Care Colleghe e cari Colleghi,
a seguito di faticosi riscontri incrociati, si comincia a fare chiarezza sulle enigmatiche intenzioni del MIUR. Purtroppo, l’aver utilizzato una modalità di comunicazione partecipativa non “ordinata” e strutturata su una opportuna preliminare fase di confronto per condividere le criticità ed eventualmente le soluzioni, ha creato incertezze e confusione. E, certamente, nella confusione è metologicamente più facile agire in autonomia.
Ciò premesso cerchiamo di interpretare e spiegare la logica che starebbe seguendo il MIUR.
Il Regolamento Carrozza, definito nella sua stesura definitiva sotto la guida degli attuali Capo Dipartimento e Direttore Generale, prevede l’articolazione della prova a quiz in una parte generale (90 quiz) ed in una “speciale” (30 quiz). La parte speciale è riferita per ciascuna delle 53 tipologie di scuole di specializzazione ed è stata concepita per esplorare le capacità di ragionamento clinico, diagnostico e preventivo. Ai fini della definizione dei quiz “speciali”, si dovrebbero, quindi, formulare almeno 30 X 53 = 1.500. A dire del MIUR, interpellando l’ente terzo che si dovrebbe occupare di tale incombenza, i tempi tecnici necessari a produrre almeno i 1.500 quiz, che si dovrebbero aggiungere a quelli della parte generale, non consentirebbero somministrare il concorso per il corrente anno accademico 2013/2014 e quindi si slitterebbe al febbraio 2015. Onde evitare ciò, il MIUR avrebbe pensato di suddividere concettualmente i quiz “speciali” in modo da stratificarli in una parte (ad esempio 10) comune per ciascuna delle 3 aree (medica, chirurgica, diagnostica), una parte (ad esempio 10) comune alla classe di specializzazioni, ed una parte residua (ad esempio 10)a tante parti corrispondenti alla singola tipologia (o a raggruppamenti di tipologie omogenei). Tutto ciò, consentirebbe di ridurre il pacchetto dei quiz specifici (ad esempio a 300), riuscendo a realizzare realisticamente il concorso entro la fine di ottobre 2014. Il problema, però, è che il MIUR vorrebbe contestualmente dedicare un maggior “peso”, per scelta culturale e politica, alla parte specifica (anche in ragione del fatto che a dire del MIUR l’esame di abilitazione già esplora la preparazione generalisti – per inciso, questo è vero sulla carta ma non è una verità assoluta in quanto nella pratica i test dell’abilitazione non sono molto “selettivi” in quanto l’unica capacità esplorata è, in pratica, quella mnemonica. Ma potrebbe diventarlo in futuro, qualora si facesse l’esame di laurea abilitante in medicina e chirurgia, una delle proposte storiche del SIGM).
In tutto questo ragionamento, il punto di partenza è l’utilizzo della tecnologia telematica, che abbatterebbe qualsiasi intervento umano nell’attribuzione dei punteggi. Questa era l’idea già ai tempi del Ministro Carrozza ed il ricorso a tale mezzo può essere dedotto dall’impianto dell’attuale testo del DM. Il problema è che nel frattempo il Governo è “caduto”, si sono “perduti” dei mesi preziosi per mettere in pratica l’applicazione del testo e quindi si dovrebbe fare di necessità virtù.
Le vere incognite sono due. La prima, si riferisce al fatto che il MIUR dichiara di voler dare più “peso” alla parte “specifica” e non si comprende se il termine “peso” venga usato come sinonimo di “numero”, ovvero nell’accezione di valore attribuibile. Nel primo caso, il ragionamento del MIUR potrebbe non essere del tutto lineare (se aumentano, infatti, il numero dei quiz “speciali”, a seconda dell’aumento e della stratificazione, il problema dei tempi potrebbe riproporsi.
La seconda incognita è, invece, relativa ai criteri di attribuzione dei punteggi. Se, da un lato, il MIUR fa sapere che l’attuale impianto non dovrebbe essere stravolto, dall’altro, non si può escludere che venga apportata qualche modifica nel peso e/o nella distribuzione di alcuni punteggi.
Per dirimere questi punti, sarà necessario attendere che il MIUR, come annunciato, ridefinisca il testo del DM, e, bontà sua, lo condivida con i “portatori” di interesse, possibilmente non a mezzo di comunicato stampa. In ogni caso, laddove venisse apportata una modifica all’attuale testo, si dovrebbero mettere in conto i tempi per i passaggi in Consiglio di Stato ed in Corte dei Conti (si potrebbe stimare alla luce dell’esperienza la fine del mese di giugno per la restituzione del testo, sperando che non ci siano impedimenti). A luglio/agosto/inizio settembre, quindi, potrebbe essere emanato il successivo DM di indizione delle procedure concorsuali, con successivo espletamento delle prove a metà ottobre, come annunciato dal MIUR.
Cogliamo occasione per rimarcare come il SIGM nel corso dell’incontro col Capo di Gabinetto abbia nuovamente pressato, come peraltro messo nero su bianco nel documento congiunto firmato con Federspecializzandi, affinché siano rispettati gli impegni, prospettati dal Ministro Lorenzin a nome del Governo, in occasione dell’incontro con la delegazione del Comitato della Petizione #medicisenzafuturo, a reperire le coperture per integrare il capitolo della formazione specialistica nel primo decreto Legge Governativo utile.
