Se per gli specializzandi non medici, ad oggi non vengono riservati riconoscimenti né economici nè in termini di diritti fondamentali, persistendo però tutte le limitazioni dei medici iscritti alle medesime scuole di specializzazione (il diploma di specializzazione è indispensabile ai fini dell’accesso ai ruoli del SSN anche per i profili non medici), per gli aspiranti medici in formazione, invece, il problema trova le radici in una non adeguata programmazione dei fabbisogni di professionalità. La previsione iniziale per il corrente anno accademico era, infatti, del dimezzamento del contingente storico di 5000 contratti di formazione specialistica a finanziamento ministeriale (numero già sottodimensionato rispetto alle richieste delle Regioni), conseguente agli effetti del mancato adeguamento del capitolo di spesa sulla formazione medico specialistica a fronte dell’incremento della durata di un anno di corso di molte tipologie di scuole di specializzazione (introdotte dal D.M. del 2005 sul “Riassetto delle Scuole di Specializzazione di area sanitaria”). Tale gap è stato in parte colmato a seguito della mobilitazione nazionale dei giovani camici bianchi del “II GiovaniMediciDay”, attraverso lo stanziamento in sede di approvazione dell’ultima Legge di Stabilità 2014 di 30 milioni di euro, equivalenti a circa 1200 contratti. Di contro, nell’ultimo triennio è stato innalzato a 10 mila il numero annuale degli accessi ai corsi di laurea in Medicina e Chirurgia. Il combinato disposto di tali elementi ha ingenerato un evidente disallineamento all’interno della stessa programmazione statale che di fatto, in assenza di interventi strutturali, si ripercuoterà sulla capacità di ingresso nel mondo del lavoro per i giovani medici Italiani, atteso che il conseguimento del diploma di specializzazione o del diploma di formazione specifica di medicina generale rappresenta un passaggio obbligatorio per poter accedere al SSN, rispettivamente in regime di dipendenza ovvero di convenzionamento.
I Giovani Medici (SIGM) rinnovano l’appello ai competenti Ministeri (Coesione Territoriale, Lavoro, Salute e MIUR), affinchè indirizzino le rimanenti Regioni, ivi incluse quelle dell’Obiettivo Competitività, all’utilizzo dei fondi strutturali comunitari per il finanziamento di contratti aggiuntivi regionali da destinare a medici e non medici in formazione specialistica ed ai medici iscritti al corso di formazione specifica di medicina generale.
Si è in attesa di notizie anche dalla Regione Sicilia: stando alle rassicurazioni date dal Presidente Crocetta ad una delegazione delle Sedi SIGM Siciliane a margine della Manifestazione regionale del 12 dicembre 2013, collegata alla manifestazione nazionale di Piazza Montecitorio, il Governo Regionale starebbe lavorando sulla Programmazione 2014-2020 per destinare i fondi del POR-FSE sulle medesime linee di intervento.
Ma queste non sono le sole buone notizie dal fronte Campano: infatti, con la stessa delibera la Giunta Campana, attingendo al FSE, ha stanziato sino a 30 milioni di euro da destinare ai dottorati di ricerca, sino a 8 milioni di euro per l’attivazione di assegni di ricerca e sino a 2 milioni di euro per istituire master di secondo livello.
<<Lodevole anche il sostegno finanziario per l’accesso alla ricerca dei giovani>>. – dichiarano i Giovani Medici (SIGM) delle Sedi Campane – <<Chiediamo che la Regione Campania assegni i contratti aggiuntivi alle scuole di specializzazione che offrano concreti sbocchi lavorativi nel territorio. Chiediamo, infine, che si faccia un ulteriore sforzo nell’impegno di risorse anche a sostegno della formazione specifica di medicina generale, sia per l’adeguamento delle borse ai contratti di formazione specialistica, che per l’incremento del contingente di accessi ai corsi triennali>>.
Si ringraziano il Prof. Raffaele Calabrò, nella qualità di Consigliere per la Sanità del Presidente Stefano Caldoro, nonchè il Presidente della Regione Campania, per essere stati artefici di tale commendevole iniziativa.