Il Comitato Nazionale Aspiranti Specializzandi (CNAS) e l’Associazione Italiana Giovani Medici (SIGM) hanno pubblicato i risultati di una web survey finalizzata a rilevare il parere dei giovani medici sui punti di forza e di debolezza dell’attuale modello di selezione nazionale per l’accesso alle scuole di specializzazione. Partendo dal presupposto che il concorso nazionale rappresenta un’innovazione indiscutibile e meritocratica rispetto alle modalità attuate in passato, caratterizzate da ampia “discrezionalità” nella valutazione dei candidati, e che, come tale, vada preservato, la rilevazione, tuttavia, evidenzia come per i giovani medici questo debba essere ulteriormente perfezionato, eliminando alla radice le cause delle criticità registrate nelle prime due edizioni.
Sono di seguito riassunte le principali criticità emerse dalle risposte di un campione di oltre 600 unità, rappresentativo della popolazione dei giovani medici che hanno partecipato alle selezioni dell’a.a. 2013/2014 e/o 2014/2015:
Logistica: eccessiva numerosità delle sedi: il 93,7% degli intervistati ha dichiarato che l’eccessiva parcellizzazione del numero delle sedi comporta condizioni ambientali differenti che possono introdurre condizioni eterogenee tali da influenzare l’esito delle prove. Il 54,6% del campione si è dichiarato favorevole a individuare un’unica sede nazionale per lo svolgimento della prossima edizione concorso di accesso alle scuole di specializzazione, il 20,3% auspicherebbe una sede unica per regione mentre il 12,9% tre sedi per regione. A dimostrazione di quanto sia sentito il problema di concorrere con modalità organizzative omogenee il totale dei concorrenti che sarebbe stato disposto a spostarsi fuori dalla propria regione di residenza per partecipare al concorso è risultato pari all’82,5%. B) cattiva disposizione delle postazioni informatiche e disomogeneità nella distribuzione dei candidati all’interno delle aule: il 17,1% degli intervistati ha sperimentato una totale discrezionalità nell’assegnazione delle postazioni telematiche da utilizzare, lasciata alla libera scelta dei candidati, il che il linea di principio potrebbe non ha permesso di evitare che concorrenti tra loro conoscenti potessero sedere accanto.
Sicurezza e trasparenza: l’87,9% degli intervistati si è dichiarato favorevole all’utilizzo di sistemi di rilevazione all’ingresso delle aule del possesso (tramite ad esempio metal detector) di eventuali dispositivi elettronici da parte dei candidati “scorretti” (smartphone, cellulari, smartwatch, auricolari, etc.), nonché all’utilizzo di un sistema di telecamere a circuito chiuso (accorgimenti già in uso in test similari: USMLE® (USA) e MCCQE (Canada). Il 97,1% del campione si è inoltre dichiarato favorevole a una schermatura delle aule nei confronti della connessione telefonica e dati (accorgimenti già adottati in alcune aule nel concorso 2015 e in concorso per magistratura) e ad un incremento del rapporto vigilanti/concorrenti.
Contenuto delle prove: la pubblicazione di un programma (elenco delle materie o argomenti) oggetto delle prove ha trovato un amplissimo consenso pari nel 92,5% degli intervistati; inoltre, l’87,6% dei concorrenti intervistati ha ritenuto che i quesiti della prima parte comune (70 su 110 quiz) non abbiano avuto il carattere “pratico-applicativo” e non siano stati “inerenti la formazione clinica”, così come previsto dal bando. 4) Tipologia: il 53,9 degli intervistati ha riconosciuto una eccessiva complessità dell’attuale sistema di scorrimento delle graduatorie uniche nazionali per tipologia di scuola di specializzazione. Il 67,4% degli intervistati si è dichiarato a favore dell’istituzione di una prova a graduatoria unica sul modello di quanto avviene in Spagna e Francia.
Titoli e Curriculum: la valutazione dei titoli e curriculum vale fino a 15 punti, ritenuti troppi e difficilmente standardizzabili sul territorio nazionale per il 39,2% degli intervistati, al punto che il 33,5% degli intervistati si è detto favorevole alla loro eliminazione, mentre la maggioranza del campione è favorevole a ridurne l’impatto complessivo.
L’Associazione Italiana Giovani Medici e il CNAS hanno predisposto un report contenente sia i risultati della rilevazione, sia le proposte finalizzate a superare le criticità evidenziate. Il report (vedi oltre per scaricare l’analisi completa dei dati) è stato indirizzato all’attenzione dei Ministeri e delle Commissioni Parlamentari competenti.
In virtù da quanto emerso dalla rilevazione e tenendo conto delle aspettative dei colleghi, <<appare di grande interesse l’emendamento a firma del collega Crimì Filippo e altri, presentato al disegno di legge di Stabilità, in atto in discussione alla Camera dei Deputati. Tale emendamento recepisce le nostre richieste, infatti, oltre che introdurre la graduatoria unica per i concorsi di formazione specifica in medicina generale e per le specializzazioni mediche, esso apporta delle modifiche alla normativa vigente (DLgs 368/1999 e smi), tali da introdurre una notevole semplificazione tanto all’organizzazione quanto alle procedure concorsuali. Se tale emendamento andasse a buon fine, anche in Italia sarebbe possibile adottare il sistema di selezione a graduatoria unica nazionale sul modello spagnolo o francese, come da auspicio e proposta originaria del SIGM e delle associazioni dei giovani medici.>>
E i Giovani Medici (SIGM) vanno oltre: <<Bene estendere il sistema della graduatoria nazionale anche ai fini dell’accesso ai corsi regionali di formazione specifica di medicina generale. Tale iniziativa consentirà di superare il contenzioso e di preservare sia la programmazione dei fabbisogni sia di non far disperdere borse preziose a seguito di rinunce. Ma occorre dare pari dignità e strumenti di sostentamento, rispetto agli specializzandi universitari, ai corsisti di medicina generale. In tal senso, in questi giorni ci siamo fatti promotori di proposte emendamentali da presentare in Stabilità. Chiediamo al Parlamento ed al Governo di fare uno sforzo ulteriore e di recepirli.>>
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