A tale resoconto si aggiungono, nella giornata odierna, altre preziose informazioni.
Il Sottosegretario per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca, Roberto Reggi, ha risposto in data odierna alla Camera all’interrogazione presentata, su sollecitazione dell’Associazione Italiana Giovani Medici (SIGM), dall’On. Gian Luigi Gigli sulla problematica legata al numero di contratti disponibili per il concorso di accesso alle Scuole di Specializzazione a.a. 2013/2014 ed alla scarsa programmazione dei posti del pre e post lauream in medicina, di cui vi avevamo dato anticipazione giorni addietro insieme ad altri aggiornamenti (apri il link).
Reggi ha dichiarato <<[…] A causa dell’esaurimento delle risorse aggiuntive rispetto all’importo previsto annualmente in bilancio, si è assistito ad una riduzione del numero di contratti per le nuove immatricolazioni al primo anno delle scuole di specializzazione. La prima contrazione si è registrata nell’anno accademico 2012-2013, in cui il numero di tali contratti è stato fissato in 4.500 unità rispetto ai 5.000 attivati per l’anno accademico 2011-2012. La previsione per l’anno accademico 2013-2014 è di circa 3.300 contratti che non costituiscono certo un numero sufficiente a coprire il fabbisogno. […] Posso confermare che la questione è all’attenzione urgente del Ministro che sta operando, d’intesa con il Ministro della salute, ai fini di un’azione di governo volta a finanziare un maggior numero di contratti di specializzazione>>.
L’intervento odierno conferma, quindi, le anticipazione fornite dal SIGM a seguito dell’incontro della delegazione di #medicisenzafuturo con il Ministro della Salute On. Lorenzin che, nell’occasione, aveva anticipato anche a mezzo di comunicato stampa del Ministero, come il Governo fosse già attivo sulla questione ed avesse già individuato negli strumenti dei prossimi DL in uscita con il DEF prima nelle prossime settimane gli spazi utili ad investire risorse nella formazione post laurea di area sanitaria.
Altro aggiornamento importante fornito da Reggi, nella sua risposta all’interpellanza urgente, è stato che “in ordine alle modalità di individuazione del fabbisogno, […] è, in corso una ricognizione con le regioni volta a definire un percorso per semplificare l’attuale procedura e assicurare in futuro una rilevazione esatta e realistica. Una volta conclusa questa fase, potrà essere riconsiderato l’obiettivo […] creare un processo integrato dall’accesso al corso di laurea al conseguimento del diploma di specializzazione”. Ciò resta basilare per costruire una vera programmazione quali-quantitativa delle risorse professionali in medicina e, più in generale, in sanità ed il SIGM continuerà a seguire da vicino tale ambito sempre più cruciale per il futuro e la sostenibilità del nostro sistema sanitario.
In ultimo, tra le linea di azione individuate dal MIUR per dare sostenibilità alla formazione post laurea di area sanitaria, ha ricordato il Sottosegretario Reggi nella sua risposta odierna, resta confermata la riduzione della durata dei corsi di specializzazione, già prevista dall’articolo 21, comma 2-bis, del decreto-legge n. 104 del 2013 che individuava nel 31 marzo u.s. il limite temporale (ormai trascorso) entro cui provvedere alla rimodulazione della tipologia e durata delle Scuole di Specializzazione attraverso l’emanazione di uno specifico DM.
Informiamo che, durante l’incontro tenuto ieri, l’Associazione Italiana Giovani Medici (SIGM) ha chiesto delucidazione e manifestato il proprio disappunto per lo stato di profonda incertezza in cui versano i medici in formazione specialistica iscritti agli attuali primo e secondo anno di corso e gli aspiranti tali poiché ad oggi il MIUR non ha ancora provveduto nè ad emanare un Decreto Ministeriale attuativo, nè a fornire alcuna presa di posizione ufficiale relativamente alla riorganizzazione delle classi, delle tipologie e della durata dei corsi di formazione specialistica prevista dalla Legge 128 dell’8 novembre 2013 – “Misure urgenti in materia di istruzione, università e ricerca” (Legge Carrozza).
È inoltre proprio di qualche giorno fa l’invio da parte del SIGM di una richiesta di aggiornamento sullo stato dell’arte e sollecito di emanazione del Decreto Ministeriale attuativo (LEGGI QUI) in oggetto di cui siamo in attesa di risposta formale.
Al momento possiamo informare che i funzionari del Ministero, nell’incontro di ieri, hanno confermato che, pur restando la necessità di rimodulare un’offerta formativa ipertrofica per tipologia e durata, peraltro confermata dalla legge suddetta, l’orientamento sembra quello di evitare in ogni modo che si vada incontro ad una retroattività che pure era stata paventata per gli attuali iscritti al primo e secondo anno di Scuola di Specializzazione.
Il SIGM ha ribadito e continuerà a ribadire con forza la propria proposta di introdurre l’opzionalità e la volontarietà del passaggio al percorso abbreviato, così come fortemente richiesto dalla nostra associazione in sede di conversione del DL Carrozza al legislatore.
Invitiamo inoltre ancora una volta tutte le Consulte ed Associazioni di specializzandi interne alle varie Società Scientifiche di riferimento di rispondere alla Call fatta dall’Associazione Italiana Giovani Medici (SIGM) per raccogliere contributi utili da esitare al MIUR per ottenere una rimodulazione di qualità basata su standard europei ed in modo condiviso.