In data 13 Marzo il Segretariato Italiano Giovani Medici S.I.G.M ha presieduto, presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati, ad una conferenza nella quale sono state attenzionate le criticità impellenti relative alla formazione ed alla Professione Medica in genere. All’ordine del giorno della discussione: accesso allo studio e nella fattispecie alle Scuole di Medicina e Chirurgia, l’abilitazione alla Professione Medica, l’accesso al post-lauream ed il regionalismo differenziato in Sanità.
Il tavolo tecnico, organizzato dal “Forum Sanità Giovani Democratici”, ha potuto contare della presenza e condivisione di intenti da parte di diverse associazioni di categoria (SIGM, GD, Federspecializzandi, ALS, CLDS) e di una rappresentanza del CNSU.
L’incontro, aperto a tutti i partiti, ha visto nel ruolo di moderatore il Vice -coordinatore del Forum Sanità GD, Dr. Giovanni Romualdi, inoltre hanno preso parte attivamente all’evento non solo gli On. Vito De Filippo e Paolo Siani e i Sen. Paola Boldrini e Stefano Collina in orbita al PD ,ma anche la Sen. Paola Binetti (UDC), l’On Marcello Gemmato (FDI), l’On. Manuel Tuzi (M5S) e per quanto concerne il mondo Accademico il Vice Presidente della Conferenza Permanente dei Presidenti dei Corsi di Laurea in Medicina e Chirurgia,Prof. Giuseppe Familiari; segno tangibile di quanto le criticità relative alla formazione Medica e professionale siano sentite e necessitino di attenzione.
La posizione del SIGM è stata rappresentata dal Dott. Gaetano Tumbarello, Responsabile Nazionale per la Comunicazione e Ufficio Stampa, che ha chiesto, provocatorio: <<“Dove va la Sanità? Curiamo la miopia dovuta alla non lungimiranza figlia di cattive programmazioni sanitarie”>>. Nei pochi minuti a disposizione abbiamo cercato di toccare le problematiche più pressanti dell’accesso alla formazione post-lauream, quale la necessità di risoluzione immediata dell’imbuto formativo, svilente e grande minus per l’aspirante specialista o medico di medicina generale, la necessità di una tempestiva programmazione con prospettiva almeno decennale del numero di accessi al corso di Laurea pari al numero di contratti/borse per la formazione post-lauream, la riqualificazione del corso di formazione specifica in medicina generale in vera e propria specializzazione con una creazione di skills tali da garantire un core curriculum omogeneo, la creazione di un concorso unico con unica graduatoria di merito per Specializzazioni-MG in modo da evitare inutile spreco di borse e quindi risorse, la difesa della qualità della formazione medica che passi attraverso un miglioramento degli standard di accreditamento atti a garantire alla popolazione italiana una sanità di valore.
Positivo il riscontro, ma deve essere, oggi più che mai, il momento del fare, lontani da logiche personalistiche e scevri da logiche di partito.