Il Dipartimento di Medicina Generale (S.I.Me.G.) dell’Associazione Italiana Giovani Medici (SIGM) esprime forte disappunto per le notizie apprese circa lo slittamento dell’inizio dei Corsi di Formazione Specifica in Medicina Generale del triennio 2019-2022.
Il fabbisogno di Medici di Medicina Generale formati alla professione, emerso in maniera ancor più evidente nel corso dell’emergenza COVID-19, soprattutto in alcuni contesti del nostro Paese, e l’esigenza, sempre più impellente, di innovazione e di immissione di nuove forze nella medicina del territorio, indicano che non ci si possa più permettere l’ulteriore slittamento dell’inizio del percorso di formazione dei futuri MMG.
Il nuovo rinvio dei CFSMG, il cui inizio era inizialmente previsto nello scorso mese di marzo ma slittato a seguito dell’emergenza Covid al 15 maggio, è una soluzione sulla quale, a quanto si apprende, starebbero ragionando le Regioni e che sarebbe emersa dai lavori della Commissione Salute.
La scelta di rinviare a settembre l’inizio dei CFSMG avrebbe una serie di conseguenze:
- Il rischio, vista l’uscita annunciata entro giugno/luglio dei bandi regionali per l’accesso al prossimo triennio, di determinare l’avvio pressoché contemporaneo dei due trienni (quello 2019-22 ed il successivo);
- Il disagio dei giovani medici vincitori di concorso che, pronti ad iniziare a frequentare il CFSMG già da mesi, hanno abbandonato le attività lavorative precedentemente svolte, rinunciando ad entrate economiche significative senza che a ciò sia corrisposto l’inizio dell’erogazione della seppur esigua borsa di studio di medicina generale;
- L’ennesima dimostrazione dello svilimento della formazione specifica in medicina generale: i corsisti sono considerati al pari degli studenti, ed il loro contributo reputato pressoché superfluo.
Questa è purtroppo l’eredità lasciataci dalla concezione, ormai anacronistica, del tirocinio “osservazionale”, che andrebbe superata, anche nell’ottica dell’evoluzione dei CFSMG in una vera e propria Scuola di Specializzazione, che il SIGM continua fortemente a sostenere.
Il corsista in formazione potrebbe essere, infatti, di grande aiuto in un momento di estremo fabbisogno quale è quello che sta affrontando, ora più che mai, il nostro Servizio Sanitario Nazionale;
- Inoltre l’ormai reiterato svolgimento del concorso di accesso a gennaio anziché a settembre, come si verificava negli scorsi anni, determina di per sé un avvio ritardato dei corsi, che verrebbe ulteriormente aggravato da tale slittamento.
Pertanto proponiamo di dare avvio il 15 Maggio, come da precedente calendarizzazione, ai CFSMG, con le modalità che già in molte sedi si stanno attuando per i corsisti dei trienni precedenti:
- lezioni con modalità video-streaming per evitare assembramenti, in accordo alle normative vigenti;
- tirocini pratici attivi in sedi nelle quali vi sia un minor rischio di contagio, e con gli opportuni DPI, in modo che i medici in formazione – che, sottolineiamo, sono medici abilitati e non studenti – apprendano, si formino, e diano il loro prezioso contributo al SSN;
- Riconoscimento, nel monte ore previsto dal Corso, delle attività svolte nei servizi territoriali di medicina convenzionata, come le USCA, per i corsisti che ne fanno parte, come da decreto ministeriale.
Auspichiamo la collaborazione con le altre associazioni di categoria per fare fronte comune nell’opporci a questo ennesimo danno nei confronti dei futuri medici di medicina generale, che riteniamo sarebbero avvantaggiati senza alcun dubbio dalla possibilità di iniziare le attività del Corso nei tempi previsti, senza ulteriori ritardi, e da una ri-formazione della medicina generale con una evoluzione in Scuola di Specializzazione ben lontana da tentativi di destabilizzazione bensì funzionale nel garantire una formazione di qualità ai futuri MMG, dando finalmente valore a questa branca e all’intera categoria.
Ma soprattutto auspichiamo che sia l’ultimo inizio del CFSMG.
È tempo di nuovi inizi, è tempo di Specializzazione in Medicina Generale.