L’Associazione italiana giovani medici (SIGM) esprime soddisfazione per l’uscita nella giornata di ieri del comunicato del Miur recante il cronoprogramma del concorso di accesso alle scuole di specializzazione 2016/2017 che dà finalmente certezze agli aspiranti specializzandi che erano scesi in piazza il 5 settembre scorso a Montecitorio per il #GiovaniMediciDay2017. Raggiunto l’accordo tra i due Dicasteri, in settimana verrà chiusa la documentazione da parte di Ministero della Salute e Miur scongiurando in tal modo i rischi della proposta del “bando in due tempi” che avrebbe aperto a scenari ignoti con la possibilità del rischio ricorsi a danno di tutti i concorrenti.
«La preoccupazione dei manifestanti accorsi a Piazza Montecitorio lo scorso 5 settembre per il #GiovaniMediciDay2017 ha indotto i Ministeri ad approfondimenti e, fortunatamente, fatto propendere verso percorsi sicuri e collaudati. Con il bando in uscita il 29 settembre e la prova unica in programma per il 28 novembre si chiude l’allarme riferito al timing del concorso ma, soprattutto, si è dato valore al grande lavoro degli ultimi due anni svolto dall’Osservatorio nazionale, su mandato dei due ministeri, per applicare anche in Italia un monitoraggio quantitativo e continuo delle reti formative delle Scuole di Specializzazione che inizia oggi grazie ai nuovi criteri di accreditamento».
Dopo le date l’obiettivo principale diventa quello di massimizzare le possibilità di accesso al post lauream dei neolaureati: «Resta forte la richiesta di inserire accorgimenti all’interno del bando per integrare il regolamento e garantire la piena assegnazione dei contratti ai concorrenti meritevoli così come è immutato l’appello ai Dicasteri al fine di coordinare le graduatorie dei concorsi regionali per l’accesso ai Corsi di formazione specifica in Medicina generale con quelle del Concorso Nazionale. Nessun contratto o borsa vada sprecata, continueremo anzi a lavorare anche per aumentare il numero dei contratti interagendo con le singole Regioni come fatto del resto nei mesi scorsi in Campania e Sicilia, due delle regioni che hanno stanziato posti aggiuntivi regionali utilizzando la proposta di attingere risorse dal Fondo Sociale Europeo (FSE) da investire nell’alta formazione avanzata negli scorsi anni dal SIGM».
Da subito, inoltre, ci impegniamo con gli aspiranti specializzandi e colleghi attualmente iscritti alle Scuole di Specializzazione affinché, dopo lo svolgimento del concorso, si proceda da subito alla riattivazione delle “visite on-site” e alla valutazione libera e trasparente da parte degli stessi specializzandi della qualità formativa offerta dalla propria scuola di specializzazione – iniziative già sperimentate negli scorsi anni dall’Osservatorio Nazionale e poi riprese anche dal basso dalla nostra Associazione con progetti come www.valutalatuascuola.net”.
In ultimo, solo per urgenza non certo per importanza, il SIGM, in linea con il manifesto del #GiovaniMediciDay2017, ribadisce la propria richiesta alle Istituzioni e alla Politica per aprire da subito un dibattito deciso, rapido ed efficace che possa garantire maggiori finanziamenti in finanziaria alla formazione post lauream per il prossimo triennio ma nel pieno rispetto di nuove metodologie di pianificazione quali-quantitativa dei medici e di tutti i professionisti operanti in sanità (healthcare workforce) che superino una programmazione basata sul mero dato storico utilizzata, disgraziatamente, anche in questi giorni per preparare le stime che sono state rilasciate con fin troppa leggerezza nei comunicati stampa di sindacati medici e Fnomceo. «Non è più tempo di allarmi generalisti ed irresponsabili, servono soluzioni serie per garantire il proseguo di percorso ai giovani medici neolaureati e agli studenti di medicina già in corso e che a breve arriveranno sul palcoscenico del Servizio sanitario nazionale; sette anni fa come conseguenza del medesimo grido “mancano i medici” furono aumentati gli accessi ai corsi di laurea in medicina e chirurgia dimenticando, forse, che oggi il Servizio sanitario nazionale chiude le porte in faccia ai giovani specialisti.Lo scenario è cambiato, inutile e finanche dannoso propagandare vecchie ricette; per gli emergenti problemi di una sanità sempre più complessa servono soluzioni nuove e coraggiose basate su metodologie evidence based»