On line i risultati della prima edizione di “MedSpecMaps”,una "bussola" creata dall’Associazione Italiana Giovani Medici (SIGM) per orientare gli aspiranti specializzandi nella scelta della Scuola di Specializzazione a seguito dell’introduzione del sistema di selezione a graduatoria nazionale per tipologia di scuola (Riforma Carrozza). Utilizzate statistiche descrittive ed un cruscotto di indicatori per sintetizzare i risultati di una survey sul grado di soddisfazione di specializzandi e specialisti sugli standard formativi delle scuole di specializzazione. I candidati aspiranti specializzandi potranno consultare tale risorsa sia al momento dell’iscrizione al concorso sia in occasione dello scorrimento delle graduatorie di merito e del perfezionamento delle immatricolazioni.
L’Associazione Italiana Giovani Medici (SIGM) ha diffuso on line sul Portale dei Giovani Medici i risultati della prima edizione di “MedSpecMaps – Dove specializzarsi in Medicina”, una "bussola" creata per soddisfare l’esigenza di orientare gli aspiranti specializzandi nella scelta della Scuola di Specializzazione a seguito dell’introduzione del sistema di selezione a graduatoria nazionale per tipologia di scuola (Riforma Carrozza - Legge n. 128 dell’8 novembre 2013 articolo 21, comma 1).
Care Colleghe, cari Colleghi,
vi annunciamo che il Ministro Giannini ha firmato il DM recante il bando di accesso alle scuole di specializzazione di area medica. Siamo di fronte ad una svolta epocale, visto che, come previsto dal nuovo regolamento di accesso alle scuole di specializzazione (leggi qui), si tratta del primo concorso a graduatoria nazionale.
Messi a concorso un totale di 5505 contratti di formazione (circa 300 in più del precedente anno accademico), grazie all'integrazione dei 5000 contratti a finanziamento statale (contingente raggiunto grazie a degli specifici interventi normativi, che hanno implementato la dotazione iniziale di circa 2200 unità contrattuali, in risposta alle mobilitazioni messe in campo a partire dal 14 maggio 2013) con 471 contratti aggiuntivi finanziati da Regioni e Province Autonome (contro i 593 del precedente anno accademico) e con 33 contratti finanziati da Enti privati (contro i circa 120 del precedente anno accademico). Al di là dei meriti in campo, documentati e noti a tutti gli aspiranti specializzandi, si ritiene che l'adozione della graduatoria nazionale, e quindi di un sistema di selezione meritocratico, oggettivo e trasparente, sia stata la vera leva che ha potuto rendere forte e credibile in questi lunghi mesi la richiesta di stanziare finanziamenti aggiuntivi per la formazione specialistica. E di tale risultato ne potranno beneficiare indistintamente tutti i colleghi aspiranti specializzandi, sia quelli pro che contro concorso nazionale.
Forti perplessità emergono in ordine all'opportunità di aver previsto nel bando dei vincoli rispetto all'assegnazione di alcuni contratti aggiuntivi a finanziamento regionale, nella misura in cui, se tale richiesta dovesse essere avanzata in futuro da tutte le Regioni, sarebbe alto il rischio di minare alle fondamenta l'intero impianto della graduatoria nazionale. Nè si può accettare, in linea di principio, che una graduatoria di "merito" unica possa prevedere al proprio interno dei distinguo, basati su criteri di residenza o luogo di conseguimento del diploma di laurea, per quanto questi possano derivare da sentenze o prerogative costituzionali, peraltro definite in era ante graduatoria nazionale.
Su questo punto l'Associazione Italiana Giovani Medici (SIGM) non mette in discussione il principio che l'ente erogatore possa legittimamente chiedere garanzie sui frutti degli investimenti fatti, ma chiede pubblicamente al MIUR un impegno che per i concorsi a venire si preservi l'impianto della graduatoria nazionale, che si adotti una uniformità di trattamento per tutte le Regioni erogatrici di finanziamento e che eventuali vincoli, laddove richiesti, possano essere riferiti unicamente al periodo susseguente al conseguimento del diploma di specializzazione (ad es.: impegno del medico formato a lavorare presso la Regione finanziatrice per un periodo di tempo definito in sede di bando di concorso per l'accesso alle scuole di specializzazione). Tale approccio potrebbe rappresentare una sintesi virtuosa delle differenti esigenze espresse dalle specificità locali e dal livello centrale.