelta di preferenza e assegnazione delle sedi (maggior libertà di scelta di tipologia e sede a fronte di minor tempo per gli eventuali scorrimenti).

Tutto ciò è stato al centro anche degli ultimi solleciti da parte dello CNAS e del SIGM che, a fine Aprile, hanno consegnato al MIUR la sottoscrizione della petizione lanciata online che, in soli 15 giorni, ha raccolto oltre 1.000 sottoscrizioni (Scarica gli allegati inviati al MIUR, Allegato 1 e Allegato 2).

Ricordiamo poi che, sempre in accordo con il Comitato Nazionale Aspiranti Specializzandi, il Dipartimento di Medicina Generale (SIMeG) del SIGM ha inviato al Ministero della Salute la richiesta di adozione di provvedimenti urgenti per consentire ai neolaureati in attesa di abilitazione all’esercizio di medico chirurgo di partecipare al concorso per l’accesso ai Corsi di Formazione Specifica in Medicina Generale 2017-2020.

Stanti così le cose, le richieste del SIGM al Ministro Fedeli sono:

  1. Arrivare alla piena applicazione del nuovo regolamento di accreditamento delle UU.OO senza deroghe di alcun tipo;
  2. Apportare le modifiche alle modalità di accesso alle scuole di specializzazione, seguendo le proposte  già avanzate con lo CNAS (Comitato Nazionale  Aspiranti Specializzandi) e con le migliaia di neo-abilitati che hanno sostenuto la petizione;
  3. Avere in tempi brevi una tabella certa dell’iter che porterà all’esecuzione del nuovo concorso nazionale (emanazione del bando, scorrimenti, etc.) e, in ogni caso, mantenere senza sé e senza ma la certezza di avere una presa di servizio uguale a quella dello scorso anno, togliendo così nel limbo dell’incertezza le migliaia di giovani medici, la maggior parte appena abilitati e in attesa di un concorso dopo anni di studio trascorsi nel rispetto di tempi e con profitto;
  4. Procedere al più presto con la pubblicazione del quantitativo complessivo del numero di contratti (6.100 statali certi – frutto della programmazione triennale che si esaurirà proprio nel corrente a.a. –  più il quantitativo X ancora da stabilire, frutto della ricognizione dei fondi messi a disposizione da ogni singola regione).

Il Consiglio Esecutivo (SIGM)

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