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Care Colleghe e cari Colleghi,

il nostro Segretariato è da tempo impegnato a portare a sintesi le istanze che compongono la categoria dei giovani medici, nell'ottica di una comune condizione di svantaggio che, al di là delle specificità e delle differenze, attraversa trasversalmente i futuri operatori del sistema sanitario nazionale e delle Istituzioni Sanitarie deputate alla ricerca. Tutto ciò, a nostro avviso, non può e non deve essere fatto con un approccio di tipo sindacalista, ovvero ispirato a difendere posizioni di parte, ancorché legittime. In questo momento di profonda crisi economico-finanziaria stanno venendo al pettine tutti i nodi di un sistema culturale che in tutti i livelli (politica, sindacato, società civile) ha prodotto delle determinazioni i cui effetti si stanno inesorabilmente riversando sulle giovani generazioni. Un esempio su tutti è quello del capitolo delle pensioni, laddove si registrano le contraddizioni più emblematiche: un dirigente medico ospedaliero entrato in quiescenza in era di Riforma Dini col massimo dell'anzianità di servizio poteva percepire sino ai 10 mila euro mensili; similmente, un collega medico di famiglia, a parità di condizioni, sino agli 8 mila euro. Per non parlare del fenomeno delle baby pensioni. Di contro, per le nostre generazioni, la pensione assume sempre più i connotati di un miraggio.

Care Colleghe e cari Colleghi,

in relazione agli emendamenti al cosiddetto Decreto Legge di semplificazione fiscale (Disegno di legge A.S. n. 3184 - “Conversione in legge del decreto-legge 2 marzo 2012, n. 16, recante disposizioni urgenti in materia di semplificazioni tributarie, di efficientamento e potenziamento delle procedure di accertamento”), recentemente approvati dal Senato della Repubblica, con particolare riferimento all’emendamento 3143 a firma dei Sen. Thaler Ausserhofer e Pinzger, si sta diffondendo la voce allarmistica in relazione all'ipotesi di un nuovo prelievo fiscale aggiuntivo a carico di alcune componenti della categoria dei Giovani Medici (dottorandi, medici in formazione specialistica e corsisti in medicina generale).

Nel dettaglio, l’emendamento in questione (http://www.senato.it/documenti/repository/dossier/studi/2012/Dossier_346.pdf), introdurrebbe l’obbligo di tassazione su borse di studio, assegni e sussidi per studio o addestramento professionale, da chiunque corrisposti, superiori ai 11.500 euro/anno (a parziale modifica dell’Art. 50 Comma 1c del Testo Unico delle Imposte sui Redditi): difatti, la parte eccedente a tale limite, ai fini fiscali, verrebbe considerata reddito assimilato a lavoro dipendente e potrebbe essere soggetta a prelievo fiscale.